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Stato mentale appropriato per la Magia

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2012 00:47
26/05/2012 00:38
 
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Ciao, cari Amici. Vorrei sottoporvi il quesito che ho in testa questi giorni. [SM=g8954]

Secondo voi, qual è lo "stato mentale" che bisognerebbe avere quando ci si avvicina all'ambito magico? Certo, la Magia probabilmente bussa alla porta di chi vuole, ed è lei a chiamare quando il momento arriva. Eppure... c'è un modo di predisporsi da parte nostra nel modo migliore? E se anche la Magia avesse già bussato alla porta di una persona, e facesse parte costantemente della sua vita, non ci sono forse dei momenti in cui essa è meno sentita, meno viva o meno attiva nel manifestarsi delle azioni di tutti i giorni? Non ci sono forse momenti e giornate che trascorrono pigre, durante le quali ci concediamo di non badare più di tanto ad ogni nostro singolo gesto, di non dare peso alle direzioni prese dal nostro pensiero, di andare avanti tenendo presente più la realtà visibile o qualche nostro "dovere", anziché le invisibili trame che ogni aspirante dovrebbe sempre considerare più importanti?

In altre parole, qual è secondo voi la predisposizione d'animo, l'umore, il pensiero di fondo che dovrebbe caratterizzare il Mago, o comunque la persona che con sincerità convive con la Magia (secondo la concezione che ognuno ne ha)?

E qualunque sia questo atteggiamento dell'animo e della mente, il Mago (qualunque cosa vogliamo intendere con questa parola), dovrebbe farne, credo, una costante che prescinda dalle contingenze in cui questa vita sublunare lo tiene immerso ed affaccendato. [SM=g2423379]

So che molti di noi usano a questo scopo esercizi, pratiche giornaliere, piccoli riti. Alcuni ritrovano armonia interiore scrivendo: prendono un foglio e lasciano scorrere la penna a ruota libera. Altri vanno spesso a spasso per i boschi (ove possibile), altri ancora purificano la mente in altri modi. La domanda in questo caso è sullo stato d'animo in generale: quale dovrebbe essere secondo voi? Come evocarlo in noi quando venisse a vacillare? [SM=g2423358]


Leggerò con interesse le vostre risposte. [SM=g10465]
Viola
28/05/2012 20:58
 
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Centratura...
Cara Viola,
ben tornata e complimenti per il quesito interessante.

Personalmente penso che lo stato d'animo essenziale per il mago sia quello "centrato" come si usa dire.

Può sembrare una banalità ma essere centrati è davvero difficile...

A mio parere la centratura è essere qui ed ora, ben assestati in se stessi, presenti quindi nè nel passato nè nel presente.
nè arrabbiati nè euforici. Insomma calmi e impassibili come il cielo che vede passare le nuvole senza esserne mai oscurato.

Come direte voi? Il cielo è oscurato dalle nuvole.
E no. Il cielo resta sempre azzuro e immobile, sono le nuvole ad affaticarsi, avvicendarsi, il cielo sta lì, consapevole che le nubi nere, foriere di pioggie passeranno presto e il caldo torrido sarà spazzato via da nubi bianche e soffici.

Così, come il cielo il mago dovrebbe osservare le proprie emozioni, stati d'animo e pensieri, con calma serena e inesorabile.

Ovviamente questo fa si che io consideri maghi o streghe solo coloro che giungono a tale stato di beatitudine e arriviamo a quella che credo sia l'altro punto della tua domanda.

Infatti, seguendo questo mio ragionamento la magia non sarà praticata mai da nessuno ma io penso che la "magia" vada ben al di là dei meri incantesimi.

Credo che la magia sia molto più sottile, umile e semplice di appariscenti incantesimi, comunicazioni con i mondi ecc. e che questa vada colta e accolta.
Per quel che riguarda comunicazioni, divinazione e incantesimi bisogna andar piano con tutto.
Essere costantemente centrati è difficilissimo motivo di più per allenarsi, se prima di decidere di divinare, fare un incantesimo ecc. cerchiamo, sinceramente e onestamente la centratura pian piano saremo in grado di mantenere costantemente questo stato e allora, forse, non avremo bisogno di altre magie.

