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Il Tempio dell'Esoterismo

curiosità sul cattolicesimo

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    Morrighan@
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    00 07/04/2008 14:10
    Ieri avevo scritto una lunga risposta ma si è cancellata per ben due volte per cui ho lasciato stare.
    Ora non ho voglia di ricominciare da capo quindi scriverò due righe per rispondere dicendo semplicemente che SONO BASITA DALLE COSE DETTE DA MAURI F!!

    Non saprei più nemmeno da che parte iniziare per rispondere perchè comunque sono state dette tantissime cose e ogniuna meriterebbe una risposta.
    So solo che le cose dette sulle persone omosessuali sono frutto di assurdi inutili e infamanti pregiudizi.
    E ora che leggo queste cose capisco bene perchè esistono quelli che vedendo un omosessuale per strada si fermano a picchiarlo, o lo prendono in giro.
    Ecco perchè non si può nemmeno pensare in Italia di concedere le adozioni ad una coppia gay, perchè esistono questi maledetti pregiudizi inculcati da qualcuno che pensa di essere migliore di altri da gente che magari davanti fa il moralista su tante cose e poi ha più scheletri nell'armadio di Hitler.

    Rispondo solo alla domanda di Mil che chiedeva cosa dovrebbe fare una coppia omosessuale, e ciò che credo riassuma bene il mio pensiero.

    Cosa deve fare una coppia omosessuale se non può avere rapporti e non può masturbarsi perchè è peccato?
    Semplice la coppia omosessuale NON DEVE ESISTERE.
    Quindi un omosessuale cosa farà?
    Amerà in silenzio una persona del suo sesso, ma nel frattempo per sottostare alla legge cattolica si sposerà con una donna che non ama e alla quale nasconderà il fatto di essere omosessuale.
    Così in primis commetterà il"peccato" di dire una grossa bugia e prendere in giro una donna innamorata.
    Poi naturalmente prima o poi faranno almeno un figlio, perchè il rapporto tra uomo e donna anche non ci può essere perchè da piacere ad entrambi ma solo per procreare, infatti la donna per non commettere peccato non potrà usare la pillola e l'uomo niente preservativo.
    Per cui da un rapporto che certo non ha reso felice il marito nascerà un bel figliolo.
    I genitori prima o poi inizieranno a litigare perchè naturalmente lui non è soddisfatto di una vita che non voleva, e lei sicuramente inizierà ad accorgersi che lui non è poi tanto innamorato, ma le vuole bene come ad una sorella.
    Non si possono separare perchè cavolo è peccato anche questo, quindi staranno insieme per forza continuando a logorarsi dentro liti assurde e inutili.
    Il figlio crescerà con due genitori che non si amano e che litigano. Crescerà soffrendo nel vedere queste liti, forse andrà male a scuola, forse soffrirà di una malattia alimentare,forse si ubriacherà, o si drogherà, forse non avrà alcuna ripercussione ma soffrirà in silenzio chiedendosi se anche a casa degli altri succedono le stesse cose..
    In ogni caso sarà triste e la causa quale è stata?
    Gli assurdi pregiudizi che qualcuno ha inculcato nelle teste delle persone.
    Rimango basita da ciò che ho letto, e concludo dicendo che sempre, ma in modo particolare quando leggo queste cose, sono felice ed orgogliosa di aver scelto un'altra strada!
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    Mil85
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    00 07/04/2008 18:46
    Morrighan@, allora... Inerente al "peccare con l'atto omosessuale", è una cosa da cui ( per quanto io la trovi umanamente priva di ogni buon senso e ridicola ) non si puo scappare, perché abbiamo appurato che è scritto nella Bibbia, quindi finché le cose non cambieranno chi vuole essere un cristiano praticante deve dedicarsi alla castità più totale ( cioé nessuno).

    Per quanto riguarda le teorie sul come si diventa omosessuale, noi abbiamo una nostra Mauri ha una sua. La nostra è quella che fino a ieri credevo fosse l'unica ed è senza dubbio quella più in voga. Basta scrivere su google "omosessualità malattia" per far uscire centinaia e centinaia di siti dove la cosa viene chiarita...
    Ad esempio è stato chiesto un quesito che ci interessa su yahoo question, clicca Qui , nelle risposte vedo un parere unanime... Non mi si puo dire che non è una teoria della minoranza.

    Interessante anche questo articolo:
    ""L’omosessualità non è una malattia". Può sembrare assurdo doverlo ripetere nel 2006 ma l’Associazione Americana di Psicologia è stata costretta, nel corso di una settimana di convegni appositamente organizzati a New Orléans, a ribadire le posizioni stabilite ufficialmente nel lontano 1975.

    L’omosessualità non è una scelta ma una condizione naturale, dunque non vi si può guarire” ha affermato l’Associazione degli Psicologi di fronte alle pressioni dei movimenti cosiddetti “ex-gay” come Exodus, secondo cui sarebbe possibile guarire dall’omosessualità abbracciando la fede religiosa. “Chi afferma il contrario - puntualizzano gli organizzatori - fa riferimento a pratiche religiose e non scientifiche, sul cui reale funzionamento non esistono prove scientifiche e che anzi possono essere fonte di discriminazione sociale.”

    Al convegno scientifico hanno trovato spazio anche associazioni come “Truth Wins Out”, che è da tempo impegnata nel portare alla luce le truffe e i raggiri che spesso stanno dietro ai presunti guaritori dal 'male' dell’omosessualità." Fonte gay.tv

    Guarda non ho dovuto neanche cercare chissà quanto, tutto nella prima pagina della ricerca... c'è anche questo sito , questo articolo della dott.ssa Gandolfi , la psicologia prima la psicologia oggi , traduzione Psychoanalysis and homosexuality at the postmodern millennium , aggiungo questo , questa ... Guarda potrei continuare all'infinito, sto appena all'inizio della seconda pagina della ricerca...
    Quindi Muauri puo credere a ciò che vuole ovviamente, ma non potrà mai affermare che la sua è la teoria per eccellenza... Decisamente no.
    Anche perché l'unico sito in cui viene data per buona è considerato da tutti gli altri come un sito basato esclusivamente sui pregiudizi. Basta leggere il sito di Stefano Bolognini che ho segnalato qui sopra per intenderlo.

    Leggendo determinate cose su questi gruppi "ex-gay", la loro fortuna più grande è che io non diventerò mai primo ministro, mi sarei divertita molto. [SM=g9369]

    Mil

    PS: Morrighan@ prima di cliccare su rispondi copia il testo, io faccio sempre così.
    "Ora fai, la tua scelta... E' lo scotto da pagare per avere ciò che vuoi, prendi fiato, fatti forza, firma questa pergamena..." By WoS
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    MauriF
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    00 07/04/2008 20:10
    Secondo me questo articolo è molto esplicativo:

    www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-5966.html

    Credo siano affrontate le questioni delle quali abbiamo discusso in maniera molto esauriente e molto argomentata.

    Potrebbero servire da spunto.

    Ciao
    Mauri






    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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    Mil85
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    00 07/04/2008 20:36
    Re:
    MauriF, 07/04/2008 20.10:

    Secondo me questo articolo è molto esplicativo:



    Eheh un link contro 100 Mauri ? ( non mi puoi nemmeno fare il discorso "qualità e non quantità" visto che non c'è paragone tra la scuola siciliana e l'associazione americana psicologi, il DSM, e l'organizzazione Mondiale per la Sanità.. susu [SM=g9371] ) Ti sto solo dicendo che rientri in una minoranza accettalo, perché sono disposta a scendere in piazza spacciadomi per una opinionista e vorrei vedere su 1000 persone in quante mi rispondono "Malati di mente, piaga da curare", guarda sarei disposta a scommettere tutto quello che ho che ci sarebbe da parte mia una vittoria schiacciante. [SM=g8429]

    Ciaoo
    Mil

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    Morrighan@
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    00 07/04/2008 22:32
    mmmm
    Allora io personalmente noncredo assolutamente che sia una malattia, però è vero che in certe persone solo alcune sia chiaro, è stato riscontrato da alcune indagini psicologiche, che una percentuale che ha avuto choc gravi c'era.
    Poi ripeto non è la maggioranza, e molte altre indagini lo smentiscono.
    E io concordo con Mil e con le altre indagini... sia chiaro.

    Per il resto la cosa più importante che voglio dire è che sia una malattia o no, la gran parte della causa di certi pregiudizi che c'è nel mondo verso gli omosessuali, è dovuta proprio a questa visione bigotta che si è inculcata nelle teste delle persone, soprattutto dal bombardamento mediatico, fatto da queste spregevoli idee.

    Che sia una malattia o no non si può dire che l'omosessualità è malvagità e cose simili (parole del papa)in uno scritto non ricordo quale ora, ma se volete lo cerco.
    E se si considera come malattia, allora è ancora di più da capire! E non mi dire Mauri che anche la pedofilia lo è, quindi è da capire, perchè ripeto che l'omosessualità non è un reato la pedofilia si!
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    MauriF
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    00 07/04/2008 23:59
    Mil prova a leggere quello che è scritto nel link, può non contrastare troppo con quanto ha affermato l'associazione americana psicologi.
    Ci sono cose che sono saltate fuori anche da quanto avete affermato voi...secondo me merita una lettura attenta.
    Io non sono "arrivato", sono sempre e comunque in ricerca.
    Pur appoggiando un'ipotesi, l'appoggio dal punto di vista della mia opinione...è una questione scientifica.

