00 14/05/2008 11:01
il libro dorato
gurdian, 13/05/2008 15.17:

chi conosce il libro di ABRAMO L'EBREO?
il misterioso uomo che consegnò a Nicolas Flames in cui erano scritti i segreti dell'alchimia?


Caro Amico,
io lo conosco... mo te lo presento:

"Dunque dopo la morte dei miei genitori, per guadagnarmi da vivere,
esercitavo la nostra arte di Scrivani e, facendo inventari, redigendo
conti, controllando le spese dei Tutori e dei Minori, mi capitò per le
mani per la somma di due fiorini, un libro dorato, molto vecchio e molto
grosso."


Da quest'introduzione si vede che il libro non venne consegnato a Flamel
da Abramo in persona ma gli capitò tra le mani.

Ed ecco la descrizione assai curiosa di questo Libello:

"Non era fatto di carta o di pergamena, come gli altri, ma, a quanto mi
parve, di cortecce delicate di teneri Arboscelli. Aveva una copertina di
cuoio molto sottile, sulla quale erano impresse lettere o figure strane;
a parer mio avrebbero potuto essere caratteri greci o di altra simile lingua
antica. Tant'è che non ero in gradi di leggerli, non essendo né lettere né
segni latini o gallici, perché di questi mi intendo poco... Avendo dunque in
casa questo bel libro..."

(Nicolas Flamel, Il libro delle figure geroglifiche, Ed. Mediterranee, Roma, 1978)


Ne converrai che era un libro pittosto "stravagante".
Il tomone era fatto di cortecce d'Albero... l'albero è un simbolo che gli alchimisti
usarono per indicare la materia dell'Opera.

Inoltre abbiamo già visto l'importanza della lingua greca nella cabala fonetica (in codesto Topic)
... da qui il fatto che il testo era scritto "in caratteri greci".

Insomma quello che sto cercando di riferire è che essendo l'arte dell'alchimia "parabolica"
il tutto va inteso non alla lettera ma come un'allegoria.

Se qualcosa non è chiaro parliamone.

Salute

MdC



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