Un abbraccio
Bimba
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29/05/2012 00:30
 
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Cavoli gente, ne è passato di tempo dall'ultima volta che ho scritto su questo Forum. Ed è bello che ogni tanto spuntino fuori discussioni interessanti che facciano venir voglia di effettuare il log-in, ihihih!!

Ok, momenti remember e scemenze a parte, ho una domanda per Viola: tu vorresti sapere che stato mentale un "mago" dovrebbe tenere sempre, oppure quale stato va tenuto in preparazione-durante-dopo un incantesimo o un'operazione?

C'è una bella differenza fra i due casi, e la risposta può variare di molto. Peccato, perchè ero già pronto a partire con la pappardella, invece pare tocca aspettare! [SM=g8769]

@Bimbasperduta: ma quelli di cui parli tu non sono maghi, sono santi! [SM=g8492]
Scherzi a parte, purtroppo il mago lo può fare (quasi)chiunque, il teurgo un po' di meno, i santi si contano sui diti di una mano...


[Modificato da WhiteDragon84 29/05/2012 00:32]
"Ogni cosa in terra è la manifestazione tangibile dell'azione intangibile delle supreme intelligenze: chi conosce l'evolversi delle prime capirà l'agire delle altre, e legherà il molteplice nell'Uno e al contempo gli sarà svelato come l'Uno debba necessariamente essere molteplice."


"The answer cannot be found in the writings of others, or in the words of a trained mind" - Chuck Schuldiner [R.I.P.]
29/05/2012 00:51
 
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Ciao, cara Bimba! L'essere centrato è quel che conta... già già. E qualche volta ce ne dimentichiamo. E quando il centro si perde, ovvero pare di non rintracciarlo più tanto facilmente, e la coscienza non appare più così nitida a darci risposte ed indicarci il cammino? Bisognerebbe, credo, non trascurare mai la meditazione, per non incappare in questo. Non so, tu che dici?


WhiteDragon84, 29/05/2012 00.30:


...domanda per Viola: tu vorresti sapere che stato mentale un "mago" dovrebbe tenere sempre, oppure quale stato va tenuto in preparazione-durante-dopo un incantesimo o un'operazione?

C'è una bella differenza fra i due casi, e la risposta può variare di molto. Peccato, perchè ero già pronto a partire con la pappardella, invece pare tocca aspettare! [SM=g8769]



Hey, White! Non ti faccio aspettare quanto credi. Mi piacerebbe sapere riguardo tutti e due i casi. Il cosiddetto Mago, se davvero è tale, e se dunque realizza lo stato mentale più appropriato durante un certo tipo di rito, sacrificio, digiuno o quant'altro, credo finisca comunque per essere influenzato anche nel resto della sua giornata da questo suo stato di cose interiore. Ma ho capito che tu fai una specifica distinzione, e ti leggerò con interesse.
Puoi partire con la pappardella!


Ciao
Viola
29/05/2012 00:55
 
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Caro Drago,
lo sai io sono di grosse, grossime pretese [SM=g8954]
Per me quelli che fanno solo magie sono prestigiatori non maghi...
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29/05/2012 00:59
 
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Bimba, abbiamo postato quasi contemporaneamente, poco fa.
Ma allora... ci siamo tutti! [SM=g9371]
Anche io cerco di interpretare il ruolo e il cammino del cosiddetto Mago come un qualcosa che fa parte di ogni suo istante.
Chissà che distinzione ci proporrà il Whitedragon.