    In ogni caso non credo che la questione sia relativa alla "maggioranza" di coloro che hanno un'opinione.
    Bisogna guardare al mondo accademico, non a ciò che pensa chi non ha i mezzi per valutare scientificamente ed opportunamente la questione.
    Di solito si fa così...poi ognuno valuterà da se come è meglio portare a vanti le sue ricerche.

    x Morrighan@,

    Si da la colpa ad un'ipotesi eziologica nemmeno tanto campata per aria ma con solide radici...

    Ma il problema non è questo ma l'atteggiamento stereotipato verso il quale ci porta la nostra società.
    La denigrazione di chi non segue lo stampino sociale standard, non interessa esclusivamente chi è omosessuale...

    Io sono del parere che è molto meglio un'amore che riconosce nel prossimo la presenza di una patologia piuttosto che una "tolleranza" che vede nell'altrui presunto "gusto sessuale" una scelta come tante.
    La tolleranza è un falso amore.

    Non c'è nessuno, nella Chiesa, che dice che l'omosessualità è la malvagità...tantomeno il Papa.
    Cerca pure lo scritto perchè non ha proprio affermato nulla del genere.
    Per il resto è esatto...se è da considerarsi una condizione patologica è proprio da capire, ma capire non significa "lasciare che faccia il suo decorso in maniera indisturbata"...
    Se è una patologia porta al dolore e quindi è necessario che le persone si accostino con amore e, dov'è possibile, la scienza cerchi il modo per alleviare tale dolore.

    E' questo che mi lascia perplesso...cioè il fatto che non si sia ancora determinata la causa dell'omosessualità e ci si affretti a sbarrare la strada alla ricerca in tal senso.
    Dal punto di vista medico mi sembra una grave mancanza.

    Quando ho parlato di pedofilia non era per metterla sullo stesso piano di gravità rispetto all'omosessualità, ma sono cose che credo di aver già chiarito esplicitamente.

    Ciao
    Mauri

    -----------------------------------------

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    Mil85
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    00 08/04/2008 01:11
    Mi sembrava di essere stata chiara, non ho detto che la mia opinione è giusta perché tutto il mondo meno 15 persone la pensano come me, ti ho semplicemente detto che rientri nella minoranza.
    Poi Mauri hai detto in un intervento precedente che nel caso in cui saltasse fuori la prova inconfutabile del disturbo genetico non chiederai scusa, ma ti limiterai a dire di aver sbagliato e se permetti questo non lo accetto, perché le opinioni personali sono lecite solo e quando queste non attraversano la sottile linea che divide "pensiero" da "offesa", perché se io dico che una persona "è pazza, ha una patologia mentale, è una piaga per l'umanità..." poi salta fuori la spiegazione scientifica e cosa replico? "opsss" non direi proprio, o almeno per come sono fatta io ed in base ai valori che mi sono stati insegnati negli anni, direi COME MINIMO "scusatemi per la mia ostinazione e per avervi eventualmente offeso perseverando nelle mie convinzioni ERRATE".
    Ma con questo non voglio avviare una polemica mi piace solo essere diretta e vorrei evitare di rimuginare, anche perché questa discussione da interessante sta scadendo nel tedio perché ci stiamo dicendo sempre le stesse cose e mi sembra di vivere un infinito DeJA VU.
    Vorrei concludere dicendo che l'amico Mario a cui ho fatto le domande ha letto la replica e mi ha fatto notare un paio di cose:
    1) che è stata abilmente blissata la risposta sul "cosa è successo nel 2000"
    2) che tra le righe alla domanda sul cosa pensava dell'idea della patologia mentale, si chiedeva se con la frase "e su tre figli ci possono essere personalità che reagiscono diversamente " si volesse insinuare che i gli altri due fratelli hanno resistito ad un possibile influsso negativo psichico familiare, mentre lui no e quindi è diventato omosessuale. Diciamo che si augura che tra le righe non si volesse intendere questo.

    Notte... [SM=g8769]

    Mil

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    MauriF
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    00 08/04/2008 07:44

    Mi sembrava di essere stata chiara, non ho detto che la mia opinione è giusta perché tutto il mondo meno 15 persone la pensano come me, ti ho semplicemente detto che rientri nella minoranza.



    Scusa non comprendo il senso dell'insistere sulla storia della maggioranza.
    Era questo che intendevo dire, che significato avrebbe?

    La questione, come ho detto, si gioca a livello accademico, non a livello popolare.

    Relativamente alle mie affermazioni non credo di aver offeso nessuno, forse manco di sensibilità in questo senso...ma non riesco a vedere offese in ciò che ho scritto.
    Quindi semmai mi scuso subito perchè manco di sensibilità.

    Concordo poi sul fatto che oramai abbiamo chiarito bene le nostre posizioni.
    Io abbraccio totalmente quella espressa nell'ultimo link che ho postato...e più precisamente nella parte in cui si definisce la posizione cattolica.
    Ci sono tutte le spiegazioni e le argomentazioni del caso.

    Tornando a quanto ha scritto il tuo amico preciso solo:
    1)Non ho blissato niente, semplicemente ho saltato quei punti che, secondo me esulavano da ciò su cui stavamo discutendo.
    L'errore che fa un prete lo dovrà riconoscere il prete stesso, non ne devo rispondere io su un forum.
    2)Non so se sono riuscito a spiegarmi bene, ma non credo che la questione sia puramente "educativa".
    Credo che siano spiegate bene le ipotesi nel link che ho postato.

    Ciao!
    Mauri




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    elyna.luna
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    00 08/04/2008 13:20
    Conosco persone omosessuali lesbiche e bisessuali.. e mi dispiace ma non la vedo proprio come una malattia.. o un qualcosa da curare..

    é solo amore.. puro amore..
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    Mil85
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    00 08/04/2008 16:44
    Re:
    MauriF, 08/04/2008 7.44:

    1)Non ho blissato niente, semplicemente ho saltato quei punti che, secondo me esulavano da ciò su cui stavamo discutendo.
    L'errore che fa un prete lo dovrà riconoscere il prete stesso, non ne devo rispondere io su un forum.




    Si parlava della posizione della Chiesa verso le persone omosessuali, in questo contesto il prete rappresentava la Chiesa, direi che centra.


    Mil


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    MauriF
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    00 08/04/2008 18:44
    Se il prete avesse seguito la pastorale della Chiesa, facendo quello che ha fatto, allora centrerebbe...
    Siccome ha seguito una sua personale pastorale, non centra.

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    Mil85
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    00 08/04/2008 21:07
    Riflettendoci, credo che su questo tu abbia ragione.


    Mil

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    00 08/04/2008 21:57
    Scusa se riprendo l'articolo che ho citato( www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-5966.html ), ma a 2/3 circa della pagina c'è un riferimento alla critica relativa alla terapia riparativa dell'omosessualità.

    Una questione molto interessante, secondo me.

    Notte!
    Mauri



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    Mil85
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    00 08/04/2008 23:07
    Mauri nel link che insisti a riportare leggo cose talmente assurde che non mi sento di commentarlo, leggere cose tipo:

    "fra i gemelli omozigoti, vi è una concordanza del 52% nei rari casi in cui un gemello ha scelto un comportamento di tipo omosessuale"

    Prego notare l'uso del verbo "scegliere", cioé mi rifiuto di continuare a commentare tali affermazioni. Ma perché devo andare a dormire col nervoso nel leggere cose tipo: "L’omosessualità è un vizio ... Alcune persone possono giungere all’alcolismo per libera scelta, ma poi si crea uno stato di dipendenza psicologica... Quindi molte scelte, libere all’inizio, alla fine rendono schiavi... la persona è contagiata o che subisce senza sua colpa...

    13. Perché vi sono omosessuali che desiderano rimanere nella loro condizione?

    Anche molti tossicodipendenti e alcolizzati desiderano rimanere nella loro condizione....

    un terzo dei pazienti omosessuali, che si sottopongono a un’idonea terapia riparativa, guarisce..."

    Non mi sento di commentare oltre, Mauri ti prego io me ne tiro fuori perché davvero leggere di queste cose mi fa star male, sarò io emotiva ma non riesco nemmeno a leggerlo tutto. Insisti su questo consorzio AetnaNet quando poi te ne ho postati tanti di link, ti ho segnalato la traduzione del Psychoanalysis and homosexuality at the postmodern millennium, un articolo della dott.ssa Gandolfi, ti aggiungo questo video che parla proprio bene di queste fantomatiche cure...
    Basta me ne chiamo fuori.


