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Arcangelo Michele

Ultimo Aggiornamento: 20/07/2011 19:55
22/03/2011 11:57
 
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Salve Come va ? mi serviva un informazione, ossia quali sono i simboli inerenti all' Arcangelo Michele qualsiasi simbolo, sto facendo una ricerca per un progetto di Simbologia

Grazie a tutti
={EuSunt Creatura Din Haos}=
22/03/2011 12:55
 
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ti sembrerà strano ma puoi benissimo associargli il pentacolo. Uno dei simboli più semplici da trovare e da spiegare.
06/05/2011 15:43
 
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Marcy
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arcangelo michele
direi l'esagramma o stella a sei punte ( esalfa )stella di davide ,rappresenterebbe lo scudo dell'arcangelo michele,ma ti serve qualcosa di piu' approfondito?? ho 1100 pagine in merito agli arcangeli.
06/05/2011 23:10
 
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Ciao Marcy,
[SM=x1740815]
Perchè non approfondire comunque il discorso sull'Arcangelo Michele?

Mia mamma è nativa di un paesino che si chiama proprio S. Michele ed il suo patrono è appunto questo Angelo.
Sono cresciuta vedendo la sua figura alata ergersi sopra quella del serpe/drago, con la spada sguainata.
Da bambina per me Michele era l'emblema del coraggio e mi piacerebbe approfondire.

Personalmente penso che tutto quanto possiamo sapere è di non sapere.
Credo negli Angeli, li percepisco ma penso che essi non siano quello che ci aspettiamo. Penso che le diverse schierwe angeliche e i diversi Angeli e Arcangeli siano simboli di una realtà intelligibile per noi umani, credo che ciò che diciamo e sappiamo sugli angeli sia il velo attraverso il quale intravediamo la Verità, secondo te, partendo dal suo sigillo, quale porzione di verità vela Michele?

Lux
Bimba
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06/05/2011 23:19
 
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Ecco la statua, in chiesa sembra più bella però

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06/05/2011 23:48
 
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Simboli comparati
Stavo cercando un'immagine di San Michele Arcangelo, quando ho visto quella che riporto qui sotto mi è venuto in mente che Michele ha una straordinaria somiglianza con la Giustizia dei Tarocchi, come se la donna-angelo dei Tarocchi si fosse alzata per agire, voi che ne pensate?

San Michele



E' risaputo che lo schienale del trono rappresenta le ali d'Angelo e spesso in altre versioni dei tarocchi questa carta è raffigurata come un angelo.

La rassomiglianza fra i due emblemi, Michele e la carta VIII mi suggerisce che Michele è emblema della Giustizia ma non quella terrena e umana e nemmeno quella divina intesa dal punto divista umano (tipo Dio punisce, Dio premia) Ma una giustizia assoluta, sovrumana, la Giustizia Divina che noi uomini non riusciamo ancora a concepire.

Mi viene dunque in mente che rivolgendoci all'energia che chiamiamo Arcangelo Michele possiamo essere guidai, fra le altre cose, verso la comprensione della Giustizia divina.

Questo mi porta a pensare anche un'altra cosa.

Forse Michele non sta davvero combattendo, forse ci sta mostrando il <<giusto>> Ordine Cosmico, ma qual'è questo ordine? Se è così ai suoi piedi c'è davvero il diavolo? E se così non fosse? Cosa simboleggia l'uomo-serpente che Michele schiaccia?

Mi viene in mene un'ultima cosa.

