La magia postmoderna.

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frencsinatra
00venerdì 1 febbraio 2008 23:43
Magia postmoderna e magia del caos: "nulla è vero, tutto è permesso".

Ciao a tutti,

Apro questa discussione per parlarvi di magia postmoderna, ovvero il ramo di discipline esoteriche di cui mi interesso da tempo.

L'ambito della magia postmoderna racchiude varie declinazioni al suo interno, la più famosa delle quali, per fare un nome, è la magia del caos.

La magia del caos (ma in realtà tutte le varianti della magia postmoderna) si basano su una serie di concetti:

- la realtà è oggettiva, come tale il mago è in grado di modificarla a suo piacimento, attraverso un'azione diretta della sua volontà.

- nulla che circonda il mago è definito, non esistono dogmi, ne tautologie (in realtà, il fatto che non esistano tautologie di per se è una tautologia, ma su questo torneremo più avanti).

- è il mago che decide il modo di operare, i suoi limiti morali e i suoi metodi, può decidere di operare in accordo con tradizioni classiche o creare un proprio pantheon personale, può cambiare idea se lo crede, purchè il cambiamento sia in accordo con il cammino che ha intrapreso.

- ci sono comunque una serie di costanti riconoscibili nelle varie discipline postmoderne, tra queste le più famose sono la sigillazione, i servitori, lo stato di gnosi.

L'errore, a mio avviso, più grosso che viene fatto quando si valuta la magia del caos le prime volte è interpretare scorrettamente la frase "nulla è vero, tutto è permesso" come una giustificazione per il praticante di poter fare un po' quello che gli pare.

In realtà giungere alla definizione di una propria linea operativa e teorica richiede all'interessato un notevole sacrificio e studio. Il praticante caotico impara a conoscere se stesso, discerne i propri desideri dalle illusioni, si allena a focalizzare la sua attenzione, medita, visualizza, si interroga.

Sicuramente, a differenza di altre discipline (ma anche qua il discorso sarebbe lungo e lo rimando eventualmente ad un approfondimento successivo), la magia del caos non fa mistero di essere una via per la liberazione e l'imposizione dell'ego del mago, anche per quanto riguarda la sua affermazione e il suo progresso materiale.

Anche per questo, oltre all'apparente mancanza di basi tradizionali, spesso la magia postmoderna viene vista con distacco se non addirittura sospetto, dai praticanti delle altre discipline.

Cosa che, invece, non avviene mai nel caso opposto, in quanto il mago caotico non pone un limite nel metodo, ma al massimo nel risultato.
Mil85
00sabato 2 febbraio 2008 00:54
frenc puoi consigliarmi un buon libro in merito? Vorrei approfondire.

Vorrei anche chiederti un chiarimento sul concetto di phanteon personale, questo deve avere delle radici classiche o può essere totalmente stravolto?

Grazie

Mil


frencsinatra
00sabato 2 febbraio 2008 07:58
Re:
Mil85, 2/2/2008 12:54 AM:

frenc puoi consigliarmi un buon libro in merito? Vorrei approfondire.



I principali autori da cercare sono Phil Hine, Peter Carroll e Austin Osman Spare.

In particolare, per iniziare, consiglio il primo, per lo stile decisamente accessibile che usa.

Putroppo per quanto ne so, di nessuno dei tre sono stati tradotti e pubblicati i lavori in italia. I loro libri sono però facilmente reperibili ad esempio su amazon.co.uk.

Fortunatamente gran parte del loro lavoro si può leggere anche online. Phil hine sul suo sito (www.philhine.co.uk) ha reso disponibili parecchi dei suoi scritti. In particolare ritengo che "Oven Ready Chaos" sia una lettura molto interessante.


Vorrei anche chiederti un chiarimento sul concetto di phanteon personale, questo deve avere delle radici classiche o può essere totalmente stravolto?



Questa è una scelta che rimane totalmente appannaggio del mago.

L'aspetto fondamentale diventa il valore archetipale che le figure utilizzate rivestono per il mago.

Ci sono, ad esempio, parecchi trattati pratici che utilizzano la cosmogonia di Lovecraft (Cthulhu, Dagon, i Grandi Antichi), ma non perchè in realtà ritengono che queste divinità esistano su un piano fisico o immateriale, ma perchè rivestono un valore diffuso tale da identificare esattamente il concetto che incarnano.

Faccio un esempio pratico.

Tempo fa lessi un trattato sulla generazione di servitori a partire dalle figure più celebri della cultura pop.

Uno degli esempi trattava della creazione di un servitore, con lo scopo di essere aiutati nello studio delle materie scientifiche, che aveva le sembianze del Dottor Spock, quello di Star Trek.

E' ovvio che di per se il praticante non si rivolge all'attore che interpreta Spock e neppure ad un abitante di un ipotetico pianeta Vulcano (Spock, per chi non lo sapesse, è un Vulcaniano). Piuttosto concentrava la sua attenzione e la sua volontà su tutti quelli che sono i "principi" rappresentati da quella figura: l'intelligenza smisurata, la capacità logica, la conoscenza scientifica, etc.
A partire da queste attribuzioni, organizzava il suo lavoro.

Gli esempi potrebbero essere tanti altri, Obi Wan Kenobi per essere guidati attraverso un cammino di cambiamento, Gastone, il cugino di Paperino, per avere fortuna negli affari, la "sposa" di Kill Bill per vendicarsi dei propri nemici (sconsiglio la vendetta, il perdono o l'indifferenza sono sempre una strada più efficente) e avanti così.

La base di partenza su cui lavorare è che la figura o le figure scelte rappresentino per il mago una piattaforma di idee e concetti solida e coerente.

L'esempio di star trek non può aver valenza assoluta. Chi non è un fan della serie difficilmente troverà in Spock del materiale su cui costruire.

Idem diventa difficile cercare di utilizzare il gelido e distaccato Dottor Spock per aumentare la propria empatia.

Spero di essere stato esauriente.

Magari in un'altro intervento posso parlare del "setup" per iniziare a lavorare con queste figure.
Stefaniskos
00sabato 2 febbraio 2008 22:26
Re: Re:
frencsinatra, 02/02/2008 7.58:


I principali autori da cercare sono Phil Hine, Peter Carroll e Austin Osman Spare.

In particolare, per iniziare, consiglio il primo, per lo stile decisamente accessibile che usa.

Putroppo per quanto ne so, di nessuno dei tre sono stati tradotti e pubblicati i lavori in italia. I loro libri sono però facilmente reperibili ad esempio su amazon.co.uk.

Fortunatamente gran parte del loro lavoro si può leggere anche online. Phil hine sul suo sito (www.philhine.co.uk) ha reso disponibili parecchi dei suoi scritti. In particolare ritengo che "Oven Ready Chaos" sia una lettura molto interessante.


Informazioni davvero interessanti Frenc...

Ricercherò materiale a proposito...


(Poeta)
00domenica 3 febbraio 2008 17:57
Anch'io lo trovato interessante. Se trovo un libro che parla di questo argomento lo leggo! Spero di trovarlo!
Stefaniskos
00sabato 8 marzo 2008 10:21
Re:
(Poeta), 03/02/2008 17.57:

Anch'io lo trovato interessante. Se trovo un libro che parla di questo argomento lo leggo! Spero di trovarlo!


E ovviamente non dimenticare di postarne il titolo! [SM=g8429]

LauraDivan
00mercoledì 28 agosto 2013 23:29
Dovrei...
Dovrei... