Cari Amici,
visto che si era iniziato a parlare di questo delicato e a volte complicato argomento della Cabala Fonetica,
mi sembra interessante cercare di definirne il vero senso, al di là delle architetture ingegnose e dei rompicapi (quasi) irrisolvibili.
Riporto un brano di Giovanni Martini (tratto da
questo sito), che mi è sembrato indicativo:
"L'uomo, sappiamo, ebbe un giorno necessità di definire il mondo. Da lì egli lanciò un anelito plasmatore rivolgendolo
alle cose tutte. Ogni cosa apparve all'uomo fonte di speranza e garanzia di successo. Un Amore plastico, integro,
indefettibile, lo mosse verso il significato della propria natura, lì nelle sterminate praterie dei monumenti allegorici.
Tutto era, per lui, maestosa allegoria della creazione. Egli, spontaneamente, si trovò acceso da quel Fuoco Segreto
che lo poté indirizzare senza macchia nei luoghi della perfezione. Quel Fuoco Segreto che oggi è drasticamente taciuto da
ogni Tradizione Filosofica, Alchimia su tutte.
Il Fuoco Segreto, adesso, sappiamo che è la chiave dell'Opera. Agli albori, era presente ovunque poiché il mondo
cantava della stessa musica degli uomini. In tale contesto il ricercatore, quindi, dovrà cogliere la radice
intima della Cabala Fonetica."
Ciao
Viola