domande sull'alchimia

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M. di Caraba
00martedì 7 ottobre 2008 12:55
Re: Rispondere semplice-mente
Violaoscura, 07/10/2008 8.36:


"Non parlatene troppo neanche tra voi quattro; agli altri non dite nulla, a meno che non vi capiti di incontrare quelli
che abbiano avuto avventure simili alle vostre. Eh, cosa dite? Come farete a riconoscerli? Lo capirete subito, diranno
cose strane, e il loro aspetto, lo sguardo... insomma, il segreto verrà fuori da solo. Tenete gli occhi aperti."
("Le Cronache di Narnia", Libro II, "Il leone, la strega e l'armadio")


Cara Viola,
se posso esprimere il mio pensiero... sono d'accordo sulla stranezza di certi personaggi che si occupano
di scienze esoteriche (e nello specifico d'alchimia). Chi li capisce?

Sarebbe più facile comprendere un alieno, o un sardo del Gennargentu. [SM=g6889]

Tenere gli occhi aperti nella speranza di carpire il Segreto è buona cosa... ma dopo che l'arcano "salta fuori"
(se salta fuori) certamente non ci si ferma.

L'osservazione della Natura aiuta a capire cosa fare e perchè.

Salute

MdC
bimbasperduta
00martedì 7 ottobre 2008 13:09
Re:
semplice-mente, 07/10/2008 1.57:

cara bimabasperduta,
io non mi intendo per nulla e sono assuefatto alla supposizione che cielo e terra possano tutt'al più incontrarsi nell'anima, lungo la strada dei desideri; ma la via alchemica riposiziona la linea dell'orizzonte in modo così imprevedibile, così rivoluzionario ...

ti ringrazio del benvenuto; le tue parole sono franche e profonde.

a presto
semplice-mente




Sono io a ringraziarti delle incoraggianti parole.
So di subire un'influenza molto più spirituale che pratica ma proprio per questo cerco di non farmi abbagliare!
La strada dei desideri è puramente umana!
Pensare come Dio, imitarlo, scimmiottarlo per giungere a tal fine, vuol dire riposizionare la linea dell'orizzonte in un modo umanamente imprevedibile, anzi, questo è il punto di partenza.
L'orizzonte non è lì dove lo vediamo con occhi umani, ma dove Dio lo ha posto, per vederlo dobbiamo abituarci a vedere il sotto come il sopra, il disgiunto come l'unità riconsiderare ogni nostra percezione anche la più banale... forse è solo in virtù di ciò che possiamo credere che nel crogiolo fiorirà la Pietra, perchè avremo cominciato a considerare il Mondo con occhi diversi, avremo aperto la nostra mente a nuove esperienze, il corpo e il fisico li percepiremo uniti.
Non mi dilungo oltre, specialmente su cose tecniche poichè ne so troppo poco, di crogioli, forni, draghi, leoni e dardi non è ben ch'io parli ma che delle loro vicende apprenda.

Ora scappo, buona giornata a tutti.

M. di Caraba
00mercoledì 8 ottobre 2008 12:53
Simia Dei

Caro Semplicemente e Cari Amici,
mi pare che abbiamo lasciato decantare abbastanza le tue belle domande... cercherò di rispondere
come meglio posso e nella maniera che conviene ad una discussione pubblica.

Per maggior chiarezza riporto il passo del Timeo, che tratta della generazione dell'Anima del Mondo,
oggetto del commento di Lucarelli:

-----------------------------------------------------------------------------------------------------
"...Dell'essere indivisibile e che è sempre nello stesso modo, e di quello divisibile che si genera nei
corpi, di tutte e due forò mescolandole insieme, una terza specie di essenza intermedia, che partecipa
della natura del Solfo e di quella del Mercurio, e così le stabilì nel mezzo di quella indivisibile e
di quella divisibile per i corpi. E presele tutte e tre, le mescolò in una sola specie, congiungendo a
forza col Solfo la natura del Mercurio che ricusava di mescolarsi. E mescolando queste due nature
coll'essenza e di tre fatto di nuovo un solo intero, divise questo in quante parti conveniva, ciascuna
delle quali era mescolata del Solfo, del Mercurio e dell'essenza..."

Queste cose deve ripetere l'Artista, scimmia di Dio, nel suo laboratorio.

(tratto da: www.airesis.net/ArsRegia/ars%20regia%201/Lucarelli%203.htm)
-----------------------------------------------------------------------------------------------------

Nel pezzo platonico ho sostituito il termine "medesimo" con "Solfo" ed il termine "altro" con "Mercurio"
come suggerisce lo stesso autore.

Prima di proseguire conviene chiarire un punto fondamentale.
Gli alchimisti considerano la Natura come una sola cosa con Dio o, per meglio dire, considerano la Natura
come una sorta di Specchio nel quale si ritrova il riflesso della Luce Divina.

Il termine "Natura" poi è da intendere nella maniera più semplice possibile, ossia come quella Forza che
genera e governa tutti gli esseri dei tre regni che compongono l'universo.

Dopo questa premessa sarà logico pensare che "scimmiottare Dio" equivale in un certo senso a
"scimmiottare la Natura".

Ed ora la tua domanda ossia:
"perchè il filosofo della natura scimmiotta (come farebbero i bimbi, suggerisce Violaoscura)?"

Perchè il filosofo conosce il processo in base al quale lo Spirito di Dio (o Anima Mundi) si incarna
nella materia dando luogo a tutte le produzioni naturali cui siamo abituati.
Imitando la Natura replica la corporificazione di questo spirito (che è l'unico vero mezzo d'elevazione)
nel suo laboratorio e nel modo più efficace possibile.

La corporificazione dello Spirito viene curiosamente evidenziata da un immagine tratta dall'opera
"Chimica Sperimentale Ragionata" di M.Baumè (1773):



Vi si vede una giovane donna assisa su una nuvola con un libro chiuso ai piedi. La sua mano sinistra è
posta su una campana di Vetro che tiene imprigionato l'uccellino Mercuriale.