L'altro personaggio che schiaccia un serpe è la Vergine, ma a differenza di Michele ella lo fa senza alcuno sforzo, poggia il suo piede sul serpente lievemente ed il suo sguardo è dolce, mi ricorda la carta della forza:



Ecco questa somiglia alla statua che aveva mia mamma in casa quando ero piccola

e questa è la Forza, una fanciulla che con grazia apre le fauci del leone:



Ora abbiamo l'arcangelo Michele e la Vergine che abbattono lo stesso nemico, ma nel caso di Michele il diavolo è grnde quanto lui, mentre nel caso della Madonna è molto più piccolo di lei.
Nel primo caso la lotta è faticosa nel secondo il nemico è vinto con dolcezza, io penso, sebbene ancora non abbia forma chiara nella mia mente che questo sia un tassello aggiuntivo al puzzle che può permetterci di comprendere il possente simbolo dell'ìArcangelo Michele,
In attesa dei vostri Lumi
Buona notte
Bimba
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07/05/2011 00:27
 
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Arcangelo michele in occidente
I vecchi rabbini dicevano che l’arcangelo Michele esercitava il controllo sull’Oriente, Raffaele, sull’Occidente, Gabriele sul Settentrione e Uriele sul Meridione. Qualunque altra verità ci possa essere in una tale dichiarazione non possiamo limitare le attività di Michele, soprattutto in occidente, come vedremo fra poco. Uriele è un arcangelo apocrifo per credere al quale non c’è argomento alcuno. L’autore ha un cugino di nome Uriele di una buona famiglia cattolica e si chiede come mai tale nome sia nato. Assieme ad Uriele, si è sostenuta l’esistenza di altri arcangeli a completare il numero di sette, per Simiele, Orifiele e Zaccariele. Un Convegno Ecclesiale, Il Sinodo Lateranense nel 745, disapprovò i nomi di Uriele, Raguele, Simiele e altri. Forse i demoni sono la causa di false designazioni angeliche. Ci sono stati numerosissimi esorcismi in cui i demoni dichiaravano il loro nome. Dal momento che Satana e stato un bugiardo sin dall’inizio, si potrebbe essere cauti benché, sotto giuramento solenne da parte degli esorcisti negli esorcismi, i demoni potrebbero essere forzati a dire la verità. Sembrerebbe naturale che Michele fosse più conosciuto e ricevesse un culto fin dagli inizi in Oriente, cioè il vicino Oriente delle fatiche di S. Paolo e degli altri Apostoli. Anche in quelle zone c’erano molti insediamenti di ebrei e gli ebrei convertiti al cristianesimo ivi presenti avrebbero continuato le loro devozioni anche per S. Michele.
Lungo la Via Salaria, a circa sei miglia a nord di Roma, c’era una Basilica dedicata all’Angelo (San Michele) e agli angeli. A partire dal quinto secolo la festa di S. Michele e degli angeli venne celebrata in questa chiesa. Un antico libro liturgico, il Leontine Sacramentary, che risale al settimo secolo, ci porta a conoscenza di ben sei Messe per la festa della dedicazione della basilica. In tre di esse Michele è menzionato per nome.
Sembra che Michele fosse l’unico angelo ad avere una festa personale e individuale per sé, cioè in virtù di una osservanza liturgica prima del nono secolo.
Ci sono almeno tre famosissimi santuari di S. Michele in Europa, cioè santuari associati con presunte apparizioni dell’arcangelo, angelofanie.
Il primo di questi tre santuari così noti dedicati a San Michele sembra essere quello del monte Gargano in Italia, con le prime apparizioni dell’arcangelo dichiarate già alla fine del quinto secolo. Questo monte è nel sud d’Italia, dove il tacco dello stivale della penisola si spinge nell’Adriatico, zona che anticamente faceva parte del Regno di Napoli. Michele apparve a San Lorenzo, Vescovo di Siponto, ora diocesi di Manfredonia.
Secondo la tradizione, la grotta implicata nelle apparizioni era stata un luogo in cui i primi cristiani si nascondevano per sfuggire alla persecuzione. Nel pontificato di papa Gelasio I (492-496) un uomo di nome Gargano, ricco proprietario di bestiame, perse un toro pregiato. La ricerca portò a questa grotta, ma i suoi uomini non vollero entrare. Uno di essi lanciò una freccia per attizzare il toro. La freccia entrò nella grotta e con meraviglia di tutti ritornò verso l’arciere.
