10 29/09/2008 13:08
Re:

Caro Amico,
rispondo ben volentieri alle tue garbate domande e considerazioni.
Nutro la speranza di poter essere utile (...se Dio vuole...) a te come anche a qualche utente
volenteroso che si trovasse a passare da queste parti.

Le notevoli difficoltà nel comprendere le parole ed i motti dei Filosofi sia antichi che moderni
costituiscono da subito i poderosi ostacoli nei quali ogni studente si imbatte.

Ci si trova davvero all'interno di un terribile labirinto di termini apparentemente incomprensibili
e fuori da ogni logica ma che acquistano un significato ben preciso nel momento in cui se ne siano
trovate le chiavi di decifratura.

Sul linguaggio degli alchimisti Renè Alleau, nel suo "Aspetti dell'alchimia tradizionale", scrive:

"Per dare un esempio chiaro prendiamo il gioco degli scacchi di cui si conosce la relativa
semplicità delle regole e dei pezzi così come l'infinita varietà delle combinazioni.
Se si suppone che l'insieme dei trattati acroamatici alchemici si presenta a noi come altrettante
parti scritte in linguaggio convenzionale, bisogna ammettere per principio e con estrema onestà
che ignoriamo completamente e le regole del gioco e l'algoritmo di cifra utilizzato.
Altrimenti affermiamo che l'indicazione crittografica è composta da segni direttamente comprensibili
da qualsiasi individuo, che è l'illusione immediata che deve provocare un crittogramma ben strutturato.
Ma la prudenza ci consiglia di non lasciarci sedurre dalla tentazione di un senso chiaro e di studiare
questi testi come se si trattasse di una lingua sconosciuta."

Come accenna Alleau nell'estratto, talvolta capita che qualcuno ritiene d'aver compreso correttamente
talune allegorie interpretandole "alla lettera". E' questo il caso di alcuni moderni chimici che quando
ad esempio si trovano davanti al termine "vetriolo" ritengono si tratti del solfato di ferro della
chimica profana.

Ci vuole dunque tanta prudenza e paziente studio senza stancarsi ne scoraggiarsi.

E' per questa ragione che tante volte si suggerisce di studiare... daltronde (come sai di certo) è il
consiglio elargito da tutti i migliori autori.

Una lettura reiterata dei migliori testi è dunque condizione necessaria (ma non sufficiente) poichè,
come si dice, "libro apre libro".

La corretta comprensione poi è affidata interamente alla Grazia Divina, è per questo che si
dice che l'Alchimia è un Dono di Dio.
Tutto ciò che possiamo fare noi omuncoli è disporci il più possibile a ricevere eventualmente
questa Concessione.

Tu scrivi:
semplice-mente, 28/09/2008 16.33:


Esempio: spiritualizzare il corpo, corporificare lo spirito; capisco (o mi sembra di capire)
la cosa enorme che può voler significare, tuttavia mi chiedo: perchè ? perchè dovrebbe
essere possibile ? perchè nei pressi di un forno, a partire dai più semplici metalli ?
perchè il senso della manifestazione e dello stare qui dovrebbe lasciarsi scoprire in un
modo così singolare e (mi consenta la sincerità) così assurdo ? perchè battere questa via?



Assurdo? No, grazie.
Le assurdità non si confanno all'Alchimia.

E quindi?
Bisogna capire bene cosa significa "spiritualizzare un corpo" e "corporificare uno spirito".
Per fare ciò bisogna ragionare con la semplicità propria dei fanciulli.

A quanto pare il termine "gas" fu inventato da Van Helmont intorno al 1630; prima di questa data
si usava il termine "spirito". Indi quando parliamo di "spiriti" non dobbiamo pensare ai fantasmi
ma ad una sostanza gassosa, e quando parliamo di spiritualizzare un corpo dobbiamo piuttosto pensare
ad un cambiamento di stato.

Se qualcuno vuole "spiritualizzare" una bacinella d'acqua ne farà evaporare il contenuto...
il passaggio inverso ne costituisce la "corporificazione".

Adesso forse sarà chiaro cosa si intende con "spirito" in alchimia.

Salute

MdC
________________________________


    www.cronacheesoteriche.com