Se siete già andati a dormire, vi auguro una serena notte ispiratrice. [SM=g2423358]
Viola
[Modificato da Violaoscura 29/05/2012 01:00]
29/05/2012 10:10
 
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Re:
Violaoscura, 29/05/2012 00.51:

Ciao, cara Bimba! L'essere centrato è quel che conta... già già. E qualche volta ce ne dimentichiamo. E quando il centro si perde, ovvero pare di non rintracciarlo più tanto facilmente, e la coscienza non appare più così nitida a darci risposte ed indicarci il cammino? Bisognerebbe, credo, non trascurare mai la meditazione, per non incappare in questo. Non so, tu che dici?



Eh si, Violetta, ero già andata a nanna,
ma ora sono ben sveglia!
Interessante domanda la tua, già come si fa quando si perde la centratura?
Come ho detto allenandosi ad essere centrati si finisce con l'esserlo sempre, ma non credo che sia necessariamente la meditazione in senso stretto a portare a questo stato ma una sorta di contatto con il proprio centro ritrovabile in modi diversi.
ad esempio io lo ritrovo passeggiando nella natura, in pieno silenzio, lontana dal mondo.
In questi ultimi anni per me è difficile farlo, purtroppo fra i traslochi, il lavoro e il resto non riesco a trovare quella solitudine necessaria a ritrovare la mia compagnia, c'è sempre troppo fare [SM=g2423379] ma per me quello era ed è il modo di trovare la mia centratura.
Per mia esperienza personale penso che allenandosi giornalmente si può vivere con quel silenzio nell'anima e quindi riuscire a sentire le voci dell'universo e operare la vera magia.

Riguardo il secondo punto, credo che io e forse anche tu, abbiamo una visione del mago diversa da quella del draghetto del forum e questo è un bene se no di che parliamo [SM=g1488766] ?

Per me, essere mago coincide con uno stile di vita che comprende un tipo di stato mentale più o meno costante.
Non ho stima particolare di magie e incantesimi che reputo giochetti di prestigio ingozzatori di ego ma senza nessuna vera utilità (ovviamente per una fissata come me solo ciò che porta al Risveglio e alla fusione con l'Uno è utile). Per me il mago e la vera magia sono non il mutamento della realtà bensì la perfetta aderenza alla realtà, perché è proprio aderendo perfettamente alla realtà che la cambiamo [SM=g2423359]

Comunque aspetto anche io di leggere il Drago che finalmente è uscito dalla sua caverna

un gradissimo [SM=g8322]
Bimba
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29/05/2012 12:52
 
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Violaoscura, 29/05/2012 00.51:


Hey, White! Non ti faccio aspettare quanto credi. Mi piacerebbe sapere riguardo tutti e due i casi. Il cosiddetto Mago, se davvero è tale, e se dunque realizza lo stato mentale più appropriato durante un certo tipo di rito, sacrificio, digiuno o quant'altro, credo finisca comunque per essere influenzato anche nel resto della sua giornata da questo suo stato di cose interiore. Ma ho capito che tu fai una specifica distinzione, e ti leggerò con interesse.
Puoi partire con la pappardella!



Cavolo, adesso qua le cose si complicano!

Allora, partiamo dal presupposto che per operare magia non bisogna essere persone nè elevate moralmente nè spiritualmente.
La Magia è, fondamentalmente, tecnica: è fisica delle energie sottili, che per loro natura rispondono a determinate leggi e che, se stimolate, producono diversi effetti.
Per questo nell'operare magia sarà più potente uno che "sa come fare" rispetto a uno che ci mette le buone intenzioni, ma che non ha la minima idea di quali fili toccare per arrivare allo scopo che si è preposto.

Dopodichè esiste la Teurgia, che lavora con altro: diciamo che è sempre Magia ma ad un livello un po' più "alto".
Laddove il mago nudo e crudo si propone di alterare l'equilibrio della realtà per ottenere ciò che gli pare, il Teurgo è un servitore di questo equilibrio, cercando con le sue operazioni di ripristinarlo dove questo è stato perturbato: si fa "ponte" (pontefice? [SM=g2423377]) tra l'alto e il basso. Dal momento che è un misto tra preghiera e magia, qui è fondamentale la caratura morale dell'individuo, il quale sarà tanto più efficace quanto più riuscirà a riflettere la luce divina, se così vogliamo chiamarla.

