00 12/06/2009 12:40
...nel Buddismo, Induismo e Zoroastrismo...
Salve amici,
ecco il primo articolo sugli Angeli e i Demoni secondo le varie religioni sparse nel mondo.
Qualche settimana fa, leggendo "La Via del Sacro - I Simboli dei Tarocchi fra Oriente e Occidente"
mi sono imbattuta nella scoperta che i buddisti credono nei demoni e che esiste una Tara il cui compito
è scacciarli, così sono stata presa dalla curiosità, ed ho deciso di cominciare questa indagine sui demoni e gli angeli
secondo le varie religioni proprio dal buddismo, ma procediamo per ordine.
Questa mia ricerca sarà il risultato di diversi articoli, in qualche caso di veri e pri copia-incolla, comunque
a fine pagina posterò un elenco con le fonti e i relativi link.
Bene, cominciamo,
Da un prima ricerca pare che proprio come per il Cristianesimo e l'Islamismo anche nel Buddismo, l'Induismo e nello
Zoroastrismo Angeli e Demoni hanno una matrice comune, anzi, al principio sono la stessa cosa e il due termini sono
intercembiabili. Ma andiamo nel dettaglio:

Da Wikipedia:
« Asura dalle mani d'oro, dalla corretta guida, colui che è misericordioso, che aiuta, vieni verso di noi. Respingendo
i demoni e gli stregoni, emergi dal buio Deva da tutti invocato. »
(gveda, I, 35-10)

Asura (devanagari) è un termine del sanscrito vedico che indica, nel Vedismo, la classe degli Dèi.

La derivazione del termine Asura è dubbia, probabilmente deriva dal termine "asu" che indica "respiro",
"spirito vitale" oppure dal termine "as" che indica l' "esistere".

Successivamente alcuni di questi Dèi primordiali verranno detronizzati dai Deva che con il tempo acquisiranno
connotazioni positive attribuendo caratteri demoniaci agli antichi Asura. Da tenere presente, tuttavia, nei più antichi
inni del gveda i termini Deva e Asura sono intercambiabili.

È nel Satapatha Brahmana (IX, 5,1, 12 e sgg., risalente a circa l'VIII sec. a.C.) che in ambito tardo vedico si trova
una prima spiegazione della detronizzazione degli Asura a vantaggio dei Deva. Secondo questo testo ambedue le classi degli
Dèi furono originati dallo stesso principio, Prajapati, e dotati sia della parola vera che di quella falsa, ma se i
Deva scelsero il "vero", gli Asura gli preferirono il "falso".

Questo sviluppo verso l'opposizione delle due classi di divinità (asura e deva) è comprensibile alla luce di una
caratteristica posseduta dai soli asura rispetto ai deva: un particolare potere generato dalla loro misteriosa natura etica
(vedi il ruolo di Varuna nel gveda). Con il tramonto del periodo vedico, la natura misteriosa degli asura si trasformò in
"potere malefico" facendo decadere gli asura al rango di dèmoni

In un'accezione piuttosto tarda il termine Asura viene indicato come "A-sura" ovvero privo di divinità e opposto ad essa
(Nirukta, III,2,7).

Il termine Asura possiede nell'avestico Ahura il suo corrispettivo. Ma lo sviluppo nella cultura iranica risulterà opposto:
saranno i Daeva ad acquisire le caratteristiche demoniache mentre gli Ahura manterranno i loro connotati solari.

Purtroppo sugli Asura, per il momento non ho trovato di più, il termine è molto ambiguo e sul web si trovano troppe pagine
che parlano di gruppi musicali e simili con questo nome, per cui, per il momento mi accontento e passo ad illustrare la natura
dei Deva.


Deva (maschile) o Devi (femminile) (in devanagari, "colui che emana luce", dalla radice sanscrita div, "brillare",
"emettere luce") è il termine sanscrito per dio, divinità, ma indica anche, in senso lato, essere celeste, semidio,
angelo.
Nella mitologia del Rig Veda i deva sono 33 esseri celesti che si contrappongo ai malvagi demoni asura, in fonti
successive il numero dei deva conosciuti è di 330 milioni.

La questione della natura dei deva può essere esaminata da tre punti di vista:

1) Secondo la filosofia dell'Advaita Vedanta e certi passaggi della Bhagavad gita, delle Upanishad e dei Veda, tutti i
deva sono manifestazioni dell'Isvara, il Signore Supremo. Di conseguenza, si tratta di manifestazioni multiple dell'Uno
nel mondo degli esseri umani. Per adorare Ishvara, il devoto concepisce una forma antropomorfica. Secondo il Rig Veda
"ekam sat vipra bahudha vadanti": "Il vero Dio è uno, anche se i saggi si rivolgono a Lui con differenti nomi". Si tratta
dell'interpretazione della Scuola "Smarta".

Secondo i filosofi del Nyaya, del Vaisheshika, e dello Yoga, e la maggior parte dei Vaishnava e degli Shivaiti, che traggono
le loro interpretazione dalla Sruti e dalla Bhagavad gita, i deva sono degli esseri celesti immortali che sono subordinati
al Signore Supremo, ma sono al di sopra degli esseri umani. Allo stesso modo, esistono degli angeli che presiedono le forze
della natura e fungono da tramite, alla maniera di Hermes, tra Dio ed il mondo dei mortali. I loro poteri derivano da Dio,
ed operano sotto il Suo controllo.

Secondo la filosofia Mimansa, tutti i deva sono i sovrani delle forze della natura, e non esiste un Dio. Affinché i loro
desideri vengano realizzati, gli esseri umani devono compiacere uno o più deva, adorandoli secondo dei rituali rigidamente
codificati. Questa concezione, vicina all'animismo, può essere considerata come puramente politeistica, ed è praticata oggi
soprattutto nelle classi più popolari.

GaneshaAi deva è demandato il governo delle cose della natura, come il fuoco (Agni), la pioggia (Indra), il vento (Vayu),
il mare (Varuna), l'alba (Usha) ed anche fenomeni come il piacere (Kama) e la morte (Yama).

Altri deva importanti, spesso identificati come Purusa o Isvara, Dio, il Controllore Supremo, a cui tutti gli altri deva
sono sottoposti, sono Mitra, adorato in Persia e nell'antica Roma, Shiva, Brahma e Vi??u, i Maha deva ("Grandi Dei") che
formano la Trimurti, Krishna, Lakshmi, la dea dell'abbondanza e della ricchezza, Durga, Parvati, e Ganesha, il dio della
saggezza.

Degni di nota sono anche Savitri, figlia del Sole ed omonima di una celebre principessa del Mahabharata, Prajapati, il
signore della Creazione, Sarasvati, dea della sapienza, ed Hanuman, il guerriero scimmia del Ramayana.
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Nec spe, nec metu

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