Si tratta evidentemente di un'immagine autoesplicativa della Scienza Segreta. [SM=g8954]

Spero di essere stato sufficientemente esaustivo

Salute a tutti

MdC
semplice-mente
00mercoledì 8 ottobre 2008 17:08
c'è simia e simia
caro Marchese,
mi sembra di constatare che il filosofo si proponga obiettivi molto diversi dalla scimmia di Tertulliano; infatti dopo il solve, viene il coagula; tuttavia una domanda si agita nei recessi del mio pensiero: sarà "giusto" investire così il poco tempo che abbiamo ? sarà questo il tipo di emulazione che ci compete ? ancora una volta ho l'impressione che l'argomento porti ai giochi di specchio, ai ribaltamenti tra interno ed esterno, dentro e fuori, sopra e sotto.

occorre riflettere e sono rincuorato dalla possibilità di farlo in così eccellente compagnia.

a presto
semplice-mente
Violaoscura
00mercoledì 8 ottobre 2008 18:24
Parentesi fiabesca
M. di Caraba, 07/10/2008 12.55:


Tenere gli occhi aperti nella speranza di carpire il Segreto è buona cosa... ma dopo che l'arcano "salta fuori"
(se salta fuori) certamente non ci si ferma.



Cari Amici, mi sento di dirvi che mi ha un po' rattristato il fatto che, mentre il Piccolo Principe lo conosciamo
tutti (perfino io, da poco: Fortuna ha voluto che una mia amica me lo regalasse due anni fa), su C.S. Lewis, inventore
di Narnia, c'è qualche... dubbio. Ma... vi siete iscritti ad un asilo diverso dal mio? [SM=g9371]

Questo scrittore, uomo di Scienza e professore universitario dell'inizio '900, era persona del tutto "normale",
e sapeva ben sembrare anche un po' svitato, passando il suo Tempo a scrivere fiabe. Ed invece... ehhm... capita che una
persona la sappia molto più lunga di come vuol far credere (ma succede anche il contrario, anzi, più spesso).

Comunque, ho commesso il superficiale errore di far fraintendere il piccolo brano che ho riportato, dal momento che
non ho spiegato nè contesto nè situazioni... cerco di riparare, e se starò annoiando, vorrà dire che la prossima favola
la sceglierete voi. [SM=g9215] [SM=g10465]

Dunque. Abbiamo una raccolta di brevi libri (sette), che insieme formano queste Cronache, in cui l'inizio dell'uno
è incatenato al finale dell'altro (oltre ad avere tutti in comune il senso generale, a quanto sembra), ospitando però
personaggi in parte nuovi, e nuove situazioni.
Il secondo libro, "Il leone, la strega e l'armadio", è lo stesso da cui fu tratto il film che uscì anni fa, e che a dire
il vero ha conservato molti spunti di riflessione dati dall'autore.

Senza che vi sto a raccontare tutta la storia, la domanda che assillava i quattro bambini che avevano scoperto
"un certo segreto", al quale non avrebbe mai creduto nessun adulto, era: ne dovremo parlare mai con qualcuno? E con chi?
E questa mi sembra una domanda familiare anche a noi... tanto più che mi è parso di interpretare in tal senso alcune
affermazioni di Semplice-mente, quando si dispiace del fatto che non si parli più chiaramente, che si sembri dare importanza
all'inchiostro, sviando gli altri dal contenuto (così, almeno, mi è sembrato di capire).

Ebbene, riprendendo la nostra storia, uno che poteva credere ai quattro bambini c'è: un uomo anziano cui era avvenuta
la stessa avventura moltissimi anni prima. Era stato, infatti, il protagonista del primo e precedente libro. Il suo
invito, quindi, a tenere "gli occhi ben aperti", non era riferito alla volontà di carpire il segreto (già ricevuto,
si potrebbe dire, per Grazia superiore, del tutto insperatamente), come suppone il Marchese con gran senso logico,
ma all'esser sempre pronti all'inaspettato, ora che sanno che l'inaspettato esiste, e può esser sempre dietro alla porta.
Solo così distingueranno, ogni tanto, qualcuno con cui parlare più apertamente. Perchè sarà, invariabilmente, qualcuno
che coltiva lo stesso loro Segreto...

E qui la nostra domanda si affaccia, effettivamente: come parlarne? Ma poi, perchè parlarne? C'è l'obbligo di farlo,
oppure di non farlo? I bambini, inizialmente, sono un po' perplessi, restando apparentemente soli senza nessun libretto
di istruzioni...


Ciao
Viola
semplice-mente
00mercoledì 8 ottobre 2008 19:46
cara Violaoscura,
gli asili nostri e dell'ottimo Marchese non dovevano trovarsi troppo distanti, tanto che potrei illuminare il senso della ricerca dei confini che ho tentato di rappresentare nell'ultimo post con parole del pessimo Berlicche: "il bel fiore del Sacrilegio non può sbocciare che vicino al Sacro".

a presto
semplice-mente
M. di Caraba
00giovedì 9 ottobre 2008 12:31
Comprendonio Difettoso

Cara Violetta,
perdonami se ho frainteso il senso del tuo intervento ma purtroppo non sono così "sveglio" come si
potrebbe pensare, ne ho una grande cultura. Ma adesso, grazie al chiarimento, credo d'aver compreso
(se così non fosse ti prego di farlo presente).
Violaoscura, 08/10/2008 18.24:


E qui la nostra domanda si affaccia, effettivamente: come parlarne? Ma poi, perchè parlarne? C'è l'obbligo di farlo,
oppure di non farlo? I bambini, inizialmente, sono un po' perplessi, restando apparentemente soli senza nessun libretto
di istruzioni...



Beh sai, si dice che la lingua batte dove il dente duole... quindi se ad uno fa male il dente è logico che ne parli. [SM=g9215]
Ad un livello diverso penso sia doveroso per i bambini parlarne, almeno per dare ad altri la possibilità di scoprire
un nuovo mondo.

Il modo in cui parlarne poi... bel problema. [SM=g10303]

Ma tu cosa ne pensi? Cosa faresti al posto di quei bambini che hai rievocato?
Parleresti con qualcuno del tuo segreto o preferiresti il silenzio?

X Semplicemente:
semplice-mente, 08/10/2008 19.46:

potrei illuminare il senso della ricerca dei confini che ho tentato di rappresentare nell'ultimo post con
parole del pessimo Berlicche: "il bel fiore del Sacrilegio non può sbocciare che vicino al Sacro".



