Centra nel momento in cui tu mi parli di cristiani martirizzati come se fossero stati gli unici a soffrire e subire persecuzioni nella storia!
Ecco perchè ti ho portato il suo tristissimo esempio. Normalmente lo tengo per me pensa che sono pochissime le persone che sono a conoscienza di questa storia anche tra i miei amici.
Non mi pare di averlo mai detto, anzi...non ho forse ribadito che non sono meno martiri di questi i martiri pagani, o atei, o agnostici, ecc...?
Anche mio nonno è stato deportato in un lager nazista ed è morto due anni dopo esserne uscito.
Questo non sminuisce nè le sue pene nè tantomeno quelle dei martiri della Chiesa e di ogni altro martire.
Lo so che non provochi non lo penso, è solo che certi discorsi infervorano gli animi a volte e anche il mio, per cui siccome vorrei evitare le polemiche ho chiuso uncerto tipo di discorso.
Non è colpa tua assolutamente ma colpa di caldi discorsi, portati avanti negli anni con troppe dispute.
Però una cosa te la devo dire, può darsi che non sia un tuo intento, ma in ogni parola sembra che tu voglia convincere gli altri che la tua religione è verità, e le altre solo sciocchezze.
Sia chiaro che io parto sempre dal concetto che quando si discute io porto le mie ragioni perchè credo di essere nel giusto.
So che chi discute con me pensa di essere nel giusto.
Questo presupposto è condizione necessaria per il dialogo, cioè che vi siano due parti che la pensano diversamente e che discutono.
Se sento uno che mi viene a dire che lui parla con me ma non pensa di essere nel giusto, interrompo di botto i miei interventi perchè divento cosciente della falsità dei presupposti che si vengono a creare.
Io certamente credo di essere nel giusto, di aver ragione e che la mia fede sia l'unica vera fede.
Per le altre fedi credo che racchiudano anche una parte di questa verità...poichè lo Spirito Santo soffia nel mondo intero, ma che tale verità non possa aggiungere una virgola alla verità che la mia fede già contiene.
Non sono ipocrita nel mio discutere, questo è il presupposto dal quale parto per dialogare.
E credo sia l'unico presupposto nel quale si possa discutere seriamente ed anche serenamente. Odio il relativismo che credo sia il padre del fallimento del dialogo.
In ogni caso stavamo parlando di una questione che non tira in ballo la fede (non devo difendere qualcosa che popolazioni di migliaia di anni fa, praticavano secondo la loro mentalità...il fatto che Belzebù e Baal e chi altro siano stati demonizzati o meno, non mi cambia la vita e non intacca la mia fede...è solamente qalcosa che è successo ed io non lo vedo poi cosa così tragica).
Questo l'ho tenuto fino alla fine perchè io HO LETTO IL FAMOSO LIBRO DI 799 PAGINE redatto da storici che hanno cercato la verità nell'inquisizione per esempio.
Però se lo si legge attentamente non è mai stato detto che le vittime siano state tanto ridimensionate!
Poi sai ci sono anche i revisionisti del nazismo, che dicono che non è mai successo nulla!
Beh, sai, cercare di far passare il revisionismo del nazismo per qualcosa di equivalente alla revisione che metà del mondo accademico sta valutando nei confronti dell'inquisizione e delle crociate non è proprio un agire corretto.
Non so, comunque, di quale libro tu stia parlando.
Io parlo di studiosi come John Tedeschi (questo, tra l'altro, è ebreo), E.Peters e Henry Kamen, E. William Monter, Bartolomé Benassar, Gustav Henningsen, Jean-Pierre Dedieu, Franco Cardini...
Comunque, come ho già avuto modo di dire, per quanto l'entità di tali eventi sia fortemente ridimensionabile, ciò non toglie che vi siano stati e vi siano e vi saranno cristiani che fanno le loro porcherie...così come pagani, ebrei, mussulmani, buddisti, induisti, atei, agnostici, ecc.. ecc..
Mauri
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)