    Mil

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    MauriF
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    00 09/04/2008 00:02
    1) Sono cose "assurde" per te, che escludi una teoria eziologica (quella relativa alla patologia psicologica) senza alcun motivo scientifico.
    L'argomentazione che hai ripreso, invece, è assai valida nell'evidenziare il fatto che i fatti empirici sembrano andar contro ad un'ipotesi eziologica che fa riferimento a cause di tipo biologico.

    2) Secondo l'ipotesi eziologica che stiamo commentando, l'omosessualità è una nevrosi...ed i paralleli che non ti fanno dormire la notte sono scientificamente sostenibili.

    3) Ti riprendo la risposta di un dottore (è dottore anche questo qui...uno dei massimi studiosi, a livello mondiale, dell'omosessualità) a quanto sollevato dalle lobby gay e che tu hai ripreso.
    Credo che faccia molta chiarezza sulla situazione:




    La terapia riparativa dell’omosessualità
    Colloquio con Gerard J. M. van den Aardweg

    Studi Cattolici 535 Settembre 2005, pp. 616 – 622

    Edizioni Ares
    Nel n. 71, datato maggio 2005, la rivista gay Pride ha pubblicato un lungo articolo con il quale attaccava la terapia riparativa dell’omosessualità come antiscientifica e dannosa; l’articolo era immediatamente ripreso da la Repubblica, a firma di Natalia Aspesi (3 maggio). In seguito ai due articoli su Pride e la Repubblica, l’onorevole Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay, ha presentato un’interrogazione parlamentare per bloccare, tramite gli ordini professionali, la terapia riparativa. Il dott. J.M. van den Aardweg, che per le Edizioni Ares ha pubblicato il saggio Omosessualità & speranza, ha cortesemente accettato di rispondere ad alcune domande sulla scientificità della terapia riparativa (o terapia dell’omosessualità) e sulla posizione dell’American Psychiatric Association, citata dall’onorevole Grillini.

    La rivista gay Pride asserisce che l’associazione americana di psicologi APA dal 1973 non diagnostica più l’omosessualità come una malattia, e che anzi ne condanna la terapia “riparativa” in quanto sarebbe antiscientifica e pericolosa. È all’incirca quello che afferma l’Onorevole Grillini, Presidente Onorario dell’Arcigay, in un’interpellanza al Ministro della Sanità, intesa a che l’Ordine dei Medici e l’Ordine Nazionale degli Psicologi proibiscano ai loro membri di trattare l’omosessualità, perché ciò sarebbe antiscientifico e comporterebbe, inoltre, discriminazione di un cosiddetto “orientamento sessuale”.

    Ho letto con attenzione gli articoli di Pride e de la Repubblica, e l’interpellanza dell’Onorevole Grillini. Tanto per cominciare, l’APA in questione è quella degli psichiatri, non quella degli psicologi. Pride e Grillini cercano di spacciare la dichiarazione dell’APA del 2000 come l’oracolo intangibile della scienza; ma che cos’è, veramente, l’APA? L’associazione che, nel 1973, senza la minima motivazione scientifica, si è arresa all’assalto di un’aggressiva lobby gay, sostituendo la descrizione classica, scientificamente fondata, di omosessualità come “disturbo” con quella di “condizione”. E questo nonostante che la schiacciante maggioranza degli psichiatri americani pensasse il contrario. Nel corso degli anni successivi questa associazione ha concretato sempre di più questo termine, di “condizione”, che di per sé non significa nulla, dandogli un contenuto sempre più conforme all’ideologia gay, facendone una situazione “normale”. Ci pensi un po’ su: un’associazione di psichiatri proclama che una “condizione” come l’omosessualità maschile, che comporta per una quantità enorme di omosessuali praticanti una promiscuità sfrenata (centinaia di partner nel corso di una vita!), sarebbe normale e naturale! E negli ultimi anni tende addirittura a proclamare la normalità della pedofilia, e magari anche quella di disturbi come il sadomasochismo. Che razza di associazione è questa? Chiaramente una suddita del movimento gay, che intende realizzare riforme radicali della società; un’associazione che si comporta così è ormai un gruppo di interesse politico, non è più un’associazione di scienziati e professionisti indipendenti. Di fatto, la situazione presenta analogie con quella della Germania degli anni Trenta del secolo scorso, quando praticamente tutte le organizzazioni mediche e scientifiche abbracciavano ufficialmente le teorie razziste; il che, naturalmente, di scientifico non aveva niente, ma era solo espressione della più miserabile vigliaccheria e correttezza politica. Che questa APA, o meglio il gruppo dei gay che ne fanno parte, e che vi detta legge in fatto di omosessualità, presuma di dare lezioni su ciò che è o non è scientifico, è il colmo dell’arroganza! È chiaro che per loro è scientifico solo ciò che si aggiusta alla loro ideologia.

    Corresponsabilità dell’APA
    Quali sono le manipolazioni contenute negli articoli e nell’interpellanza?

    L’APA non ha “proibito” niente, e d’altra parte non ha nemmeno il potere di farlo, ma non fa altro che “raccomandare” di astenersi “per il momento” da “tentativi di cambiare l’orientamento sessuale di individui”. Motiva la raccomandazione con due ragioni: “… non esistono ancora studi rigorosamente scientifici che consentano di stabilire se i trattamenti ‘riparativi’ siano benefici o dannosi”. Vale a dire che non sapremmo ancora niente sui risultati di terapie “riparative”, e queste potrebbero presentare rischi per il cliente o paziente. L’APA asserisce che i resoconti disponibili di risultati del trattamento avrebbero carattere “aneddotico”, mentre non mancherebbero indizi di conseguenze sfavorevoli. Ma attenzione alla furbata! In realtà, di resoconti su risultati del trattamento ce ne sono, e versano su un numero molto ampio di casi, mentre è proprio su effetti sfavorevoli – psichici o di altro tipo – della terapia che non abbiamo nemmeno l’ombra di un resoconto! Soltanto affermazioni e allarmi infondati… emanati proprio da fonti gay. Insomma, qui si pretende di mettere sullo stesso livello affermazioni infondate e resoconti scientifici di ricerca. Consideri anche la sfacciataggine dell’APA: insinua che chi cerca di aiutare le persone a controllare o a superare le loro tendenze omosessuali esercita un influsso dannoso. E loro stessi, che fanno? Sconsigliano la terapia e, propugnando da anni la normalità del comportamento omosessuale, legittimano l’ondata di promiscuità omosessuale che si diffonde in tutto il mondo, provocando un danno enorme alla salute mentale e fisica degli omosessuali da loro fuorviati, che incorrono in malattie veneree, assuefazioni, AIDS, suicidi e via dicendo. Sull’APA pesa dal 1973 un’enorme corresponsabilità in tutto questo. Una responsabilità che ricade anche sulle organizzazioni gay, sull’Arcigay in Italia e sull’Onorevole Grillini. È ridicola la presunzione con cui si azzardano a denunciare come dannosi trattamenti e altre forme di orientamento, che invece sono intesi proprio a mitigare il danno che loro hanno contribuito ad arrecare, con il loro proselitismo gay. L’APA, comunque, non ha affermato, ma solo insinuato, che la terapia possa presentare problemi.
    L’APA non afferma nemmeno che le “terapie riparative” (che io preferisco chiamare semplicemente “terapie”) siano di per sé antiscientifiche. Al contrario, l’APA “incoraggia e appoggia la ricerca … per confrontare meglio i rischi della … terapia con i risultati positivi”. Se una terapia fosse “antiscientifica”, nessuno si prenderebbe la briga di farci ricerche. Lascio per il momento da parte la questione di che intendano dire con terapia “antiscientifica”. Se prende, però, il testo dell’APA alla lettera, la conclusione logica è che, per saperne di più, quello che ci vuole è proprio fare molta più terapia. D’altra parte in tutto il mondo si fa ancora troppo poco in fatto di terapia o di orientamento, e il clima suscitato dal movimento gay e da suoi “compagni di strada” come l’APA non è sicuramente favorevole ad un trattamento sistematico dell’omosessualità. Per questo, le parole con cui l’APA dice di “incoraggiare ed appoggiare” la ricerca sulla terapia puzzano di ipocrisia. Di una cosa possiamo essere sicuri: nessuna ricerca o resoconto di trattamento, passato al vaglio dei pregiudizi dell’APA, ne uscirà con il marchio di “rigorosamente scientifico”. L’ideologia gay detta il dogma che lo “orientamento” omosessuale è naturale e sano; il corollario è che qualsiasi cambiamento è impossibile e “contro natura”.


    Allora non ha ragione l’APA, quando afferma che non esistono “studi scientifici rigorosi sui risultati”?