Caro Amico,
spero sia sempre possibile intervenire per alzata di mano ed esclamare.

"Scusi, non ho capito" [SM=g10132]

Al sottoscritto ai tempi queste cose non le hanno mica insegnate.
Ma in che asilo sei stato?

Diavolo!!! [SM=g8467]

MdC
semplice-mente
00giovedì 9 ottobre 2008 14:15
caro Marchese,
alzo la mano anch'io e vediamo che succede:

il filosofo cosa cerca ?
perchè ?
è una ricerca utile e "giusta" ? [SM=g8954]
è una ricerca che può sperare nel successo ?
cosa ce lo fa credere ?

speriamo di non finire dietro la lavagna

a presto
semplice-mente


M. di Caraba
00giovedì 9 ottobre 2008 17:49
Alla Lavagna
semplice-mente, 09/10/2008 14.15:

1) il filosofo cosa cerca ?


La Pietra Filosofale
semplice-mente, 09/10/2008 14.15:

2) perchè ?


Da quando l'uomo ha messo piede su questa valle di lacrime fu sempre...

"Soggetto a tante vicissitudini, esposto a tanti mali; fatto del resto per gioire di tutto ciò che lo circonda,
ha cercato senza dubbio i mezzi per prevenire o per guarire queste malattie, per conservare più lungamente una
vita sempre pronta a sfuggirgli.

Non gli è servito meditare molto per concepire & convincersi che il principio che costituisce il suo corpo &
che l'intrattiene, era anche quello che doveva conservarlo nel suo modo d'essere. L'appetito naturale degli
alimenti glielo indicava abbastanza: ma si accorse ben presto che questi alimenti, deperibili tanto quanto lui,
a causa della mescolanza delle parti eterogenee che li costituiscono, portavano nel suo interno un principio
di morte con il principio di vita.

Bisognò dunque ragionare sugli esseri dell'Universo, meditare lungamente per scoprire questo frutto di vita,
capace di condurre l'uomo quasi all'immortalità.

Non era abbastanza l'aver visto questo tesoro attraverso l'involucro che lo copre & lo nasconde agli occhi comuni.
Per fare di questo frutto l'uso che si proponeva, era indispensabile sbarazzarlo dalla sua scorza, ed averlo
in tutta la sua purezza primitiva. Si seguì la Natura da vicino; si spiarono i procedimenti che adopera nella
formazione degli individui, & nella loro distruzione. Non solamente si conobbe che questo frutto di vita era
la base di tutte le sue generazioni, ma che tutto si risolveva infine nei suoi propri principi."
(Penety, Les Fables Egyptiennes et Grecques, Préface)

Questo frutto di vita, o medicina universale, è l'obbiettivo del Filosofo.
Non solo la pietra ricercata (essendo puro principio di Vita) è in grado di guarire il Corpo da tutti i mali
ma anche l'Anima visto che le due parti (appunto corpo e anima) sono strettamente interconnesse.

La pietra guarirebbe dal così detto "peccato originale" di cui si parla nella Genesi.
semplice-mente, 09/10/2008 14.15:

3) è una ricerca utile e "giusta" ?


Sull'utilità ho già risposto sopra... se con "giusta" intendi dal punto di vista etico direi che è giusta
tanto quanto lo è coltivare un giardino. [SM=g8954]
semplice-mente, 09/10/2008 14.15:

4) è una ricerca che può sperare nel successo ?


Parafrasando Fulcanelli direi che benchè a tutti sia permesso di tentare la conquista di questo Dono
pochi sono coloro che approfittano di quest'autorizzazione.

E' un ricerca molto molto difficile, così tanto che per un uomo è cosa impossibile fare dei progressi
anche minimi senza un aiuto dall'Alto. Se c'è quest'Aiuto allora si può sperare.

semplice-mente, 09/10/2008 14.15:

5) cosa ce lo fa credere?


La Fede supportata dalla Ragione e viceversa.

Salute

MdC
Violaoscura
00venerdì 10 ottobre 2008 15:39
Tra Silenzio e domande...

M. di Caraba, 09/10/2008 12.31:


Ma tu cosa ne pensi? Cosa faresti al posto di quei bambini che hai rievocato?
Parleresti con qualcuno del tuo segreto o preferiresti il silenzio?



Credo, Marchese, che farei Silenzio. Sarà di certo la Natura ad essere caritatevole con chi verrà dopo, così come
spero possa continuare ad esserlo con me, se avrò la sorte di non deluderLa.

Per Semplice-mente:
A volte ho l'impressione che potremmo tranquillamente scambiarci le definizioni: Oscura-mente e Violasemplice.[SM=g9215] Appropriato,
che dici? Non è che i tuoi commenti siano sempre così trasparenti... insomma, sto girando intorno perchè anche a me piacerebbe
capire il fatto del Sacro, del sacrilegio, e dell'indirizzo degli asili... [SM=g6889]


Ciao
Viola
semplice-mente
00venerdì 10 ottobre 2008 18:39
cara Violaoscura e caro Marchese,
abbiate pazienza, dalle mie corde è uscito il suono dell'ermeticità involontaria, che ricorda alquanto la comicità involontaria; proverò a chiarire;

il filone del ragionamento, in euri, è il seguente: cosa ci autorizza a credere che la genesi (nientemeno) possa essere miniaturizzata ? in fondo siamo semplici ospiti di una creazione - se creazione vi è stata - cui ha provveduto Altri; perchè questo incredibile tentativo dovrebbe cadere (stando alla mappa del famelico zio di Malacoda) all'interno del territorio del Sacro ?

