00 12/11/2008 19:36
Re: Concordantia Fidei

M. di Caraba, 12/11/2008 15.12:


Cari e Belli Amici,
...ritengo che le considerazioni qui riportate non riguardano solo l'alchimia ma che (per uno
strano gioco di specchi) si riflettono sul buon senso universale.



Se è vero che la sacra Alchimia si riflette in ogni cosa universale, e la rispecchia... [SM=g8954]


M. di Caraba, 12/11/2008 15.12:


questo passaggio non l'ho proprio capito... mi spieghi meglio?

Il mio comprendonio ogni tanto mi abbandona. [SM=g10132]



Lo fa anche il mio... bisogna aggiustare 'sti cosi. Infatti non riesco a capire quale sia il lato oscuro in quello che
ho scritto... Volevo soltanto dire che secondo me l'Alchimista, anche quello più riuscito, non ha per questo meriti particolari
o superiori dinanzi alla Natura, al Divino, o agli uomini, che lo distinguano dagli altri. Anzi, forse è vero il contrario,
ma è bene che ognuno segua la sua natura. Io credo (e qui azzardo, comunicandovi quello che è sempre stato il mio sospetto)
che possa diventare Alchimista soltanto uno su cui gravi un difetto rispetto alla normalità: per handicap o per colpa, per
propria mancanza o per quant'altro. Gli Alchimisti, insomma, mi paiono derivare dal "ripescaggio" che accomuna quanti
non sono riusciti, per vie normali, a far qualcosa di sensato. (E guai a non ricordare questa bassa origine del proprio
"mestiere"... [SM=g8400] ). Queste, ovviamente, sono considerazioni personali, forse unilaterali... ognuno, in genere,
colora dei propri colori il suo modo di vedere, e sono disposta a credere che la mia possa essere la tendenza a vedere
in tutto il lato più "macabro"... Se è un punto di vista ampliabile, sarò tutt'orecchi nel considerare qualche vostro diverso
modo di guardare al problema del "merito" dell'Alchimista.



Ciao
Viola