Detto questo, che mi sembrava doveroso per inquadrare il mio modo di pensare, passo a parlarvi di quello che secondo me è lo stato interiore.

Corretto, corretto e ancora corretto il concetto di centratura che ci descrive la cara Bimbasperduta: nella vita di ogni giorno del "Magus" credo che la centratura risieda nella ricerca del contatto diretto e sincero con ciò che realmente desideriamo.
Questo ci permette di canalizzare in ogni momento e in ogni gesto le nostre energie verso il raggiungimento di quello scopo: si diventa, insomma, creativi nel vero senso della parola, attirando e condensando le varie sincronie universali fino alla realizzazione.

Per quel che riguarda l'operatività posso parlare solo di ciò che ho sperimentato, e che secondo me porta a conclusioni diverse.
Un rituale può riguardare differenti ambiti e avere molteplici scopi, anche se è di pura magia "bianca".
Credo sia palese che, se devo operare per spezzare un legamento, è una situazione ben diversa che se devo operare per guarire da ferite emotive. Oppure se devo divinare sarà molto diverso rispetto al lavorare con i sogni o avere fortuna nel trovare lavoro, per dire.
Durante i rituali lo stato mentale effettua un salto, passando da una condizione di qui-ed-ora a una che è più simile a un non-tempo e non-spazio, in cui è l'intenzione a far da padrona. E un'intenzione sbagliata o poco precisa porta con sè degli sviluppi spesso inattesi, che possono sempre far parte del senso del rituale.

In pratica l'operatore diventa completamente assorto nel creare la proiezione del suo desiderio, non solo mentalmente con la visualizzazione, ma anche emotivamente. Fisico, emozioni e pensieri sono ciò che si può controllare e indirizzare.
In sostanza la risposta alla domanda è "sì, c'è uno stato mentale specifico di fondo che il Mago deve tenere", ma al tempo stesso varia a seconda dei rituali e degli scopi.
E poi, finito il rituale, ci si deve DIMENTICARE di averlo fatto!

Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, invece, credo sia impossibile tenere costantemente questo stato, o per lo meno dovremmo allenarci ore ed ore al giorno perchè diventi "naturale".
Ma lì si sconfina in via sacerdotale tendente al monastico, laddove si passa l'intera giornata a meditare e fare operazioni per riequilibrare questo o quell'altro pianeta, o per contattare tale o tal'altra entità.

Per esprimere la mia opinione alla cara Viola, penso inoltre che sia indispensabile essere assorbiti anche dalle vicende quotidiane e dalla realtà materiale: si va a fasi. Se non siamo in grado di vedere e interagire naturalmente/costientemente con le dimensioni sottili, è perchè ancora dobbiamo imparare a vivere pienamente la realtà materiale, che è comunque espressione di quella sottile.
Nelle vie iniziatiche si dice che non si può sempre salire ma anzi, dopo un lavoro altamente spirituale occorre "scendere" consapevolmente, ritrovare il proprio radicamento con la terra e la materia. Noi siamo fatti di carne e spirito, secondo me è fuorviante pensare che uno sia più importante dell'altra.
Il rischio è quello di nascondere a se stessi il fatto di non sentirsi adeguati e gioiosi nel vivere il mondo materiale, e quindi rifugiarsi in qualcosa che sembra più gestibile, cioè la spiritualità.

Tutto sto giro di parole per dire che, secondo me, una persona che cerca l'elevazione sa godersi tanto una cerimonia sacra quanto una buona grigliata mista con del vino rosso d'accompagnamento!

Scusate della lunghezza, mi sono lasciato prendere le dita... [SM=x1740807]


"Ogni cosa in terra è la manifestazione tangibile dell'azione intangibile delle supreme intelligenze: chi conosce l'evolversi delle prime capirà l'agire delle altre, e legherà il molteplice nell'Uno e al contempo gli sarà svelato come l'Uno debba necessariamente essere molteplice."