Un modo di riformulare la questione è forse quello di partire dal fondo delle ultime considerazioni dell'astuto Marchese di Alessandria, cioè dal pezzo più difficile: "fede" in cosa ? su quale dottrina, scrittura, rivelazione, principio, percezione (o altra base congrua) poggia la fede nel tipo molto speciale di Aiuto del quale il filosofo abbisogna ? perchè pensarla come un filosofo, sposare la sua stupefacente cosmologia ed aver fede che l'Alto non sia interessato a tutt'altro, che alla fabbricazione della pietra filosofale ?

un'ultima domanda: posso andare ai servizi ?
..AmoN..
00domenica 12 ottobre 2008 17:26
Re:
semplice-mente, 10/10/2008 6:39 PM:



il filone del ragionamento, in euri, è il seguente: cosa ci autorizza a credere che la genesi (nientemeno) possa essere miniaturizzata ? in fondo siamo semplici ospiti di una creazione - se creazione vi è stata - cui ha provveduto Altri; perchè questo incredibile tentativo dovrebbe cadere (stando alla mappa del famelico zio di Malacoda) all'interno del territorio del Sacro ?




Cari Amici,
credo che nessuno autorizzi, ma allo stesso tempo nessuno vieti di farlo. Non è tanto la produzione o il tentativo di creazione in miniatura, che rende l'accadimento speciale, particolare, Divino. E' il fatto che si assume la coscienza di poter ottenere qualcosa di innaturale per i più, tramite l'impegno, la costanza, il Sacrificio e l'Aiuto di Dio.
E' una strada.. una via possibile da seguire. E questo tipo di strade non possono percorrersi se non si è in sintonia con le superiori caratteristiche spirituali della Coscienza Cosmica Originaria (che è Sacro e che io posso chiamare Dio). Se non esiste questa sintonia, è impensabile credere di poter attingere all'energia superiore da Essa (CCO) emanata e non si avrà successo in qualsiasi cosa si compia in quest'ambito, come ad esempio l'Opera Alchemica.

semplice-mente, 10/10/2008 6:39 PM:

cara Violaoscura e caro Marchese,


Un modo di riformulare la questione è forse quello di partire dal fondo delle ultime considerazioni dell'astuto Marchese di Alessandria, cioè dal pezzo più difficile: "fede" in cosa ? su quale dottrina, scrittura, rivelazione, principio, percezione (o altra base congrua) poggia la fede nel tipo molto speciale di Aiuto del quale il filosofo abbisogna ?




E se si crede in questo, allora è facile vedere che qualsiasi scrittura, dottrina o rivelazione sono degli aiuti, chiamiamoli segnali stradali, che si dispongono su una di queste strade, ma che puntano verso la stessa meta.
Non importa quindi su quale poggia la nostra fede, perchè una equivale all'altra.Ogniuna si basa su un valore fondamentale ed è importante come noi la intendiamo.

semplice-mente, 10/10/2008 6:39 PM:

cara Violaoscura e caro Marchese,
perchè pensarla come un filosofo, sposare la sua stupefacente cosmologia ed aver fede che l'Alto non sia interessato a tutt'altro, che alla fabbricazione della pietra filosofale ?



Ogni uomo ha le sue idee, ogni uomo sceglie un maestro.. Ogni uomo ha una strada da seguire, anche se non tutti capiscono qual è o sono intenzionati a percorrerla.
ogni uomo inoltre ha i suoi dubbi. E principe di questi è di sicuro quale sia il progetto Divino di ogni uomo.
Qui ci spingiamo nel profondo delle concezioni!...e sopratutto ai limiti dell'assimilamento della mente umana!
Dio è essenziale nelle nostre attività quotidiane per espandere il nostro volere sualla materia è una sorta di forza collettiva invisibile che racchiude la simbiosi tra mente razionale e ragioni del cuore!...è una scintilla che innesta dentro e fuori di noi cambiamenti nel nostro tempo e nel nostro spazio!..e grazie a tale opera, che costantemente emaniamo, che la vita ha un senso logico nelle nostre percezioni!
Questa è opera divina! consci o non consci. e se consci restiamo in attesa di avvenimenti! ma tutto questo è opera nostra?....no è opera del nostro divino potere che affianca il potere del tutto!
E se questo concetto è assimilabile dalla mente umana...allora ne determiniamo i suoi limiti! e se i limiti vengono colti qui scatta la vera possibilità di superare un Dio! Dio opera ma si manifesta incomprensibilmente alla vista dell'uomo!...l'uomo che opera con atti divini ha oltrepassato il limite di un Dio!...
Raro.....Troppo raro nella nostra era un'accadimento simile! Ma è una legge dell'universo! un sigillo a cui è concessa la chiave!...
Quindi non impossibile!

A presto..

..AmoN..
M. di Caraba
00lunedì 13 ottobre 2008 11:03
Maieutica

Caro AmoN,
ammazza quanti punti esclamativi [SM=g6889]

Vi racconto una storia:
C'era una volta un filosofo di nome Socrate il quale soleva definirsi un "ostetrico di anime".
Egli riteneva che il suo compito non era tanto insegnare la Verità ai suoi discepoli quanto
piuttosto quello di aiutare i suoi interlocutori a partorire da se detta Verità ossia:

"So di non sapere".

Socrate si rivolgeva a coloro i quali ritenevano di "sapere" ed attraverso tutta una serie di
"perchè" scavava in fondo alla loro conoscenza sino al punto in cui ci si rende conto di quanto
in realtà poco sappiamo.

Un po come fanno i bambini che con le loro domande mettono sovente in imbarazzo gli adulti. [SM=g8954]

Mi pare che il caro Semplicemete voglia insegnarci questo con i suoi quesiti volutamente
e sapientemente ricchi di inchiostro.

"La vostra preoccupazione sia quella di capire la Pietra dei Filosofi" esorta un anonimo Adepto.

E tutto il resto?

vanitas vanitatum et omnia vanitas

Salute

MdC


Ps x Viola:
Violaoscura, 10/10/2008 15.39:


Non è che i tuoi commenti siano sempre così trasparenti... insomma, sto girando intorno perchè anche a me piacerebbe
capire il fatto del Sacro, del sacrilegio, e dell'indirizzo degli asili...