    Dipende da che cosa si intende per “rigoroso” e “scientifico”. Se lo si intende pensando alle scienze naturali, nessuno studio di cui disponiamo soddisfa ai requisiti: non esistono, per esempio, strumenti obiettivi e di uso sicuro per “misurare” l’omosessualità. Lascio qui da parte il metodo fisiologico proposto da alcuni, che peraltro non è esente da complicazioni. Non si può fare una campionatura rappresentativa; e, soprattutto, una ricerca che coinvolga i diversi metodi di trattamento che si praticano, richiederebbe una quantità enorme di ricercatori, tempo e denaro, oltre ad un buon numero di terapeuti che (almeno per il momento) non abbiamo. Non si può contare sull’apparizione a breve termine di studi del genere; ci dobbiamo accontentare di quello che in pratica possiamo conseguire. Se siamo realisti e onesti, però, vedremo che non è di questo che, adesso, abbiamo più bisogno. Di fatto, l’argomento dell’assenza di “studi scientifici” è una manovra intesa a scoraggiare la terapia. Per giunta è un argomento sbagliato. Il fatto che non sia possibile realizzare studi di rigore sugli effetti della terapia del tipo di quello delle scienze naturali, non significa che i resoconti presenti nella bibliografia specializzata siano antiscientifici. “Scientifico” significa il più possibile aperto alla realtà, utilizzando i metodi di cui si dispone nelle circostanze concrete. Prima che si costruissero i moderni telescopi, le osservazioni astronomiche avevano una portata minore, ma questo non vuol dire che con telescopi più rudimentali non si fosse in grado di studiare in certa misura la realtà. Se l’APA imponesse gli stessi requisiti “rigorosamente scientifici” agli studi sui risultati di tutte le psicoterapie di nevrosi, depressioni, psicosi, disturbi emotivi o del comportamento, oppure a qualsiasi metodo farmacologico, si dovrebbe porre fine a tutte le forme di trattamento. Di studi del genere, infatti, non se ne trovano in nessun campo della psicoterapia e della psichiatria. A questo punto l’APA farebbe meglio a consigliare ai suoi membri di cambiare mestiere. Ce ne sono, invece, di studi scientificamente accettabili sugli effetti: studi che non sono più imperfetti della stragrande maggioranza di quelli sugli effetti dei trattamenti nel campo della psicologia, della psichiatria e della medicina. Antiscientifico, anzi, è proprio l’atteggiamento di chi le terapie le sconsiglia. Sarebbe la fine del progresso scientifico, dato che quasi tutte le conoscenze e le ipotesi attendibili sull’omosessualità di cui disponiamo derivano proprio dalla pratica psicoterapeutica.

    Una nevrosi sessuale
    Dobbiamo concludere che quegli studi scientificamente accettabili l’APA non li conosceva?

    Nella loro dichiarazione del 2000 riportano in bibliografia soltanto una o due pubblicazioni con dati pertinenti a risultati terapeutici, basati su gruppi abbastanza ampi. Poi, però, non ne tengono conto. Per il resto la loro bibliografia contiene resoconti personali – questi sì “aneddotici”! – di persone che hanno fatto qualche tentativo per cambiare, ma poi hanno rinunciato; ed è proprio a questi che il documento dell’APA presta la maggiore attenzione. È un atteggiamento parziale, ad uso dell’ideologia gay.


    Può raccontare qualcosa di concreto sulle conclusioni di studi sui risultati? Che percentuali abbiamo di cambiamento?

    Lei parla opportunamente di “cambiamento”; preferisco questo termine a “guarigione”, perché parole come “guarire” e “malattia” suscitano spesso l’impressione che le persone con sentimenti omosessuali siano fisicamente malate; il che non è vero.


    Ciò non toglie che alcuni di loro presentino seri disturbi mentali, o abbiano sviluppato un comportamento omosessuale di proporzioni tali che non sarebbe tanto sbagliato chiamarli “malati”. Se parliamo di cambiamento, dobbiamo tenere d’occhio, naturalmente, il comportamento sessuale e le fantasie sessuali, ma senza dimenticare quei sentimenti e caratteristiche di personalità nevrotici che a tali comportamenti e fantasie sono collegati. I desideri omosessuali non sono impulsi isolati, ma sorgono da un complesso di inferiorità rispetto al proprio essere-uomo o essere-donna. L’omosessualità è una nevrosi sessuale. Suoi caratteri frequenti sono una puerilità emotiva, per esempio nelle relazioni interpersonali, o nei confronti dei genitori, una certa inconscia drammatizzazione di sé stessi, egocentrismo infantile, sintomi nevrotici e psicosomatici, depressioni. C’è molto di più che la semplice attrazione erotica per il proprio sesso. Un autentico cambiamento si deve riflettere anche in una più forte identificazione con la propria virilità o femminilità, cioè nel ristabilimento della fiducia in sé stessi come uomo o come donna, in una vita emotiva più stabile ed adulta, con una riduzione dell’egocentrismo infantile e della tendenza ad autocommiserarsi. Se l’interessato non si libera in misura sufficiente dal suo complesso di inferiorità e dalla sua emotività nevrotica, non cambierà gran che nei suoi sentimenti sessuali.
    Premesso questo, farò menzione di alcune percentuali ricavate da due studi su risultati. In primo luogo i risultati che io stesso ho raccolto, intervistando 100 clienti trattati da me, alcuni anni dopo che avevano seguito un trattamento di una certa durata; sono dati che ho pubblicato già nel 1986. Parlo, quindi, in base alla mia esperienza, e parlo di persone che ho conosciuto bene. Tra quelli che non avevano smesso dopo pochi mesi di seguire il metodo, il 19% ha registrato un “cambiamento radicale” di sentimenti sessuali: con interessi eterosessuali dominanti e al massimo pochi impulsi o associazioni di idee omosessuali sporadici, leggeri e transitori. Alcuni di loro non avevano più provato sentimenti omosessuali negli ultimi due anni. Ho avuto notizie di alcuni che appartengono a questo 19%, e posso dire che, a vent’anni di distanza, la loro situazione è rimasta costante. Il 46% aveva fantasie e comportamenti prevalentemente eterosessuali, ma sperimentava ancora saltuariamente sentimenti chiaramente omosessuali. Il 19% constatava un più leggero “miglioramento”, mentre per un 16% la situazione emotiva era “immutata”. Il miglioramento dei caratteri comportamentali ed emotivi nevrotici procedeva più o meno di pari passo con il cambiamento sessuale. Con il diminuire della nevrosi, infatti, la persona è più libera e allegra. Questi cambiamenti si verificavano di regola, gradualmente, dopo un certo periodo di autotrattamento. Magari qualcuno potrà considerare deludenti questi risultati. Ma una deformazione nevrotica della personalità non è un fatto superficiale. Da nessun trattamento delle nevrosi possiamo aspettarci risultati facili o rapidi; lo stesso vale per i risultati dei trattamenti di fobie, depressioni, o altre nevrosi sessuali. Voglio aggiungere che per molti omosessuali, anche se non sono tra quelli che registrano un cambiamento “radicale”, si può già parlare di un miglioramento notevole se solo hanno abbandonato la loro dipendenza dal sesso. Per arrivare a questa prima meta nel cambiamento o nella guarigione ci è voluta, spesso, un’autentica lotta.
    Come secondo studio non posso fare a meno di menzionare quello, famoso e violentemente attaccato dall’establishment gay, del Prof. Spitzer, del 2003. In base ai suoi criteri più restrittivi, l’11% degli uomini omosessuali e il 37% delle donne omosessuali esaminati era cambiato completamente sul piano sessuale, e, secondo i suoi criteri meno restrittivi, le percentuali erano rispettivamente del 29% e del 63%. Com’è noto, proprio Spitzer ha avuto, nel 1973, un ruolo di protagonista nel cambiamento di definizione operato dall’APA. Adesso, invece, sostiene che bisogna ammettere la possibilità del cambiamento. Com’era prevedibile, l’establishment gay l’ha presa molto male!
    A ben vedere, i suoi risultati non differiscono molto dai miei. Spitzer ha notato, inoltre, un fenomeno interessante: la maggior parte dei cambiamenti più notevoli si manifestavano nelle persone con una profonda motivazione religiosa, sorta, in certi casi, da una conversione. È un dato di fatto sicuro; e si trattava di conversione definitiva, dei cui benefici aveva risentito tutta la persona, non di un entusiasmo religioso passeggero. Un’altra conclusione di Spitzer è stata il non aver trovato il minimo indizio di danni psichici causati da trattamenti e metodi di orientamento. Quest’accusa, infatti, è pura fantasia. È frutto del tipico vittimismo gay, con il suo procedimento di autodrammatizzazione: dicono che la terapia è una “mutilazione spirituale”, e altre cose del genere, e che per questo va proibita! Purtroppo questo procedimento ha una gran efficacia propagandistica.

    La sofferenza degli omosessuali non è conseguenza della discriminazione sociale?

    È quello che gli ideologi gay non fanno che ripetere, ma è un’assurdità. In Paesi come l’Olanda e la Germania, dove ormai, da anni, possono vivere come vogliono, gli omosessuali non hanno smesso di manifestare sintomi psicopatologici di ogni genere, come risulta anche da una ricerca piuttosto recente dell’Università di Utrecht (Olanda). Chi esamina l’interiorità e i precedenti di queste persone non ha dubbi sul fatto che le cause della nevrosi risiedono nel fondo della loro personalità, non nel mondo esterno.

    Ci sono ricadute?

