Cara Bimba,
ne penso che assomiglia molto alla dottrina Indù!
Per inciso, esisteva un filone Cristiano detto Esicasta all'interno del quale gli insegnamenti tramandati erano gli stessi delle pratiche taoiste.
Dalla postura, al respiro, al lavoro da operare sullo "spirito santo", se vogliamo capirci.
Gli indù però, a differenza degli gnostici, sostengono che alla morte dell'individuo egli si ritroverà nella condizione e sul piano energetico più confacente alla sua Natura.
Mi spiego: se una persona è particolarmente emotiva, è probabile che si troverà sul piano astrale, poichè è quello in cui prendono "vita" le nostre emozioni.
Così se sarà spaventato si auto-creerà delle personificazioni delle proprie paure che lo inseguono, mentre al contrario se sarà gioioso gli sembrerà di vivere in Paradiso.
Lo stesso vale, ad esempio, per le persone razionali, meccanicistiche e mentali: andranno in un piano in cui saranno i loro pensieri e le loro idee a creare l'ambiente circostante.
Il problema è che, così come un individuo nel mondo fisico dovrebbe realizzare di essere in una situazione passeggera e non aggrapparsi troppo alla condizione materiale, così una coscienza senza più il corpo deve rendersi conto che anche la sua condizione di post-vita non è l'ultima.
Sempre gli indù sostengono che un individuo passerà attraverso varie "morti", ognuna di queste relativa a un corpo sottile: ciò avverrà quando avrà realizzato il realizzabile nel piano in cui era, per poi passare a quello successivo.
Ebbene, c'è anche chi non vede l'ora di tornare sulla Terra, quelli che hanno "questioni in sospeso", per parafrasare il film di Casper.
Oppure, come dice il brano riportato dalla nostra amica, gusci energetici ormai vuoti che ciondolano nell'etere alla ricerca di energia vitale di cui appropriarsi: ecco le larve o i "vampiri".
Per lanciare una frecciatina ai topic su fatture e cumpagnia, è proprio di queste "schifezze" che i neri si avvalgono per portare avanti le loro opere.
Rilancio col domandone: secondo voi, è possibile arrivare gradualmente ad uno stato di "integrazione" tra corpo fisico e quelli sottili?
Nel senso, è possibile vivere la vita scegliendo coscientemente in ogni situazione con quale "corpo" approcciarla, a seconda di ciò che è meglio in quel momento?
"Ogni cosa in terra è la manifestazione tangibile dell'azione intangibile delle supreme intelligenze: chi conosce l'evolversi delle prime capirà l'agire delle altre, e legherà il molteplice nell'Uno e al contempo gli sarà svelato come l'Uno debba necessariamente essere molteplice."
"The answer cannot be found in the writings of others, or in the words of a trained mind" - Chuck Schuldiner [R.I.P.]