"The answer cannot be found in the writings of others, or in the words of a trained mind" - Chuck Schuldiner [R.I.P.]
30/05/2012 03:53
 
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Carissimi amici... mumble...
Qui secondo qualcuno di noi lo stato mentale appropriato è differente secondo il tipo di "occasione" magica a cui prepararsi, secondo qualcun altro c'è un solo stato "elevato" da conservare... Ma secondo il Dragon l'etica non c'entra con la riuscita della Magia, secondo Bimba senza etica non è più Magia. [SM=g10303]

Al momento devo riordinare le idee. [SM=g9371]
Grazie infinite della carne al fuoco, comunque, che è molta. Ringrazio tanto sia Bimba che il Dragon. Se scriverete ancora, vi leggerò con grande interesse. Nel frattempo rileggerò meglio anche le cose che avete fin qui scritto. [SM=g2423378]


Proverò a dormirci un po' su. [SM=g2423358]
Serena notte a voi ed al Forum.
Viola
03/06/2012 11:18
 
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Fare magie ed essere mago
Cara Viola,
il Drago ed io la pensiamo in modo diverso ma non per quel che riguarda lo stato mentale necessario a fare magie, ma credo in qualcos'altro.

Vedi per me una cosa è saper fare incantesimi e un'altra cosa è essere un mago.

Secondo il mio pensiero, fra uno che fa incantesimi e un mago passa la stessa differenza che fra uno che sa cucinare e uno chef.

Chiunque seguendo le giuste istruzioni e con i giusti attrezzi può cucinare ma questo non fa di lui/lei uno chef.

Fare un incantesimo non è altro che eseguire una ricetta che, invece che salsa, carne e verdure richiede ingredienti più sottili che noi chiamiamo energie, angeli, demoni, pensieri o anche eggregori.

La magia, invece è come la cucina.
La cucina, ovvero l'arte di cucinare è ben più che preparare da mangiare, va ben oltre i piatti difficili. I migliori cuochi li riconosci da come fanno la pasta alla carbonara.

Se mi chiedi quale stato mentale serva a fare gli incantesimi ti dico che è sufficiente essere concentrati in quel momento e pensare solo a quel che si fa.

Se mi chiedi quale stato mentale debba avere il mago allora è diverso e ribadisco la risposta data sopra.

Tutto dipende se si vuole imparare a fare incantesimi o se si vuole imparare a fare magia.
Almeno secondo la mia personale esperienza.

Poco fa ho visto su Facebook questo video ed ho capito perché non sono riuscita a rispondere prima a questo post, stavo aspettando di poterlo inserire, ecco cosa e com'è, secondo me il mago:

[Modificato da bimbasperduta 03/06/2012 11:21]
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04/06/2012 01:03
 
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Bimba, grazie anche da parte mia per aver postato questo video sicuramente interessantissimo che non ho potuto ancora vedere... Non mi sta funzionando l'audio al pc, ma cercherò di recuperare presto.[SM=g10465]

Nel complesso, comunque, ho seguito il tuo ragionamento, e concordo con te. La Magia è qualcosa di grande (magis), e non nel senso delle cose profane. Non si può che rispettarla come un qualcosa di sacro e per sempre misterioso (impossibile infatti padroneggiarla a fondo ed una volta per tutte). Secondo questo filo logico, chi si rende disponibile ad usarla per un qualche vantaggio materiale del momento non è evidentemente in contatto con essa. [SM=g2423378]


Un saluto a tutti
Viola
04/06/2012 09:10
 
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Cara Viola,
ne parlavo l'altro giorno con il Marchese, non è sigolare che Gandalf e altri maghi delle favole usino pochissimo la magia? Quasi per ulla? L'unico che la usa molto è Merlino per Pendagron e Artù ma alla fine si pente molto, perché ha sbagliato a giudicare gli uomini (e in effetti non ne azzecca uno! Sarà che l'uomo medieval-cortese per me è ancora troppo australopiteco).