Il vescovo di Siponto, che era stato uno degli inseguitori, convenne che questo fatto fosse molto strano. Pregò e digiunò per tre giorni per ottenere di poter sapere il significato di questo fatto misterioso. Poi l’Arcangelo apparve al vescovo. L’Arcangelo disse di essere stato lui nella grotta e di aver restituito la freccia, che proteggeva quel luogo, e che in quel luogo il vescovo avrebbe dovuto costruire una chiesa in onore di Michele e di tutti gli angeli.
Nel passare, si può osservare la magnanimità di Michele nell’includere tutti gli altri angeli affinché fossero onorati, e/o l’affermazione di una semplice verità: la sua supremazia. Né Michele ha mai istruito alcuno a costruire una basilica in onore di se stesso, di Gabriele e di Raffaele insieme, per quanto ne so, per quanto grandi siano anche questi arcangeli. Questi tre arcangeli sono comunemente considerati fra i sette spiriti che servono davanti al trono di Dio.
Il vescovo poi entrò nella grotta e scoprì che aveva la forma appuntita proprio come una bellissima cappella. Vi celebrò la S. Messa. Più tardi vi si costruì una chiesa e fu chiamata Monte Gargano dal nome del proprietario del toro. Fu poi chiamata Monte Sant’Angelo in onore dell’apparizione di Michele. Molti miracoli la resero famosa. Molto più tardi divenne un luogo di sosta per i crociati lungo il loro tragitto verso la Terra Santa. Le molte grazie ed i favori ottenuti attraverso l’arcangelo fecero sì che diventasse mèta di molti pellegrini da tutt’Europa.
Molti pellegrini oggi visitano il monte Gargano. Padre Pio da Pietrelcina incoraggiava i pellegrini a visitare il santuario ed era molto devoto dell’Arcangelo con quel titolo e quella provata protezione. La festa liturgica dell’apparizione venne fissata per l’8 maggio.
Si afferma che nel santuario del Monte Gargano ci siano state quattro apparizioni diverse. L’ultima apparizione ad essere registrata fu quella del 1656. Allora la gente fu salvata da una grande pestilenza o da una peste. L’intercessione di Michele sul monte Gargano è confermata anche dalle grandi vittorie di Siponto sui Goti nel 490 e sui Greci Napoletani nel 663.
Nel caso dell’ultima vittoria Michele apparve di nuovo. I napoletani avevano deciso di muovere guerra alla popolazione di Siponto e Benevento. Il vescovo allora chiese alla gente di fare tre giorni di digiuno e preghiera mentre implorava l’intercessione di San Michele. Michele apparve al vescovo e gli disse che Dio aveva ascoltato le loro preghiere; lo invitò inoltre a dire coraggiosamente alla gente di affrontare il nemico all’ora quarta del giorno dell’attacco.
All’ora data il monte Gargano fu violentemente scosso e nubi scure lo avvolsero. Lampi violenti sopraggiunsero dal monte come frecce infuocate e volarono verso i nemici disperdendoli.
La festa in onore della vittoria, l’8 maggio 663, nel vecchio breviario romano l’8 maggio, nota come Apparitio S. Michaelis, si diffuse in tutta la Chiesa Latina. Sfortunatamente non è più osservata. Ci si chiede se alcuni “storici scientifici” della Chiesa, il tipo che desidera assoluta verifica dei fatti come fatti storici, avessero nulla a che vedere con tutto ciò! Desidereremmo tutti dei precisi documenti storici dove ciò sia possibile. Comunque, quando un grande santuario è esistito per diversi secoli ed è o è stato un luogo di commovente devozione e di molti miracoli e favori, sembrerebbe che almeno questa e altre apparizioni di Michele potrebbero essere raggruppate insieme in un’unica festa delle “Apparizioni di S. Michele”.
Non è il caso di chiedersi come mai il grande arcangelo sia “abbassato di grado”, mentre l’arci-nemico della Chiesa, Satana, fiorisce? Perché il protettore e difensore ufficiale della Chiesa viene abbassato in alcuni settori? Non occorre che l’autore sia un profeta per affermare di essere convinto che Michele ritornerà presto in auge. Dio se ne prenderà cura! Ma c’è bisogno di un maggior numero di crociati, che onorino Michele nei suoi santuari e affrontino la battaglia spirituale assieme all’arcangelo stesso.
