Carissima bimba,
sono d'accordo con tutto quello che hai scritto.
Il mago che è capace di entrare in sintonia con l'Armonia universale e da questa si lascia guidare in effetti lui come persona individuale non fa alcuna magia.
Il mago che si lascia guidare dal suo ego, sia con buone o cattive intenzioni, rischia di far male o di farsi male perché l'individuo non sa neanche con cosa ha a che fare e non riuscirebbe a controllare le conseguenze dei suoi atti.
Inoltre una delle prime cose che si imparano nel percorso esoterico di conoscenza e che è fondamentale per proseguire il cammino è la non interferenza (voluta) con la vita e le scelte degli altri. Dare a chi chiede (quello che ci è stato dato) e rispettare chi non chiede. Le persone chiedono incantesimi per risolvere i loro problemi, ma come può un individuo sapere l'impatto che la risoluzione di alcuni problemi del richiedente, avrà sulla gente che gli vive accanto? Tutto ciò non è armonico e come dice, dragon: "Anche un atto magico, se è al di fuori del consentito a una persona per varie ragioni, dopo un po' lascerà decadere i suoi effetti e la situazione tornerà quella di prima (se non peggio), e al "mago" toccherà scontare quello che ha fatto."
In Cina un contadino viveva con il figlio ed un cavallo. Un giorno il cavallo se ne scappò e il contadino si disperò per la sfortuna. Gli altri allora gli dissero per consolarlo: "E chi Vi dice che sia una sfortuna? Ma il contadino continuò a disperarsi fino a che, tre giornidopo, il cavallo ritornò seguito da sei cavalli selvatici. Allora il contadino contento disse: "che fortuna!" e gli altri: "chi vi dice che sia una fortuna?" Infatti il figlio, cavalcando uno dei cavalli selvatici, si ruppe una gamba". Il contadino comincio a lamentarsi della sua sfortuna dicendo: "Ora chi mi aiuterà nei campi? Il mio povero figlio dovrà stare a letto a soffrire... ma che sfortuna!" Gli altri che sempre mettevano bocca dissero: "e chi vi dice che sia una sfortuna?" Dopo tre giorni il paese entrò in guerra e il figlio malato non fu arruolato. Potete immaginare la gioia del contadino che però dentro di sé pensò: "e chi mi dice che sia una fortuna?" Il contadino alzò finalmente gli occhi al cielo e smise di essere eccessivamete triste o eccessivamente contento.
[Modificato da ulissa 23/10/2009 07:46]
Rita
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un viaggio di scoperta non consiste nel guardare nuovi paesaggi ma nell'avere nuovi occhi
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