00 26/05/2012 00:38
Ciao, cari Amici. Vorrei sottoporvi il quesito che ho in testa questi giorni. [SM=g8954]

Secondo voi, qual è lo "stato mentale" che bisognerebbe avere quando ci si avvicina all'ambito magico? Certo, la Magia probabilmente bussa alla porta di chi vuole, ed è lei a chiamare quando il momento arriva. Eppure... c'è un modo di predisporsi da parte nostra nel modo migliore? E se anche la Magia avesse già bussato alla porta di una persona, e facesse parte costantemente della sua vita, non ci sono forse dei momenti in cui essa è meno sentita, meno viva o meno attiva nel manifestarsi delle azioni di tutti i giorni? Non ci sono forse momenti e giornate che trascorrono pigre, durante le quali ci concediamo di non badare più di tanto ad ogni nostro singolo gesto, di non dare peso alle direzioni prese dal nostro pensiero, di andare avanti tenendo presente più la realtà visibile o qualche nostro "dovere", anziché le invisibili trame che ogni aspirante dovrebbe sempre considerare più importanti?

In altre parole, qual è secondo voi la predisposizione d'animo, l'umore, il pensiero di fondo che dovrebbe caratterizzare il Mago, o comunque la persona che con sincerità convive con la Magia (secondo la concezione che ognuno ne ha)?

E qualunque sia questo atteggiamento dell'animo e della mente, il Mago (qualunque cosa vogliamo intendere con questa parola), dovrebbe farne, credo, una costante che prescinda dalle contingenze in cui questa vita sublunare lo tiene immerso ed affaccendato. [SM=g2423379]

So che molti di noi usano a questo scopo esercizi, pratiche giornaliere, piccoli riti. Alcuni ritrovano armonia interiore scrivendo: prendono un foglio e lasciano scorrere la penna a ruota libera. Altri vanno spesso a spasso per i boschi (ove possibile), altri ancora purificano la mente in altri modi. La domanda in questo caso è sullo stato d'animo in generale: quale dovrebbe essere secondo voi? Come evocarlo in noi quando venisse a vacillare? [SM=g2423358]


Leggerò con interesse le vostre risposte. [SM=g10465]
Viola