    Sicuro! A volte di breve, a volte di lunga durata. Ecco perché non mi pare bene che persone che hanno beneficiato da poco di un cambiamento si mettano subito ad aiutare altre persone afflitte da problemi di omosessualità; come si fa – certamente con le migliori intenzioni – in certi ambienti di ex-gay cristiani. Tutti i cambiamenti nelle strutture emotive e comportamentali procedono per alti e bassi. Per questo i gay hanno buon gioco a citare casi di ricaduta per dimostrare che “il cambiamento è impossibile”. Chi dà rilievo a questi casi, senza tenere conto di quello che ci insegnano i resoconti e le autobiografie di persone che hanno conosciuto un cambiamento radicale, è che non si vuol togliere i paraocchi.

    Come viene seguita la raccomandazione dell’APA del 2000, che sconsiglia la terapia?

    Gli psicologi che l’omosessualità la trattano fanno spallucce: vedono chiaramente che qui la posizione dell’APA non è scientifica, ma politica. Tanto più che negli ultimi anni si comincia a sentire anche altra musica. Poco fa l’ex Presidente dell’APA degli psicologi (American Psychological Association), ha espresso la sua convinzione che agli omosessuali deve essere riconosciuta la libertà di accedere alla terapia. Pure l’American Counselling Association (per psicologi che praticano l’orientamento) si è fatta sostenitrice del principio che alle persone con tendenze omosessuali va lasciata la libertà di scegliere se farsi trattare o no. Tali prese di posizione sarebbero impensabili, se l’esperienza insegnasse che tali trattamenti sono dannosi. Articoli in cui si fanno presenti risultati positivi di trattamenti sono già apparsi in riviste specializzate di psicologia (p.e. in un numero di Professional Psychology: Research and Practice, 2002).

    Che pensa dell’affermazione secondo la quale i trattamenti dell’omosessualità sarebbero una forma di discriminazione?

    L’ideologia gay non fa che capovolgere la realtà. Non sono i terapeuti a discriminare, ma proprio questi omosessuali accecati. Moltissime persone con tendenze omosessuali, che non hanno intenzione di aderire al movimento gay e alle sue follie, non hanno a chi affidarsi per affrontare i loro problemi. Molti vorrebbero cambiare, ma non sanno come fare. Lo insegna l’esperienza: ogni volta che si rende noto al pubblico il nome di un terapeuta che tratta l’omosessualità, questo si vede sommerso da una valanga di richieste di orientamento e aiuto. Queste persone, che o non hanno simpatia per l’ideologia e lo stile di vita gay, o ne sono rimaste deluse, vengono zittite dall’establishment gay, vengono schernite se esprimono i loro desideri, e messe alla gogna se, poi, si azzardano a rendere nota la storia del loro cambiamento. Proprio perché l’offerta di aiuto costruttivo da parte della psichiatria e della psicologia è scarsa o nulla, è sorto – come una necessità – il movimento degli ex-gay. «Se tutto quello che ci sanno dire è che dobbiamo metterci a vivere da omosessuali, dobbiamo cercare di risolvere il problema da soli». È evidente che, chi più chi meno, i gruppi di auto-aiuto hanno un che di dilettantistico, ma in generale il movimento ex-gay è un fenomeno molto positivo, che dà speranza. Una spina nel fianco per il movimento gay, ma un grande sostegno per le persone coinvolte da questa problematica. Presenta molte analogie con l’AA, l’associazione degli alcolisti anonimi.

    La dimensione morale della psiche

    Quasi tutte le organizzazioni ex-gay hanno un fondamento cristiano. Secondo il movimento gay, esse insegnano alle persone a reprimere i propri sentimenti sovrapponendovi le norme morali cristiane.

    Anche qui devo osservare che i gay capovolgono la realtà. Proprio loro insegnano a reprimere: a reprimere gli aspetti sani e normali che sono sempre presenti in persone con sentimenti omosessuali, come, per esempio, sentimenti eterosessuali che spesso si manifestano in forma attenuata, e a reprimere, in ogni caso, il buon senso, e la voce della coscienza. D’altra parte, alcuni gruppi di ex-gay o loro capi peccano, a mio avviso, di eccessivo carismatismo, e dovrebbero essere più realistici, perché, in fin dei conti, il processo di cambiamento è in gran parte un training da affrontare realisticamente, giorno per giorno; lo stesso vale, d’altra parte, per qualsiasi vittoria su deviazioni evolutive e nevrosi. Questo non basta, però, per affermare che tutto quello che fanno questi gruppi, ciascuno con il suo stile, sia inutile. Ci sono, peraltro, altri gruppi, nei confronti dei quali questa mia critica non è pertinente, o lo è di meno. Anche loro si servono delle conoscenze psicologiche sviluppate e approfondite negli ultimi decenni, proprio – si noti! – nel periodo in cui l’ambiente ufficiale si è reso sempre più repressivo nei confronti dei tentativi di cambiamento.
    Tanto più che una profonda fede personale è già un fattore che dà orientamento alla vita interiore, aiuta a risanare i propri sentimenti e conferisce speranza, allegria e pace; tutte cose che spesso rendono molto più efficaci gli sforzi di autotrattamento. Questo spiega perché Spitzer ha potuto osservare che il fattore “religione” ha in sé evidenti virtù terapeutiche. Noti che Spitzer non è credente: è un ebreo libero pensatore ed ateo. Ma è un fatto che la psiche ha una dimensione spirituale e morale, che non può essere trascurata da una psicoterapia che voglia andare a fondo: si tratti di deviazioni sessuali, nevrosi, delinquenza o addirittura psicosi. L’odio nutrito dai gay ideologizzati contro l’autentico spirito cristiano è, in fin dei conti, un’avversione alla coscienza; nel fondo del loro animo si sentono accusati, perché – lo vogliano o no – la vita da omosessuale è un peso per la loro coscienza. Ecco il perché della veemenza con cui sentono il bisogno di giustificarsi, sia nei confronti del mondo esterno sia nei confronti di loro stessi.
    Quanto alla repressione o alla cosiddetta “rimozione” di sentimenti omosessuali, bisogna fare una distinzione. “Rimuovere” significa negare di avere determinati sentimenti o motivazioni; cosa che, naturalmente, non è positiva. Ma imparare a controllare e (come io preferisco dire) contenere coscientemente tendenze e passioni immature, egocentriche e autodistruttive, è indispensabile per raggiungere la salute psichica e l’equilibrio emotivo. Per molti omosessuali il sesso è un’ossessione, e sono totalmente in balìa dei loro impulsi. Soffrono la massima privazione di libertà. È come per l’alcolismo: quanto più si impara a contenere gli impulsi non desiderati, tanto più libertà si conquista. Chi impara a contenersi conquista la vittoria. I cambiamenti comportamentali ed emotivi sono il risultato di un apprendimento. Apprendere qualcosa vuol dire smettere qualcos’altro. Ma anche qui l’obiezione dell’ideologia gay è scontata: figurati! Dire “No” alla propria venerata omosessualità? Non sia mai!

    Il movimento gay presenta spesso la terapia come coercizione morale.

    Come ho già detto, proprio i gay negano la libertà di scelta a chi non vuole pensare ed agire come loro. È come nel caso dell’aborto. Il movimento abortista nega – nonostante le sue dichiarazioni in contrario – libertà alla donna, con vari mezzi, tra i quali la privazione di informazioni veritiere. Il movimento omosessuale non rispetta il principio della libera scelta: agli enti pubblici della Sanità e ai professionisti abilitati deve essere interdetto, secondo loro, qualsiasi “trattamento” che non sia mirato alla “accettazione”, il che significa perversione in salsa sanitaria o psicologica. È vero che, ogni tanto, si sente dire da omosessuali militanti che loro il principio di libera scelta lo rispettano. Un esempio è Le Vay, il ricercatore che tempo fa riteneva di avere riscontrato nel cervello di alcuni uomini omosessuali una caratteristica distintiva. Quelli che la libertà di scelta in ogni caso la rispettano sono proprio il movimento ex-gay e gli orientatori e terapeuti. Chi tratta l’omosessualità sa che non si ottiene niente se il cliente non si rivolge a lui per sincera convinzione, e che un elemento essenziale di qualsiasi cambiamento decisivo è la libera volontà.

    La terapia ha come scopo un cambiamento completo e radicale?

    Questo è l’ideale, naturalmente! Ma, in pratica, no. Lo scopo immediato è lo “smontaggio” dell’emotività nevrotica ed omosessuale, con le abitudini annesse e connesse; insegnare al cliente come deve lottare con sé stesso e vivere in maniera più costruttiva. Una persona che sia anche solo “migliorata”, pure nei suoi interessi erotici, ha già conseguito una grande vittoria, perché non è sempre necessario, per parlare di “successo”, che il risultato sia perfetto. L’uno avanza più dell’altro. Bisogna, d’altra parte, tenere conto del fatto che anche il punto di partenza differisce da persona a persona, quanto a intensità della nevrosi o resistenza delle abitudini ad essa connesse, in fatto di comportamento, pensieri e sentimenti. È un po’ come per le affezioni reumatiche. Pure queste si presentano in forme più o meno gravi, ma tutti gli interventi, gli strumenti e le medicine che favoriscono il miglioramento del paziente sono benvenuti. Dire che “se non si può garantire un cambiamento perfetto, la terapia, l’orientamento o la formazione non servono a niente” è da miopi; è un’idiozia che, se consideriamo quant’è forte il bisogno che persone con sentimenti omosessuali hanno di un sano aiuto psichico e morale, e spesso di un duraturo sostegno, dobbiamo rigettare con decisione.