In verità a me sembra chiaro il senso di quella frase.
Ma, seguendo il tuo consiglio, terrò il becco chiuso. [SM=g6906]
semplice-mente
00lunedì 13 ottobre 2008 13:58
oltre Socrate
ma la strategia del Marchese è ancor più socratica (invero è degna dell'astuzia del suo felino); Egli giunge a lasciar domandare ... [SM=g8954]

..AmoN..
00martedì 14 ottobre 2008 14:41
La domande Perfette

"Qual'é il paradosso della domanda perfetta?
Ci troviamo al congresso mondiale di filosofa. Le menti
più brillanti sono riunite nella sala conferenze quando all’improvviso compare un angelo. «Vengo per mandato divino», annuncia.
«Sono stato incaricato di rispondere a una domanda di vostro piacimento.
Una domanda sola, attenzione, quindi badate di non sprecare
le vostre parole. Avete 24 ore di tempo per pensarci.» L’angelo
si dilegua e dopo qualche attimo di sbalordimento nella sala esplode un boato di entusiasmo.
Lei. Non ne dubito: Che occasione! Che opportunità!
Lui. I lavori all’ordine del giorno vengono immediatamente sospesi e il presidente dell’assemblea apre il dibattito per fare il punto sulla situazione. Ci si mette subito d’accordo sul fatto che bisogna chiedere qualcosa di importante. Qual è il segreto della vita? Come vincere la fame nel mondo? Purtroppo ben presto ci si rende conto anche che è difficile decidere quale sia la domanda migliore.

Lei ( una partecipante al convegno). Sarebbe comodo chiedere aiuto all’angelo...
Lui ( un partecipante al convegno ). ...ma in tal modo egli ci risponderebbe con una domanda alla quale gli sarebbe poi vietato fornire una risposta.
Lei. Allora basterebbe chiedergli direttamente qual è la risposta alla domanda migliore che potremmo fargli!
Lui. Ma anche così non va. Il rischio è che l’angelo risponda ‘37’,
oppure ‘la luna’, e noi ne sapremmo quanto prima.
Lei. Già. Una risposta è buona solo se si conosce la domanda.
Lui. Per farla breve, le discussioni continuano e a pochi minuti
dall’ora prefissata i filosofi navigano ancora nel buio. Ma ecco che uno se ne esce con una trovata. «Perché non chiediamo all’angelo di rivelarci la coppia consistente nella domanda migliore che potremmo fare e nella sua risposta?»
Lei. Ma l’angelo voleva una sola domanda, mentre così si chiederebbero due cose.
Lui. Si chiederebbero due cose, ma con un’unica domanda. Quindi
l’angelo sarebbe tenuto a rispondere. Se gli chiedessimo: Qual è la domanda migliore? e qual è la sua risposta? allora effettivamente faremmo due domande. Ciò violerebbe i patti. Ma la proposta è di chiedere qual è la coppia che consiste nella domanda e nella risposta,e questo è un quesito unico, proprio come si chiedesse qual è la coppia che vinse il festival di Sanremo nel 1968, oppure la prima coppia di gemelli monozigoti nati nel 2000.
Lei. Sì, vedo il punto. E allora, come prosegue la storia?
Ecco dunque l’angelo apparire a mezz’aria, nel punto dove lo
si era visto il giorno prima. «Allora? Avete pensato a una domanda?
». Un alito di trepidazione attraversa l’assemblea. Il presidente
del congresso si alza ed enuncia solennemente: «Le chiediamo:
Qual è la coppia consistente nella miglior domanda che potremmo formulare e nella sua risposta?» L’angelo ascolta attentamente e dopo un istante risponde in tono leggermente sarcastico: «È la coppia consistente nella domanda che mi avete appena posto, e nella risposta che vi sto dando.» Dopo di che scompare lasciando l’assemblea in un silenzio di tomba."

Luciano Coen e Achille C. Varzi La Stampa, 23 giugno 2000

A presto..

..AmoN..
WhiteDragon84
00martedì 14 ottobre 2008 21:00
Beh, visto che ormai la discussione ha preso una sterzata mistica, il sottoscritto che con 'ste robe ci va a nozze non può non rispondere! [SM=g9369]

Io sono in linea di massima d'accordo col concetto che Amon esprime su cosa possa essere la Coscienza Cosmica (amico mio, c'è un vago retrogusto di Khaan in alcuni punti, nevvero? [SM=g9371]) se non per un paio di questioni.

Una di queste, tra l'altro, è comune a quasi tutti i discorsi che letto in questa sede e, non lo dico per voler giudicare, palesemente Cristiano/Cattolica.

Dio all'esterno.

Gli uomini hanno un "destino" e sono dei burattini nelle mani di un'ente superiore che li conduce lungo un percorso che Lui ha scelto per noi.

Ah. E dov'è che sarebbe il libero arbitrio?

Nello scegliere tra un tot di possibilità predefinite qual'è la migliore?

Non lo so, fa molto poco liberale, a dire il vero.

Eraclito (e ringrazio una persona che legge più di me per avermelo fatto notare) diceva

"il destino di ogni uomo è in realtà il suo carattere"

che detto in soldoni sta per "ognuno semina ciò che raccoglie, in base a come decide di essere".

L'altra questione intimamente legata a questa è quella di superare Dio restando uomini e compiendo atti divini. [SM=g10132]

Resteremmo pur sempre finiti e limitati, così come finiti e limitati siamo concependo che Qualcuno lassù tira le fila di tutta la faccenda, noi compresi.

Le sfighe capitano, e va bene. Questione di karma, credo io.

Però si passa da un "Dio troppo al di sopra" o un "uomo al di sopra di" senza passare per il mezzo.

L'uomo si fonde con Dio. L'unità. La completezza.

Non so, c'è qualcosa di più come obiettivo?
semplice-mente
00martedì 14 ottobre 2008 22:03
mete ambiziose (o ambiziosissime)

caro WhiteDragon,
trovo molto interessante quello che scrivi; ti propongo un piccolissimo esperimento mentale; proviamo a sospendere ogni convinzione di fede (in senso lato) e limitiamoci a considerare l'esperienza comune agli uomini di qualunque credo; a me pare che questa esperienza attesti che le possibilità umane sono drammaticamente finite.
forse non è un granchè liberale, ma è un fatto.
a quale sportello dovremmo rivolgerci, per le rimostranze ? a quale comma di quale clausola contrattuale potremmo appellarci ?

a presto
semplice-mente
WhiteDragon84
00martedì 14 ottobre 2008 23:12
Re: mete ambiziose (o ambiziosissime)
semplice-mente, 14/10/2008 22.03:


caro WhiteDragon,
trovo molto interessante quello che scrivi; ti propongo un piccolissimo esperimento mentale; proviamo a sospendere ogni convinzione di fede (in senso lato) e limitiamoci a considerare l'esperienza comune agli uomini di qualunque credo; a me pare che questa esperienza attesti che le possibilità umane sono drammaticamente finite.
forse non è un granchè liberale, ma è un fatto.
a quale sportello dovremmo rivolgerci, per le rimostranze ? a quale comma di quale clausola contrattuale potremmo appellarci ?

a presto
semplice-mente



Mi pari scettico. Molto scettico. Pure troppo forse.