Questa, secondo me, è una spia... [SM=g10631]
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04/06/2012 09:48
 
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Cara Bimba,

quindi Mago è essere, più che fare. Non contano tanto le azioni, che naturalmente si uniformeranno all'essere, quanto la sostanza di quel che lui è, ovvero a come decide di evolversi. Giusto? Era questo a cui pensavate tu ed il Marchese?


Buona giornata [SM=g8322]
Viola
05/06/2012 00:44
 
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Essere e fare
Beh, per quel che mi riguarda si.

Penso sempre che sia necessaria un'essenza interna dalla quale partono azioni esterne, se questa non ce tutto resta superficiale...

spesso pensiamo che sia più figo quello che fa cose eclatanti, c'è una sorta di gara di poteri e miracoli, siamo tutti ossessionati da ciò, ma poi, davvero il mago più potente è quello che fa mirabolanti magie? Oppure è colui che ci sorprende con il silenzio? Il vero mago opera l'azione-non-azione, ma questo secondo me. Come sempre sono eretica fino al midollo e chiunque fa magia dirà che mi sbaglio [SM=g8913]

Felice notte [SM=g2423358]
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Io sono d'accordo con Dragon, essere concentrati e in meditazione fino ad elevarsi impiegherebbe davvero troppo tempo e troppe energie.

Quandto alla condizione per far incantesi non ne so molto, ma di certo posso raccontarti della mia brutta esperienza con il contatto con gli spiriti. [SM=g10362]

Io sono molto inesperta! la seconda volta che ho fatto tramite con un pendolo esoterico ero con la donna che mi sta guidando in questo grande mondo. Lei lo fa prima di me e finché c'é stata lei accanto a me non ho avuto problemi. Poi é andata nell'altra stanza per rispondere al telefono. Rimasta sola con il mio ragazzo e la sorella é successo questo: ho perso il contatto con lo spirito precedente e ne é entrato uno di basse vibrazioni che non voleva dirmi chi fosse e mi minacciava di andarmene da quella casa.

In sostanza, é necessario avere alte vibrazioni prima di aprire queste porte. E le si può raggiungere con tanta serenità e meditazione. Farlo senza una persona con vibrazioni alte, se non lo sei é davvero pericoloso. Non so se vale anche per gli incantesimi, non credo. Ma davvero non aprire mai varchi con spiriti se non sei preparata!


Amore e immensa luce a tutti voi.
25/06/2012 02:36
 
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Ciao Anais, piacere di conoscerti. [SM=g10465]

Mi permetto qualche domanda:
in che modo lo spirito ti parlava e ti minacciava? Sentivi la voce? O stavate facendo quello che Romano Prodi chiama "il gioco del piattino" (riferendosi, credo, alla tavola ouija - Prodi ha riferito di qualche seduta simile ai magistrati, usata per avere risposte durante il sequestro Moro. Fine della divagazione, ovviamente. [SM=g9371])?

La mia domanda era riferita alla Magia molto in generale, ed anche, volendo, allo stato in cui dovrebbe cercare di trovarsi il Mago, presunto o aspirante, durante la giornata.
Ovviamente sono gradite risposte anche riguardo qualsiasi fase particolare, riguardo le condizioni in cui ci si dovrebbe trovare in qualunque tipo di situazione specifica, e soprattutto riguardo a come fare per essere centrati, preparati o adeguati. Ricordo sempre alcune parole degli appunti dei Principe di Sansevero:

‎"La polvere violacea emana Energia sconosciuta e veemente.
Quante volte la tocco, tremito m'assale interiore.
Sono in un altro stato di Coscienza.
Un solo granello di senape di Saturno contiene Energia di Mutazione Totale".