    Come gruppo sociale di pressione, l’ideologia gay è potente. Riuscirà ad imporre la propria volontà, e a proibire i trattamenti?

    Secondo questa ideologia bisogna arrivare ad una profonda “omosessualizzazione” della società, vale a dire a che si consideri normale il comportamento omosessuale e lo si promuova fin dall’infanzia. Ci sono già riusciti più di quanto la maggior parte della gente trent’anni fa avrebbe potuto immaginare. La maggioranza della popolazione non riesce ancora a comprendere quanto sia pericolosa l’ideologia gay. Molti pensano che, in fondo, non sarà questo gran disastro. È un’ingenuità paragonabile a chi negli anni Trenta del secolo scorso non si preoccupava delle teorie razziste che dominavano in Germania: “prima o poi – si pensava – le cose si sistemeranno”. L’ideologia gay è cieca e tiranna. Per di più viene portata avanti con estrema energia dalla “chiesa” laicista, e viene considerata come un ariete per aprire una breccia nel muro delle norme cosiddette tradizionali in materia di sessualità, di “ruoli” uomo-donna, e soprattutto di matrimonio e famiglia normale. È per questo che l’ideologia gay suona come un primo violino nell’orchestra dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO) e nei diversi organismi dell’ONU e dell’UE. Questo consapevole accoppiamento di controllo demografico e promozione dell’omosessualità nei programmi dell’ONU e dell’UE presenta analogie ed affinità con analoghi programmi ideati dai nazisti. Questi studiavano come ridurre drasticamente la popolazione degli Slavi in Europa orientale, e vedevano nella normalizzazione dell’omosessualità un’arma psicologica atta a scalzare la morale sessuale tradizionale, portando così ad una riduzione delle nascite. Quanto più si normalizza l’omosessualità nella vita pubblica, tanto più si relativizza la morale sessuale. Pertanto, adesso non facciamoci illusioni: non è un fenomeno che sparirà presto da sé, ma una strategia mondiale, ben studiata e abbondantemente finanziata, attuata con forme più o meno sottili di coercizione. Esiste un pericolo reale che questa ideologia, dopo aver seminato incertezza e dubbio tra le masse, le indottrinerà e tirannizzerà sempre di più, a meno che non ci decidiamo a lanciare una reale controffensiva. Per fare questo bisogna abbandonare l’idea falsamente ottimista che il problema si limiti a quella minima percentuale di persone con sentimenti omosessuali, che bisogna lasciare che decidano per conto loro come si devono comportare nelle loro faccende private.

    Un’avversione naturale
    Riuscirà l’indottrinamento gay a cambiare il pensiero della gente su sessualità normale ed anormale?

    È l’utopia che accarezzano i gay e l’élite intellettuale e politica prigioniera della stessa ideologia. Ma si illudono. Penso che vedremo svilupparsi due ordini di fenomeni – sempre che non ci decidiamo a svegliarci e a reagire energicamente. Da una parte l’ideologia gay estenderà e rafforzerà la sua tirannia su tutti i settori della vita sociale. Sarà l’omosessualizzazione della società. Per fare qualche esempio, sarà sempre più limitata la libertà di scrivere e parlare di omosessualità in un certo modo; sarà interdetta qualsiasi ricerca scientifica che non sia stata approvata da una qualche commissione gay; pubblicazioni e film saranno soggetti ad una censura gay; le chiese si guarderanno dal pronunciare parole di “disapprovazione” sul comportamento omosessuale; tutte le professioni e funzioni sociali saranno soggette al rilascio di un certificato di “buona” condotta, vale a dire di condotta pro-gay, o di una dichiarazione di adesione alla “ortodossia” gay; omosessuali praticanti verranno privilegiati in tutte le maniere possibili, molto al di là del livello della “pari opportunità”; sarà obbligatorio fare sì che i bambini già in tenera età abbiano familiarità con il comportamento omosessuale. Tutto ciò sotto il controllo inquisitorio di un’Autorità Giudiziaria “illuminata” e pro-gay. Sono tutte cose che già adesso si verificano: basta avere occhi per vedere. Possiamo stare sicuri che anche la pedofilia, alla fine, sarà “normalizzata” e propagata; in maniera ipocrita, con il bambino “consenziente” – naturalmente dopo che gli sarà stato lavato abbondantemente il cervello. I pedofili sono sempre stati un’ala influente e attiva del movimento gay, e, una volta che l’omosessualità, con la sfrenatezza e la promiscuità che le sono insiti, avrà raggiunto il giusto grado di istituzionalizzazione, non ci sarà più ragione di continuare a praticare la pedofilia in forma “clandestina” e di negarle la “parità di diritti”. Un piano folle? Certo! Ma chi può contare su potere, denaro, coercizione politica, indottrinamento e media servili, può arrivare molto lontano. Questa è una faccia della medaglia.
    Dall’altro lato le masse non assimileranno mai completamente la concezione antinaturale che viene loro imposta. Andrà come con il comunismo. Molti, probabilmente i più, presteranno all’innaturale “religione” omosessuale un culto formale, dettatogli dalla paura, ma si finirà col crederci sempre di meno. Allora il comportamento sociale si farà sempre più schizofrenico: da una parte le persone si comporteranno e parleranno come il potere si aspetta da loro, dall’altra l’avversione naturale per l’omosessualità non farà che aumentare. Sono fenomeni che già adesso vediamo verificarsi sotto i nostri occhi, per esempio in Olanda e in Germania, dove, secondo le illusioni di “accettazione sociale” nutrite dai gay, dovresti aspettarti che l’indottrinamento – qui già in corso da decenni – abbia dato ormai i suoi “frutti”. Al contrario: adesso la stessa parola homo (“omosessuale”) è diventata un insulto tra i giovani olandesi. Non hanno più bisogno di ricorrere ai coloriti sinonimi tradizionali, equivalenti dell’italiano “checca” e “finocchio”. Quanto più lo Stato protegge il lifestyle gay, tanto più isolato si trova ad essere l’omosessuale nei suoi rapporti personali. Senza contare, poi, che la comunità islamica che cresce in Europa non accetterà mai l’indottrinamento gay, e lo considererà sempre un segno di decadenza dell’Occidente o del Cristianesimo. Se ne sono già accorti gli omosessuali attivi di Amsterdam, che pensavano di aver fatto di questa città la loro Mecca. Un’inchiesta piuttosto recente tra i giovani di Monaco di Baviera e dintorni ha dimostrato che il 70% di loro vede l’omosessualità come una cosa “non buona”. Non mancano, peraltro, inchieste manipolate, che possono dare l’impressione erronea che una gran parte del pubblico abbia già assunto un atteggiamento di accettazione nei confronti dell’omosessualità, ma, se le domande si pongono correttamente, si scopre che la maggioranza continua a considerarla anormale, e che, in realtà, quella che sembra accettazione è, invece, indifferenza o correttezza politica. I gruppi omosessuali che hanno ottenuto il permesso di propagare l’idea della loro normalità nelle scuole medie, hanno adottato negli ultimi tempi la tattica di mandare come loro rappresentanti giovani uomini omosessuali dall’aspetto virile e lesbiche dall’aspetto femminile, figure certamente non rappresentative della media degli omosessuali e delle lesbiche; hanno capito, infatti, che “checche” e “virago” ottengono soltanto l’effetto contrario a quello desiderato.
    Non mi azzardo a dire in che modo raggiungerà il suo apogeo questa tirannia omosessuale che vediamo avanzare a grandi passi, ma sono sicuro che, prima o poi, finirà. Per la semplice ragione che è troppo anormale. È meglio, però, non aspettare con le mani in mano che si sgonfi da sé, perché, nel frattempo, il fanatismo degli ideologi avrà provocato tanta miseria psichica e un tale caos da farci sprofondare in uno stato di anarchia sessuale e sociale.

    A cura di Roberto Marchesini





    ...situazione alquanto allarmante.

    4) Stai cercando di sminuire le fonti che ho citato ed elevare oltre la loro reale affidabilità quelle che hai riportato tu.
    Ma in quanto ho riportato io ci sono nomi, citazioni ed argomentazioni...sono riportate le fonti.


    5) Relativamente al video ho già avuto modo di vederlo in passato, ma se si legge la risposta di Gerard J. M. van den Aardweg...

    Vedi le risposte da me soprariportate alle affermazioni:

    Il movimento gay presenta spesso la terapia come coercizione morale.


    Quasi tutte le organizzazioni ex-gay hanno un fondamento cristiano. Secondo il movimento gay, esse insegnano alle persone a reprimere i propri sentimenti sovrapponendovi le norme morali cristiane.