E' come se tu fossi qua partendo già dal presupposto che non troverai le risposte che cerchi.

Spero non mi troverai aggressivo o polemico, purtroppo in questi giorni ciò che rifletto non è ciò che sento davvero.

Detto questo, ti ripeto come sopra, credo non ci siano sportelli o contratti, quelli li lascio agli avvocati e ai burocrati.

Noi abbiamo possibilità di scelta, la nostra mente influisce sul reale più di quello che immaginiamo.

Le cose sono e basta, è l'uomo che a seconda di come si pone le vede diverse.

Il rosso è oggettivamente rosso? No. Per un daltonico sarà un'altra roba.

Io credo che ad esempio la dimensione onirica renda bene l'idea, con il suo sogno lucido, posto che a me è successo pochissime volte ed era lucidità parziale.

Puoi fare ciò che vuoi, ed è reale. Lo senti, lo vivi, eppure sei nella tua testa.

Dopo aver letto Psicomagia di Alejandro Jodorowsky (sì, me l'hanno dovuto mettere in valigia pur di convincermi a leggerlo) mi è rimasto un interrogativo, che già avevo avuto altre volte.

Chi mi assicura che io non sogno la mia realtà?

Ma questo, non credo sia più alchimia. Sono decisamente troppo O.T.

E sottolineo, è tutto frutto di un mio pensiero, non vorrei sembrare nè arrivato nè impositivo..

semplice-mente
00mercoledì 15 ottobre 2008 07:51
chiarisco
caro WhiteDragon,
a me pare che l'Alchimia presupponga una fede nell'aiuto divino, alimentata dalla coscienza dei limiti umani; ma forse mi sbaglio.

a presto
semplice-mente
M. di Caraba
00mercoledì 15 ottobre 2008 10:05
possibilità definite
semplice-mente, 14/10/2008 22.03:


...a me pare che questa esperienza attesti che le possibilità umane sono drammaticamente finite.
forse non è un granchè liberale, ma è un fatto.



Caro Amico,
queste sono cose troppo evidenti per essere notate.

Non si può mica pretendere la luna [SM=g10132]

Salut

MdC
WhiteDragon84
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:37
Re: chiarisco
semplice-mente, 15/10/2008 7.51:

caro WhiteDragon,
a me pare che l'Alchimia presupponga una fede nell'aiuto divino, alimentata dalla coscienza dei limiti umani; ma forse mi sbaglio.

a presto
semplice-mente



Io allora chiedo a te che intendi per Fede?

Inoltre c'è differenza fra ciò che fa un mistico e ciò che farebbe un mago, e credo a sto punto anche a ciò che farebbe un alchimista..

Inoltre non dimentichiamoci che all'epoca del Rinascimento, periodo in cui le scienze ermetiche ebbero massimo splendore, la Chiesa era molto forte.
Ergo se avessero diffuso ideali diversi da quelli Cattolici, gli Alchimisti sarebbero stati fatti arrosto..

E io ricordo che un certo Gesù diceva che la Fede smuove anche le montagne..


semplice-mente
00mercoledì 15 ottobre 2008 19:59
caro WhiteDragon,
mi prendo un piccolo intervallo per rispondere alla tua domanda e riporto, in compenso, lo stralcio di un recente messaggio della nostra ottima guida, blasonata e sorniona:


"questo mi sembra un punto assai importante su cui riflettere ... Molti pensano che maghi ed occultisti (ad es. nel rinascimento) dichiararono di essere fedeli a Cristo per evitare di essere perseguitati. Il che è in parte vero. Tuttavia leggendo ad esempio i testi del Corpus Ermeticum ci si rende conto che vi sono importanti analogie tra la dottrina cristiana e quella ermetica. Evidentemente nell'antichità vi furono dei punti di contatto di indubbio valore ...".



Sarebbe interessante saperne di più; io ci capisco assai poco, di alchimia e di dottrina ecclesiale, ma è difficile dissipare la sensazione di qualche fraintendimento, alla base della Spondent quas non exhibent; non voglio sostenere che non esistano motivi di attrito (a dire il vero non lo so e mi piacerebbe sentire qualche opinione), quanto piuttosto che quelli enumerati nella bolla non sembrerebbero argomenti dottrinali, ma pratici.

ciao
semplice-mente
WhiteDragon84
00giovedì 16 ottobre 2008 18:37
Caro semplice-mente,

non ho letto la bolla di cui parli, però so per certo che tutto ciò che ha a che fare con atti "straordinari" che non siano miracoli attestati erano bollati come opera di Satana.

Se all'epoca qualcuno avesse guarito come oggi con lo shiatsu o il reiki sarebbe stato tacciato di stregoneria e arso vivo, non ci scappava.

Dopodichè essendo il Cattolicesimo stato progettato a tavolino (che io sappia) da S.Paolo, è stato concepito in modo tale da sovrapporsi perfettamente ad alcune dottrine più antiche. Paganesimo compreso.

A questo proposito segnalo un video che circola credo su Google e che si chiama Zeitgeist: parla delle grandi "fregature" a cui il genere umano è stato sottoposto, e parte con la religione.

Alcune tesi sono un poco fantasiose, però se non altro cita almeno una decina di figure mistiche (Mitra, Buddha & so on) con caratteristiche pressochè coincidenti con quelle di Cristo.

Io credo che la Conoscenza sia partita da una sola fonte, e poi si sia sparsa in lungo e in largo per il globo, anche se mi piace pensare che anticamente gli uomini "vedessero" e "sentissero" tutti le stesse cose, e che poi col tempo queste percezioni sono venute meno.