A nessun turista o pellegrino della Città Eterna può sfuggire, a meno che non sia cieco, la visione dello splendido angelo dorato sulla sommità di Castel Sant’Angelo. La figura angelica ricorda un’apparizione di San Michele. Nel 589 il Tevere straripò e ne seguì una peste. Nel 590 Gregorio il Grande divenne il nuovo papa. San Gregorio organizzò e guidò una processione penitenziale attraverso le strade della Città di San Pietro, con tutta la gente che pregava per la liberazione dalla mortale malattia. Persino nel corso della processione si dice che morirono 80 persone.
Il papa trasportava un’immagine della Madre Benedetta, alcuni dicono fosse un dipinto di San Luca che è conservato ancora in Santa Maria Maggiore. La processione giunse al Ponte Alieno. Esso univa l’immensa tomba monumentale dell’Imperatore Adriano con la Città. Venne chiamato la Mole Adrianae anche “II Castello”. Da allora in poi è noto con il nome di Sant’Angelo.
Mentre la processione penitenziale si avvicinava a questo punto, si vide una fitta nube d’aria corrotta volare davanti al dipinto. Gregorio vide sulla sommità del grande monumento funerario un angelo che rinfoderava una spada insanguinata, mentre altri angeli cantavano il Regina Coeli laetare! “Regina dei Cieli rallegrati, alleluja! Colui che hai portato nel grembo, alleluja! È risorto come aveva promesso. Alleluja!”.A questo canto il Santo Padre rispose, “Prega Iddio per noi, alleluja!”. Questo è diventato l’”Angelus” del tempo di Pasqua.
La peste allora cessò improvvisamente. Non molti anni più tardi il papa Bonifacio IV (608-15) costruì un santuario in onore di S. Michele in cima al grande mausoleo. Più tardi il santuario sul “tetto” fu sostituito da una statua che nel corso dei secoli è stata spesso distrutta e spesso rimessa al suo posto. Così il mausoleo dell’imperatore assunse il nome di Castel Sant’Angelo, ed il crocevia adiacente quello di Ponte Sant’Angelo, o “Ponte del Santo Angelo” (St. Michaelis inter nubes, in summitate circi).
Qui abbiamo di nuovo un esempio di potenza spirituale innalzato al di sopra del grande potere temporale espresso in un monumento signorile ad un Imperatore Romano. Nessuno prega per Adriano? Non si prega nemmeno per i bravi imperatori! Inoltre c’è bisogno di mantenere l’equilibrio e porre gli angeli e Michele al giusto posto, il posto più alto, ed alimentare la loro devozione come parte di tutta l’importante battaglia spirituale contro le forze sataniche.
In Francia c’è un altro famoso santuario dedicato a S. Michele, a poca distanza dalla costa della Normandia, a Manche. Nel 708 Michele apparve a San Aubert, vescovo di Avranches, e chiese che vi fosse costruito il santuario. Michele scelse il luogo. La festa della dedicazione del santuario originale avvenne il 16 ottobre 709. I Normanni gradualmente costruirono un grande santuario sulla piccola isola rocciosa che sorgeva improvvisamente a poca distanza dalla costa e che era a forma di cono. La roccia si eleva per 234 piedi, ben oltre la sommità di un edificio a 20 piani. Sulla sua sommità sorge il santuario e in cima al santuario un’enorme statua di S. Michele brandisce una spada fiammeggiante. Egli preme con il piede satana che si dibatte sotto il suo calzare di ferro, 498 piedi verso il cielo. Questo santuario pittoresco fu iniziato nel 1023.
Circa 500.000 persone visitano il santuario ogni anno, risalendo la Grand Rue. Il santuario, come quello di Sant’Angelo a Roma, non è semplicemente una bella cartolina da spedire a casa. Era un simbolo per gli Alleati e per l’Europa nell’invasione della Normandia durante la II Guerra Mondiale. Michele è il garante della libertà ed è collegato come protettore di ogni buon governo.
Dopo l’apparizione di Michele al vescovo Aubert, ci furono molte guarigioni degli ammalati, e ben 12 ciechi furono sanati. Fino al tempo di Carlo XI tutti i re Franchi fecero un pellegrinaggio a Mont Saint Michel.
Ivi, anche Carlomagno dedicò il suo regno a San Michele. Per un periodo molto lungo un monastero benedettino costituì una chiesa contigua. Durante la Rivoluzione Francese, esso divenne una prigione in modo particolare per i persecutori della Chiesa. Durante la celebrazione di un recente Giubileo si provvide affinché vi ritornassero alcuni Benedettini.
Anche l’Inghilterra ha il suo meno famoso Monte San Michele, a poca distanza dalla costa della Cornovaglia, e si dichiara che vi sia stata un’importante apparizione.

