Amici cari,
sì, anche secondo me è difficilissimo rinunciare alla nostra identità apparente. Anche per il motivo che dice Bimba: ce la ricordano le persone che credono di conoscerci.
Essenziale sarebbe conoscerci almeno noi sotto altri aspetti, cercarci al di là di quello che le contingenze sublunari ci hanno cucito addosso. Svegliarsi da ciò, e vegliare, come dice il Marchese. Vegliare sempre, non cedere all'inganno delle apparenze, a partire da quello che riguarda noi stessi. Il risveglio, dunque, di cui parlavamo tanto tempo fa, avrebbe a che fare con il vegliare, che è mantenere costantemente questo stato? A me parrebbe di sì.
Risveglio è anche non-fare, non essere immersi nelle cose contingenti da fare, ma in quelle dietro le apparenze.
Marchese, riguardo ai due modi di non-fare:
non so se io ci abbia capito granché, ma leggendo gli estratti che hai postato del Castaneda, mi pare che usi l'espressione non-fare talvolta come qualcosa di auspicabile, ed altre volte (in un caso, nelle citazioni qui sopra) no.
Al forum, e a voi Amici cari, un magnifico inizio nel segno del risveglio progressivo e della veglia.
Ciao!
Viola