Però credo che già solo il fatto di "emulare Dio e la creazione" fosse sufficiente, all'epoca, per finire arrosto.

Del resto la salvezza della Chiesa sono stati i dogmi imposti, pena torture da inferno (tanto già ci sarebbero andati gli occultisti, a che scopo fare il bis? [SM=g9141]).

Però trovo altrettanto vero che se ci si apre allo Spirito e al Divino, essi si avvicinano all'uomo, e questo delle dottrine iniziatiche, qualunque fossero, e in qualunque modo si veicolassero, non potessero non tramandarlo a chi ha orecchie per intendere.

N'èst pas?

..AmoN..
00giovedì 16 ottobre 2008 23:13
Re: chiarisco
semplice-mente, 10/15/2008 7:51 AM:

caro
a me pare che l'Alchimia presupponga una fede nell'aiuto divino, alimentata dalla coscienza dei limiti umani; ma forse mi sbaglio.



Niente di più vero caro Amico.
Ma su queste cose temo sia difficile discutere. Ho si crede o non si crede. E' più una questione di Vedere, ciò che la Natura ha sempre compiuto.
Questo l'alchimista nei tempi passati e presenti si propone di fare.
Ed è l'unica (la Natura), a cui l'alchimista si rivolge per raggiungere l'Illuminazione.

A presto..

..AmoN..

M. di Caraba
00venerdì 17 ottobre 2008 10:47
Ancora sulla chiesa e l'alchimia

Caro White,
per quello che si sa nessun alchimista finì mai "arrosto" a meno che non fosse stato accusato
di falsificare i metalli.

"Nel XIV e XV secolo la questione della liceità dell'alchimia era stata ampiamente soppesata da
teologi e giuristi: i primi tendevano a ritenere l'alchimia una scienza falsa ma non magica o
diabolica (tale era la posizione espressa, ad esempio, nel 1486-1487 nel manuale inquisitoriale
Malleus Maleficarum di H. Institor e J. Sprenger); i secondi si schierano pressoché unanimemente
per la liceità dell'alchimia, al punto che sul finire del XV secolo Hyeronimus de Zanetinis
prendeva atto dell'esistenza di una tradizione giuridica di due secoli a favore dell'alchimia."
(tratto da http://www.airesis.net/ArsRegia/ars%20regia%201/De%20Pascalis%202.htm)

Sembra dunque che la Chiesa accettò quasi sempre (si noti il "quasi" obbligatorio)
la dottrina alchemica, questo perchè molti prelati si occuparono di questa scienza compreso il
papa Giovanni XXII della bolla cui accenna Semplicemente.

Ma poi vi fu Raimondo Lullo (Beato - 29 giugno sul calendario), Alberto Magno (Vescovo
e dottore della Chiesa - 15 novembre), ecc., ecc. per non parlare dei tanti frati al seguito di
San Francesco (pure lui?!?! Forse...)

X AmoN:
..AmoN.., 16/10/2008 23.13:


Niente di più vero caro Amico.
Ma su queste cose temo sia difficile discutere. Ho si crede o non si crede. E' più una questione di Vedere, ciò che la Natura ha sempre compiuto.
Questo l'alchimista nei tempi passati e presenti si propone di fare.
Ed è l'unica (la Natura), a cui l'alchimista si rivolge per raggiungere l'Illuminazione.


Caro Amico,
diciamo che se la fede comunemente intesa è "cieca" quella dell'alchimista ci vede benissimo [SM=g8954]

Salute a tutti

MdC

Ps x White:
WhiteDragon84, 16/10/2008 18.37:


Dopodichè essendo il Cattolicesimo stato progettato a tavolino (che io sappia) da S.Paolo...


La fonte di questa notizia qual è? Novella 2000? [SM=g9371]

Perdona la battutacia ma talvolta sembra che te le cerchi [SM=g6889]
..AmoN..
00venerdì 17 ottobre 2008 11:17
Re: Ancora sulla chiesa e l'alchimia
M. di Caraba, 17/10/2008 10.47:


Caro White,
per quello che si sa nessun alchimista finì mai "arrosto" a meno che non fosse stato accusato
di falsificare i metalli.

"Nel XIV e XV secolo la questione della liceità dell'alchimia era stata ampiamente soppesata da
teologi e giuristi: i primi tendevano a ritenere l'alchimia una scienza falsa ma non magica o
diabolica (tale era la posizione espressa, ad esempio, nel 1486-1487 nel manuale inquisitoriale
Malleus Maleficarum di H. Institor e J. Sprenger); i secondi si schierano pressoché unanimemente
per la liceità dell'alchimia, al punto che sul finire del XV secolo Hyeronimus de Zanetinis
prendeva atto dell'esistenza di una tradizione giuridica di due secoli a favore dell'alchimia."
(tratto da http://www.airesis.net/ArsRegia/ars%20regia%201/De%20Pascalis%202.htm)

Sembra dunque che la Chiesa accettò quasi sempre (si noti il "quasi" obbligatorio)
la dottrina alchemica, questo perchè molti prelati si occuparono di questa scienza compreso il
papa Giovanni XXII della bolla cui accenna Semplicemente.

Ma poi vi fu Raimondo Lullo (Beato - 29 giugno sul calendario), Alberto Magno (Vescovo
e dottore della Chiesa - 15 novembre), ecc., ecc. per non parlare dei tanti frati al seguito di
San Francesco (pure lui?!?! Forse...)





Aggiungerei inoltre che grazie alla "fama" di fabbricatori di oro, molti alchimisti avevano le grazie dei potenti di quel tempo.
Avevano come dire le spalle coperte.
Consiglierei a riguardo la lettura del libro STORIA E SEGRETI DELL'ALCHIMIA - Paolo Cortesi - Newton & Compton Editori .

Fa un breve ma significativo escursus di tutti i principali alchimisti della storia, posizionandoli nel corso dei secoli in modo abbastanza completo.

A presto..