Dubbi che mi vengono:
come fare per raggiungere e conservare questo stato superiore di Coscienza?
D'altro canto, forse è pur vero che valgano ancor di più gli atti e pensieri portati avanti con buona volontà in momenti in cui non si "sente" nulla, e non si è ricompensati da emozioni particolari, le quali non sono fini a se stesse e vengono ricercate per lo più per motivi egoistici.
Da un altro canto ancora: forse è pur vero tutto ciò, ma sarebbe necessario anche fare qualcosa da parte nostra per raggiungere quotidianamente le condizioni appropriate per usare la nostra coscienza ed indirizzare i nostri atti.

Come si può fare?


Un grande saluto a tutti Voi
Viola
25/06/2012 23:11
 
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Si, la tavola ouija e il pendolo. È molto particolare come sensazione, ci si estranea da se stessi e vengono in mente delle parole che spesso non puoi fare a meno di dire. La cosa più assurda è che si dimentica puntualmente la parola precedente e la frase in generale, quindi si legge il discorso che hai detto trascritto da qualcun'altro.

Questo spirito invece lo faceva in maniera più aggressiva. Sentivo tutta la frase, non come una voce ma come un pensiero e diceva:" C'è un posto migliore per te. Devi andare via. Tu devi andare via da qui. Vai via adesso" io mi ero molto spaventata perchè non riuscivo a staccarmi e mi sentivo una brutta sensazione addoso, come se fossi oppressa. E una morsa al centro della spina dorsale, non forte ma continua, che mi ha seguita fino in macchina e al giorno dopo.

E con la macchina radionica ho visto che ho onde troppo basse per aprire canali mediatici o incorro in questi rischi. Lo stesso vale per ogni tipo di rito che va incontro a forze non proprio controllabili. Almeno secondo la teoria della mia guida!^^

Spero che la mia esperienza ti incoraggi ad alzare le radiazioni attraverso la meditazione e soprattutto la serenità interiore.
Bacioni
[SM=g8322]



Amore e immensa luce a tutti voi.
26/06/2012 16:43
 
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Cara Anais,

grazie mille per aver condiviso la tua esperienza!

Cosa intendi per macchina radionica?
Comunque il comportamento di questo secondo spirito a me parrebbe benevolo nei tuoi confronti. Ho l'impressione che per il tuo bene ti abbia esortato ad andare via, dato che ha detto che per te "c'è un posto migliore"...


A presto
Viola
26/06/2012 23:41
 
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Re:
Anaïs_sacerdotessa, 25/06/2012 23.11:



E una morsa al centro della spina dorsale, non forte ma continua, che mi ha seguita fino in macchina e al giorno dopo.




Cara Anais,
i probabili motivi di questa oppressione potrebbero essere intracciati in questo articolo, spero ti sia utile:

Cos'è la radionica.

Per il resto concordo con Viola, lo spirito sembra averti dato un suggerimento premuroso.

Non devi lasciarti deviare dalle sensazione, gli spiriti anche se luminosi, a volte hanno un energia così potente che opprime la nostra esile natura umana.

Non so cosa intendesse la tua guida con precisione, per la radionica bisogna aspettare il Marchese ma volendo, con il pendolo puoi conoscere il tuo potenziale radiestesico...

ma non so se è questo che intendi.

Viola domani ti posto una cosa carina che ho trovato, adesso sono presa e anche stanca [SM=g10899]
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www.cronacheesoteriche.com I Tarocchi di Bimbasperduta
27/06/2012 06:21
 
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Re: Re:
bimbasperduta, 26/06/2012 23.41:


Viola domani ti posto una cosa carina che ho trovato, adesso sono presa e anche stanca [SM=g10899]



Bimba, aspetto con grande interesse. [SM=g10465] [SM=g8954] [SM=g8429]

Nel frattempo leggerò l'articolo che hai linkato sulla radionica. (A proposito, il pendolo è una delle cose per le quali personalmente non ho nessuna predisposizione. Con me non funge, ma l'argomento mi interessa in ogni caso [SM=g10465]).


A presto
Viola


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