    Notte!
    Mauri
    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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    00 09/04/2008 00:27
    Re:
    MauriF, 09/04/2008 0.02:


    4) Stai cercando di sminuire le fonti che ho citato ed elevare oltre la loro reale affidabilità quelle che hai riportato tu.



    Allora, Mauri, io ti ho detto che me ne sono tirata fuori, quindi è puerile che mi inserisci un post di sei cartelle (facendo copia incolla tra le altre cose), ho evitato di leggerlo appunto perché vorrei evitare di polemizzare.
    Solo questo "punto 4" che mi è saltato all'occhio scorrendo la pagina, ora sarei una manipolatrice? I miei interventi vengono esaminati da qualche eminente psichiatra per arrivare a tale affermazioni? E' vero che da Einstein la realtà è relativa, ma si inizia ad esagerare, qui si sta facendo la fine del "Rolex D'oro oggetto sacro"...
    Cmq ok, domani contatterò il Presidente del corso di Laurea di Psicologia della SUN ( Seconda Università degli studi di Napoli, www.unina2.it) e gli chiederò il grado di importanza che la scuola siciliana ha a carattere monidale sulla questioni psichiche e contemporanee... Ora devo solo scrivermi qualcosa da rispondergli alla sua possibile domanda: "Chi?!".
    Buona notte

    Mil

    PS:
    Anche a rischio di sembrare scortese, non risponderò al altri interventi e non perché ho qualcosa contro di te ma la discussione è di una tristezza infinita.


    "Ora fai, la tua scelta... E' lo scotto da pagare per avere ciò che vuoi, prendi fiato, fatti forza, firma questa pergamena..." By WoS
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    00 09/04/2008 07:56
    Nessuno ha detto che sei una manipolatrice, ti ho semplicemente obbiettato il fatto che non stai agendo correttamente (ed in un errore ci si può cadere anche inconsapevolmente, non per forza di cose si è "manipolatori").


    Ti faccio solo notare che quell'articolo non è un tutt'uno, ma è un collage di articoli di diversa derivazione...e nessuno di questi ha origine nella scuola citata.

    La prima parte non ha nulla a che vedere con la posizione cattolica, se leggi te ne rendi conto...
    L'ultima è il copia incolla di quanto è scritto su Wikipedia ed abbiamo commentato insieme.
    In mezzo c'è la posizione cattolica ripresa da un'articolo che non ha origine nel sito e nella scuola...
    E la risposta alle accuse contro la terapia riparativa dell'omosessualità.

    Al Presidente che vuoi chiamare in causa presenta semplicemente le questioni alle quali ho fatto riferimento io e cita i nomi e le fonti che sono state citate.
    In pratica fatti una stampa, togli la prima parte fino a quando non arriva alla "posizione cattolica", inserisci pure la questione relativa alla teoria riparativa fino a quando inizia il copia/incolla della definizione di Wikipedia.

    Ciao
    Mauri

    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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    00 09/04/2008 08:51

    Se il prete avesse seguito la pastorale della Chiesa, facendo quello che ha fatto, allora centrerebbe...
    Siccome ha seguito una sua personale pastorale, non centra.


    Adesso basta!
    Il caro cardinal Bertone che tanto si prodiga a firmare documenti contro il mondo gay è uno dei più famosi omosessuali del mondo..
    Lo sa tutta l'Italia credo ma in certe zone dove è o è stato Vescovo lo si sa meglio con tanto di nome della persona con cui è stato preso.
    Peccato che il "segreto pontificio" colpisca sempre e comunque.
    Tant'è quando si parlava dei papabili prima che Benedetto fosse eletto papa, e si diceva tra gli altri nomi il suo, tutti dicevano (tra cui mio padre) "il papa gay no"!
    Ma non perchè fosse gay, che probabilmente tranne a qualcuno non fregava niente, perchè uno che predica così tanto il peccato nell'omosessualità... azz ho sbagliato, nell'atto omosessuale e poi si fa pescare....

    Per carità...

    Certo Mauri che scrivi certi papiri che è quasi impossibile leggere.
    Ti consiglio di leggere la netiquette del regolamento, scrivi cose interessanti ma ti fa passar la voglia...


    Mauri nel link che insisti a riportare leggo cose talmente assurde che non mi sento di commentarlo, leggere cose tipo:



    Credo che abbia ragione nella maniera più assoluta!

    Quasi tutte le organizzazioni ex-gay hanno un fondamento cristiano. Secondo il movimento gay, esse insegnano alle persone a reprimere i propri sentimenti sovrapponendovi le norme morali cristiane.



    Non avevo nemmeno un dubbio su questo!
    Infatti sono proprio i cristiani ad aver creato i pregiudizi che ancora oggi persistono!
    Salvo poi avere nomi importanti omosessuali e nasconderli come i pedofili.
    Tra l'altro mi piacerebbe che gli amici che dici di avere omosessuali leggessero ciò che scrivi e pensi di loro!

    Cmq ok, domani contatterò il Presidente del corso di Laurea di Psicologia della SUN ( Seconda Università degli studi di Napoli, www.unina2.it) e gli chiederò il grado di importanza che la scuola siciliana ha a carattere monidale sulla questioni psichiche e contemporanee.


    Invece parlerò con una delle mie più care amiche che è laureata in psicologia a Torino ed ha fatto un master negli Stati Uniti, e ha partecipato ad Alcune importantissime ricerche!
    Mauri te l'ho già chiesto: ma la superbia non era peccato?

    Nessuno ha detto che sei una manipolatrice, ti ho semplicemente obbiettato il fatto che non stai agendo correttamente (ed in un errore ci si può cadere anche inconsapevolmente, non per forza di cose si è "manipolatori").


    O ma chi lo ha detto che sbaglia lei e non tu?
    Non ti sembra di esagerare nel pensare che siano sempre gli altri a sbagliare?
    Ehi guarda che per i cattolici c'è solo il papa di infallibile non il papa e MauriF...

    L'ultima è il copia incolla di quanto è scritto su Wikipedia ed abbiamo commentato insieme.


    Ah se è scritto su wikipedia allora si che stiamo certi che è tutto esatto.
    Ti vorrei ricordare che scrive chiunque e se io entro lì e voglio correggere lo faccio in tutta tranquillità...
    Ma poi wikipedia?
    Che fonte autorevole sarebbe scusa?
    [SM=g9369] [SM=g9369] [SM=g9369] [SM=g9369] [SM=g9369]
    Prima decanti il mondo accademico e poi parli di wikipedia...

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    MauriF
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    00 09/04/2008 13:34
    Re:


    Adesso basta!
    Il caro cardinal Bertone che tanto si prodiga a firmare documenti contro il mondo gay è uno dei più famosi omosessuali del mondo..
    Lo sa tutta l'Italia credo ma in certe zone dove è o è stato Vescovo lo si sa meglio con tanto di nome della persona con cui è stato preso.
    Peccato che il "segreto pontificio" colpisca sempre e comunque.
    Tant'è quando si parlava dei papabili prima che Benedetto fosse eletto papa, e si diceva tra gli altri nomi il suo, tutti dicevano (tra cui mio padre) "il papa gay no"!
    Ma non perchè fosse gay, che probabilmente tranne a qualcuno non fregava niente, perchè uno che predica così tanto il peccato nell'omosessualità... azz ho sbagliato, nell'atto omosessuale e poi si fa pescare....

    Per carità...



    Leggende metropolitane...



    Certo Mauri che scrivi certi papiri che è quasi impossibile leggere.
    Ti consiglio di leggere la netiquette del regolamento, scrivi cose interessanti ma ti fa passar la voglia...



    Scusa, cercherò di essere più conciso...è un mio grosso limite.



    Quasi tutte le organizzazioni ex-gay hanno un fondamento cristiano. Secondo il movimento gay, esse insegnano alle persone a reprimere i propri sentimenti sovrapponendovi le norme morali cristiane.
    Non avevo nemmeno un dubbio su questo!
    Infatti sono proprio i cristiani ad aver creato i pregiudizi che ancora oggi persistono!
    Salvo poi avere nomi importanti omosessuali e nasconderli come i pedofili.
    Tra l'altro mi piacerebbe che gli amici che dici di avere omosessuali leggessero ciò che scrivi e pensi di loro!



    Sono state sollevate obiezioni contro queste affermazioni...e sono altamente plausibili.

