I demoni del Meriggio

Immaginate (non sarà difficile col caldo che ci perseguita da giorni) una distesa di campi coltivati. Un susseguirsi di terre ricoperte di vegetazione, nel mezzogiorno estivo...tanti appezzamenti dai colori più disparati che si allungano fin dove l'occhio riesce a spaziare............
La calura è insopportabile, no? Il sole brilla nel cielo, desideroso di schiantarci la testa.
Ebbene, i contadini dalle mie parti della Romagna affermano che l'ora del mezzogiorno è densa di insidie. In quei minuti, in quell'ora, la solitudine della campagna è totale.
Qualcosa di arcano passa tra la terra e il cielo. :)

Secondo gli antichi, il giorno era diviso in tre periodi, mattino, sera, e meriggio. Ciò dimostra come il mezzogiorno fosse già in antichità ben definito, indipendente dal mattino e dalla sera.
Allora, il computo delle ora era definito dallo gnomone, strumento già in uso presso i Fenici e i Caldei, che consisteva in un'asta piantata in terra verticalmente per misurare l'ombra prodotta e per determinare l'istante del mezzogiorno vero, vale a dire quando la lunghezza dell'ombra è MINIMA (ombra=anima per gli antichi...).
Il momento del mezzogiorno era verificabile oggettivamente, e ciò conferì a quest'ora un valore religioso, misterico, magico.
L'ora del mezzogiorno era dedicata alla libagione in onore dei morti. Così il mattino era il "giorno sacro" in cui si offrivano sacrifici agli dei uranici, rappresentati dai principi della vita e dell'accrescimento, mentre il pomeriggio, con il sole discendente, ci si rivolgeva alle potenze infere delle tenebre e della morte.
Tale costumanza è molto antica, e diatopica (anche presso gli Aztechi vigevano questi comportamenti).

Il mezzogiorno non è solo l'ora dei morti...ma è anche l'ora degli spiriti. Della morte, del silenzio, dell'immobilità della natura che in questi istanti paiono....eterni.
La forza del sole diventa devastatrice e opprimente.

Ed eccoci al demone meridiano! Incominciamo dalle Sirene, le creature marine che seducono col loro melodioso canto Ulisse e i suoi compagni - per estensione Ninfe, Sfingi, Arpie, Erinni, Nereidi - rappresentano una natura solare distruttiva, e sono viste come una personificazione delle anime dei defunti. anche Sirio, la stella più brillante della costellazione del Cane, rappresenta il Sole del mezzogiorno: Sirio, rappresentato anche sotto le sembianze di un cane con la testa raggiata, era considerato un astro nocivo il cui folgore dava la febbre ai mortali e spossava le energie degli uomini, tutti sintomi che è possibile accostare al classico "colpo di sole".

"Si dice che anche nell'ora in cui il sole infuocato s'arresta a metà del suo corso, i satiri e le loro umide sorelle si riuniscano sulla riva del fiume per intrecciarvi danze mentre il calore in tutta la sua forza permette loro ore libere dalla compagnia dei mortali" (Ausonio)

Queste creature dunque sono, a questo punto, padrone dell'ora e possono essere invocate per avere i loro vaticini. Si ha così il fenomeno della ninfolessia, l'evocare diviene barcollante poichè esposto all'influsso del mezzogiorno e all'azione delle Ninfe "dee senza senno, temibili per gli abitanti dei campi", e si è vittima di un delirio profetico: tutti sono sintomi che ci rimandano all'insolazione, con le sue turbe della memoria, la spossatezza, la sonnolenza, il delirio e lo stupore.

Anche gli Incubi e i Succubi possono essere considerati demoni meridiani: questi si accanivano particolarmente contro i pastori e i contadini che erano costretti a trascorrere all'aperto l'ora fatidica! Non così chi era al riparo della propria casa poichè il limite ideale della SOGLIA costituisce, come si sa, un'ideale barriera invalicabile per questi demoni.
I pastori erano dunque il bersagli preferito delle divinità silvestri e l'origine del terror panico va forse vista come l'ira di Pan svegliato improvvisamente dal suo "riposino" pomeridiano.

Nella cultura cristiana il demone del meriggio è citato nel Salmo 91, 5-6 :
"La sua verità ti circonderà come uno scudo e non temerai gli spettri notturni. Non temerai la saetta che vola nel giorno, nè l'avversario che si aggira nelle tenebre, nè l'assalto del demone meridiano".

Con il termine "yasud" della Bibbia si intende "il devastatore", riprendendo i demoni gemelli dell'antica Assiria Lugalgira e Sillamtaea, ipostasi di Nergal, dio della pestilenza, che corrispondono sia alle fasi lunari che al brivido e alla febbre (caldo e freddo).
Nella cultura ebraica è il Keteh Meriri, il Signore del Mezzogiorno.
In Asia MInore, Artemide guidava a mezzogiorno degli sfrenati baccanali, in compagnia di numerosi demoni...

Continuando il nostro itinerario: nel folklore e nel mito esiste il cosiddetto "pregiudizio del meriggio", reso popolare anche da Virgilio nelle sue Georgiche (IV,401-404), laddove Cirene permette al figlio di condurlo all'antro di Proteo nel meriggio "nell'ora in cui i numi sogliono comparire sulla terra" (Servio).

Anche Leopardi dedica parole interessanti a questi pensieri "meridiani", in un capitolo de "Saggio sopra gli errori popolari degli antichi".

Allo stesso modo, nel medioevo era considerata effetto dei malefici dei demoni del meriggio l'Accidia, la spossatezza, a in ultima analisi, la depressione, l'inattività del "dopo pasto"...
Per non parlare di Sant'Antonio: secondo i racconti sulla sua vita, si manifestava proprio a mezzogiorno un demone che lo terrorizzava, l'Ippocentauro.

Che dire, il mezzogiorno, sopratutto nella nostra estate caldissima, è motivo di preoccupazione xD
Per chi crede negli influssi negativi di entità, consiglio di starsene a casina
Per chi non ci crede, consiglio lo stesso di mettersi al riparo...con un bel tè ghiacciato nella destra, e una croce nella sinistra xD non si sa mai

Spero di non avervi annoiato