..AmoN..



semplice-mente
00sabato 18 ottobre 2008 11:58
alcuni ritengono però che le opere attribuite a Raimondo Lullo in materia di alchimia siano apocrife (http://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo_Lullo), così come il "Trattato della pietra filosofale" ascritto a Tommaso D'Aquino; l'interesse di Alberto Magno parrebbe invece meglio documentato; mi piacerebbe saperne qualcosa di più; avete qualche altra fonte da suggerire, sul rapporto con l'alchimia del beato Lullo o di san Alberto Magno ? il lavoro di Cortesi (che non conosco) cosa dice ? vi sembra attendibile ?

ciao e grazie
semplice-mente
bimbasperduta
00sabato 18 ottobre 2008 12:21
Re:
WhiteDragon84, 16/10/2008 18.37:

Caro semplice-mente,

A questo proposito segnalo un video che circola credo su Google e che si chiama Zeitgeist: parla delle grandi "fregature" a cui il genere umano è stato sottoposto, e parte con la religione.



Caro Drago,
ho dato un'occhiata al video di cui parli qualche tempo fa, mi era stato entusiasticamente consigliato ma che delusione! Quell'affare è fatto con i piedi! E sono troppo buona nel giudizio! E' sicuramente pieno zeppo di messaggi subliminali, il bombardamento di immagini violente ne è una spia, il linguaggio scurrile poi fa notare all'orecchio attento che essendo deboli le tesi del video, il suo autore attinge ad un linguaggio duro per darsi forza e imporsi, infine è pieno di imprecisioni! Non dice cose false su Mitra & Co. ma le dice da ignorante perchè non è preciso, trasforma un po' le leggende sui personaggi, le adatta, in sostanza il video è solo una propaganda anticattolica con un valore culturale quasi nullo.
Perdona la mia sfuriata ma asai quanto aborro coloro che cercano di irretire le masse come fa l'autore di questo... ha un nome impronunciabile [SM=g10362] .

Ora però, torniqamo alle cose serie: [SM=g1488782]

WhiteDragon84, 16/10/2008 18.37:


Alcune tesi sono un poco fantasiose, però se non altro cita almeno una decina di figure mistiche (Mitra, Buddha & so on) con caratteristiche pressochè coincidenti con quelle di Cristo.




Dunque mio caro,
i personaggi che animano le storie religiose di tutto il mondo (che siano essi dei, fondatori di religione o comparse) non si somigliano perchè nel mondo le varie Chiese (intendo organizzazioni religiose) si scopiazzano a vicenda come liceali durante il compito in classe di Italiano, ma bensì perchè tutti, ovvero, Gesù, Mitra, Siddarta, Dioniso e via discorrendo, rappresentano la stessa cosa. Dato che tutte le religioni parlano della stessa cosa è ovvio che alla fine si somiglino, Gesù e Mitra sono la stessa cosa, Mitra e Horus sono la stessa cosa.
Il guaio è che gli uomini sono ciechi e confusio e fanno confusuione, tutto qui.
Per quel che riguarda la religione fatta a tavolino, il suo autore non è S. Paolo.
Il processo che ha portato alla costituzione della religione Cristiana (all'inizio la Chiesa Cristiana partorita dai concilii era unica e universale) così come la conosciamo oggi è stato lungo molti secoli ed è costato troppo sangue, il responsabile non è identificabile, è tutto più complesso di quanto sembri, la realtà, amico mio non è lineare e semplice specialmente in quese cose.
Nella storia (e questa è storia) sapere dove finisce la menzogna e comincia la verità è quasi impossibile, mio caro è scritta da uomini che in molti casi, ti assicuro, non sanno nemmeno di non stare ricordando cose vere.
Ora scappo, buon fine settimana a tutti
Bimba.

P.S.
Riguardo l'argomento ti consiglio di leggere "Il canto della gru" di Sante Anfiboli, lo sto leggendo in questo periodo, è una vera ficata [SM=g9371], per avere più informazioni a riguardo non devi far altro che andare nella sezione biblioteca, il marchese lo ha inserito fra i testi consigliati
ciaux!


M. di Caraba
00sabato 18 ottobre 2008 22:19
Apocrifi?
semplice-mente, 18/10/2008 11.58:

alcuni ritengono però che le opere attribuite a Raimondo Lullo in materia di alchimia siano apocrife (http://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo_Lullo), così come il "Trattato della pietra filosofale" ascritto a Tommaso D'Aquino;



<< La grande, la sola obiezione che si può fare contro l'autenticità del libro di San Tommaso non
è basata su alcun fatto, alcun atto, alcun anacronismo, alcuna contradizione costituente una prova
valevole in paleografia o in bibliografia. Questa obiezione si riassume così:
"L'Alchimia essendo (secondo l'opinione dei critici moderni) un'opera del Demonio o quando mai un pietoso
sogno, non può avere ad essa prestato fede un santo, un potente genio qual fu Tommaso d'Aquino..."
Si tratta, come si vede, della sostituzione di un apprezzamento personale alle prove precise come base
di ragionamento.
Per il che noi potremmo servirci del medesimo procedimento e capovolgere la proposizione così:
"La Scienza occulta essendo la più alta delle scienze... è ben naturale che un uomo straordinario come
San Tommaso l'abbia conosciuta e praticata". >>

Da Introduzione - Trattato della Pietra Filosofale
Ristampa Anastatica della prima traduzione in Italiano - Roma 1913


Caro Semplicemente,
sinceramente non so se nel caso di Raimondo Lullo vi sia una qualche prova...
hai qualche notizia in più a tal proposito?

Salute

MdC





..AmoN..
00domenica 19 ottobre 2008 20:07
Re:
semplice-mente, 10/18/2008 11:58 AM:

il lavoro di Cortesi (che non conosco) cosa dice ? vi sembra attendibile ?



Caro Amico,
non credo che Cortesi sia paragonabile ad Alchimisti del calibro di Lucarelli per intenderci, ma il lavoro di questo libro è molto, come dire, pro-istruzione.
Il senso è che per chi non sa nulla di Alchimia nella storia, è un buon inizio. Ecco, è da considerarsi un libro storico - alchemico.

Ci sono punti in cui si evince l'amore dell'autore verso l' Alchimia, e altri in cui la sua reticenza nei confronti della chimica e di chi è per un' alchimia pseudo-spirituale è palese.

Un buon testo comunque. Io che da poco ho iniziato i "testi sacri", non l'ho disprezzato affatto.

Ma ovviamente, è il mio pensiero.

A presto..

..AmoN..
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