    Leggi, non è molto lungo:

    Tanto più che una profonda fede personale è già un fattore che dà orientamento alla vita interiore, aiuta a risanare i propri sentimenti e conferisce speranza, allegria e pace; tutte cose che spesso rendono molto più efficaci gli sforzi di autotrattamento. Questo spiega perché Spitzer ha potuto osservare che il fattore “religione” ha in sé evidenti virtù terapeutiche. Noti che Spitzer non è credente: è un ebreo libero pensatore ed ateo. Ma è un fatto che la psiche ha una dimensione spirituale e morale, che non può essere trascurata da una psicoterapia che voglia andare a fondo: si tratti di deviazioni sessuali, nevrosi, delinquenza o addirittura psicosi. L’odio nutrito dai gay ideologizzati contro l’autentico spirito cristiano è, in fin dei conti, un’avversione alla coscienza; nel fondo del loro animo si sentono accusati, perché – lo vogliano o no – la vita da omosessuale è un peso per la loro coscienza. Ecco il perché della veemenza con cui sentono il bisogno di giustificarsi, sia nei confronti del mondo esterno sia nei confronti di loro stessi.
    Quanto alla repressione o alla cosiddetta “rimozione” di sentimenti omosessuali, bisogna fare una distinzione. “Rimuovere” significa negare di avere determinati sentimenti o motivazioni; cosa che, naturalmente, non è positiva. Ma imparare a controllare e (come io preferisco dire) contenere coscientemente tendenze e passioni immature, egocentriche e autodistruttive, è indispensabile per raggiungere la salute psichica e l’equilibrio emotivo. Per molti omosessuali il sesso è un’ossessione, e sono totalmente in balìa dei loro impulsi. Soffrono la massima privazione di libertà. È come per l’alcolismo: quanto più si impara a contenere gli impulsi non desiderati, tanto più libertà si conquista. Chi impara a contenersi conquista la vittoria. I cambiamenti comportamentali ed emotivi sono il risultato di un apprendimento. Apprendere qualcosa vuol dire smettere qualcos’altro. Ma anche qui l’obiezione dell’ideologia gay è scontata: figurati! Dire “No” alla propria venerata omosessualità? Non sia mai!


    Non ho problemi a fare questo tipo di discorsi con i miei amici omosessuali.



    Invece parlerò con una delle mie più care amiche che è laureata in psicologia a Torino ed ha fatto un master negli Stati Uniti, e ha partecipato ad Alcune importantissime ricerche!



    Io ho fatto catechismo agli adolescenti (guardacaso tra i nostri ragazzi ce n'erano due omosessuali, e per questo ho avuto modo di approfondire con lei) con una mia amica laureata in psicologia ed attualmente ricercatrice a Brescia che partecipa tutt'ora ad importantissime ricerche.
    E mi ha confermato quanto è riportato nelle domande/risposte presenti nel link da me citato...
    Tra l'altro erano cose sulle quali avevamo già avuto modo di discutere in passato.



    Mauri te l'ho già chiesto: ma la superbia non era peccato?



    E' un vizio capitale.
    Il vizio è qualcosa di più pericoloso del peccato...è più un punto debole che ci lega a se stesso in maniera sempre crescente e può letteralmente incatenarci.



    O ma chi lo ha detto che sbaglia lei e non tu?
    Non ti sembra di esagerare nel pensare che siano sempre gli altri a sbagliare?



    Cavoli quando si dimentica un "secondo me" chissà perchè si trova sempre quello pronto a rinfacciarlo... [SM=g9371]
    Per favore contami anche tutti i "secondo me" o "per il punto di vista cattolico" che ho messo, in maniera che risulti evidente che non sono abituato a scrivere le cose in "valore assoluto".

    Secondo me sbaglia, ma non mi limito ad affermarlo...ho argomentato la mia posizione.



    Ehi guarda che per i cattolici c'è solo il papa di infallibile non il papa e MauriF...



    Precisazione doverosa: il Papa è infallibile solo quando parla entro gli ambiti del relativo carisma.



    Ah se è scritto su wikipedia allora si che stiamo certi che è tutto esatto.
    Ti vorrei ricordare che scrive chiunque e se io entro lì e voglio correggere lo faccio in tutta tranquillità...
    Ma poi wikipedia?
    Che fonte autorevole sarebbe scusa?

    Prima decanti il mondo accademico e poi parli di wikipedia...




    Infatti io non l'ho detto per "esaltare" il link (mi sembra di averne già parlato dell'affidabilità di wikipedia), ma per distinguere le parti in cui è diviso quell'articolo.

    Ciao
    Mauri


    -----------------------------------------

    Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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    00 09/04/2008 14:32

    Leggende metropolitane...


    Mi dispiace doverti dare una grossa delusione ma questa è una certezza al 100%.Cardinal Bertone è omosessuale che ti piaccia o no... a me non crea problemi tra l'altro questa cosa, sai quenti ce ne sono tra preti e pretonzoli?
    Peccato solo che PREDICA BENE E RAZZOLA MALE!

    Scusa, cercherò di essere più conciso...è un mio grosso limite.


    Anche mio in effetti, qui però però mi hai fatto un copia incolla incredibilmente lungo.

    L’odio nutrito dai gay ideologizzati contro l’autentico spirito cristiano è, in fin dei conti, un’avversione alla coscienza; nel fondo del loro animo si sentono accusati, perché – lo vogliano o no – la vita da omosessuale è un peso per la loro coscienza. Ecco il perché della veemenza con cui sentono il bisogno di giustificarsi, sia nei confronti del mondo esterno sia nei confronti di loro stessi.


    I gay vengono trattati spesso male, emarginati specie dalla chiesa, picchiati da matti estremisti, a volte così tanto discriminati che non gli si da lavoro se si sa che sono gay...
    E i pregiudizi scusami ma spesso sono dovuti anche a questa campagna mediatica che la chiesa e il papa in primis fanno di continuo contro l'omosessualità.. cosa dovrebbero pensare dello "spirito cristiano"?
    Forse credono nello stesso Dio in cui credi tu,credono in Cristo, in Maria e chissà in quante altre cose come te, ma non credono nell'infallibilità di un papa che li accusa pubblicamente e dietro le quinte nasconde pedofili!

    È come per l’alcolismo: quanto più si impara a contenere gli impulsi non desiderati, tanto più libertà si conquista.


    Ma come si fa a paragonare l'omosessualità all'alcolismo o alla tossicodipendenza?
    Cosa fa di male per la comunità un omosessuale?
    Il drogato ne fa invece e anche l'alcolista!

    Dire “No” alla propria venerata omosessualità? Non sia mai!


    Ecco NON SIA MAI.
    Io ti obbligo a dire no ai tuoi impulsi di pregare?
    No perchè per te è giusto.
    Per loro è giusto essere omosessuali ed è giusto che stiano bene che siano felici.
    Vedo molto peggio la propaganda che si fa nelle scuole nell'ora di religione piuttosto che un rapporto omosessuale tra due persone che si amano.

    Io ho fatto catechismo agli adolescenti (guardacaso tra i nostri ragazzi ce n'erano due omosessuali, e per questo ho avuto modo di approfondire con lei) con una mia amica laureata in psicologia ed attualmente ricercatrice a Brescia che partecipa tutt'ora ad importantissime ricerche.


    Che strano che proprio ora che ce l'ho io tu abbia un'amica esattamente come la mia.
    Invece le persone che conosco io la pensano diversamente.
    La mia amica C. e la psicologa da cui sono stata per anni in cura per malattie alimentari.
    Per cui chi ha ragione?
    Sono solo scuole di pensiero differenti. Non ci sono prove che non sia una malattia, ma nemmeno che lo sia!
    Certo è che la maggioranza del mondo accademico pensa che non sia una malattia.


    E' un vizio capitale.
    Il vizio è qualcosa di più pericoloso del peccato...è più un punto debole che ci lega a se stesso in maniera sempre crescente e può letteralmente incatenarci.


    Ecco allora il fatto che tu creda di avere sempre ragione non credi sia quantomeno vicino a questo?

    o "per il punto di vista cattolico" che ho messo


    Il fatto è che nel tuo punto di vista cattolico c'è sottointeso, il punto di vista giusto.
    per cui siamo sempre da capo pensi di avere ragione se non sempre il 99% delle volte.

    Secondo me sbaglia, ma non mi limito ad affermarlo...ho argomentato la mia posizione.


    Anche Mil lo ha fatto e con una quantità ben più alta della tua di link e ricerche accademiche!
    Ti ho detto io non dico in assoluto che tu abbia torto, ti ho anche riportato il fatto che certi accademici credono possa essere genetico, per cui nonescludo niente in questo senso, resta il fatto che è una minoranza quella che la pensa in questo modo.
    E che sono semplicemente pensieri e ricerche diverse.
    Quando le ricerche porteranno a dire che senza nessun ragionevole dubbio l'omosessualità è una malattia, allora forse cambierò idea.
    E dico forse perchè se fosse una malattia sarebbe indipendente dalla loro volontà ancor di più e per cui ancor meno un peccato.
    Anzi visto che secondo te tutto è creato da Dio perchè li avrebbecreati così?
    Non con una malattia, perchè ci sono diverse malattie congenite, ma con una malattia che è peccato... è strano no?

    Precisazione doverosa: il Papa è infallibile solo quando parla entro gli ambiti del relativo carisma.


    Era una battuta ovviamente...
    Fermo restando che non sei infallibile direi. [SM=g8429]

    Infatti io non l'ho detto per "esaltare" il link


    Parli di mondo acacdemico come se tu citassi fonti inopinabili
    e poi citi wikipedia che di accademico ha ben poco se non qualche raro caso...
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