Citazioni
“Noi diciamo che esistono nove ordini di angeli perché sappiamo dalle Scritture che ciò è vero” (Papa S. Gregorio il Grande).
“Dio, nel suo potere infinito, ha creato sin dall’inizio del tempo sia la creatura spirituale che la creatura corporea...” (Concilio Lateranense, 1215).
20/07/2011 19:55
 
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Re: Arcangelo michele in occidente
Marcy.73, 07/05/2011 00.27:


Anche l’Inghilterra ha il suo meno famoso Monte San Michele, a poca distanza dalla costa della Cornovaglia, e si dichiara che vi sia stata un’importante apparizione.




Carissimi amici,
in effetti il San Michele inglese è più importante di quanto a noi non sembri, almeno per gli abitanti della Cornovaglia.
anticamente, difatti, questa regione era abitata dai Celti, i quali trasposero in San Michele il Dio Lugh.

Proprio come Michele, Lugh è un figlio della Luce, anzi il più potente Figlio della Luce l'unico in grado di annientare il terribile Balor, il capo dei giganteschi Fomori che, con il suo occhio di fuoco distrugge tanto le navi quanto le terre.

L'identificazione di Michele con divinità solari, tuttavia, non si esaurisce solo ai popoli celti ma si estende a tutte le divinità che i diversi popoli antichi celebravano in agosto per sottolineare la fine dell'estate e l'inizio della stagione del raccolto.

Anche in questa veste l'Arcangelo crea un coppia con la Madonna, non solo perché Agosto è un mese che la vede protagonista di più di una festa ma anche perché presso gli antichi popoli il Dio della Luce viveva uno stretto rapporto con la rappresentazione femminile del Divino. Infatto il Dio nasceva da una fanciulla Vergine o in ogni caso Pura e in seguito costretta a nascondersi con il fanciullo (è il caso di Iside ed Horus, oppure di Lugh e sua madre, Gea e Zeus) oppure a fuggire con il fanciullo (vedi la Madonna con Gesù oppure Latona con Apollo e Diana) per salvare la vita al piccolo nato.

Dunque i festeggiamenti di agosto prevedono l'intervento di un'energia Yang perché il Drago possa essere sconfitto, torniamo a quanto osservato prima, ovvero al parallelismo fra l'iconogravfia dell'Immacolata e quella dell'Arcangelo Michele...

voi cosa ne pensate?

Baci
Bimba

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