Personalmente, ho fatto solo una volta, alcuni anni fa, un rito solitario suggeritomi da un amico.
Si tratta in questo caso più che altro di un rituale simbolico che induce alla riflessione ed all'armonizzazione del pensiero con la Natura.
Se non ricordo male, andava praticato alla vigilia del 1° novembre, come dunque credo di aver fatto. Su di un piatto, si ponevano vari oggetti che ricordavano Ecate, ed in genere la Luna. Uno di questi era una candela bianca, che poi veniva lasciata accesa, a consumarsi da sola. Un altro era un calice di vino rosso, ora che sto ricordando meglio. (Credevo di aver dimenticato tutto). Un altro, era una foglia autunnale raccolta da terra, per salutare l'arrivo della stagione.
E mi pare nient'altro... ah, forse, forse, forse... qualche frutto secco, tipo qualche noce.
Mi spiace di non mettere così bene a fuoco i particolari, è che non sono molto avvezza ai riti in genere, anche se la loro valenza simbolica è davvero alta, e possono aiutare più della semplice meditazione, specie se praticati con "intenzione pura", ossia facendo il più possibile pulizia nel pensiero e nell'animo, conservando solo il nucleo del poco di intatto e costruttivo che sempre permane uguale, e che personalmente tanto fatico a ritrovare quando queste occasioni sarebbero, evidentemente, necessarie più del previsto.
Credo che il vino vada sorseggiato in piccola parte a mezzanotte, all'aria aperta, che può essere anche quella di una finestra. Poi si contemplerà per un po' il cielo, tenendo il pensiero rivolto alla Luna ed all'aiuto che le si chiede per purificarlo.
In seguito si lascia il tutto fuori del davanzale, e dopo alcuni giorni si sparge nella terra del giardino, di un parco o di un bosco ciò che resta del vino e delle altre cose, che vengono così restituite alla Natura.
Prossimamente credo che mi dedicherò a qualche altro momento di raccoglimento insieme a qualche candela.
Se mi riuscirà di riportarne qualche riflessione, ve ne parlerò.
Un saluto
Viola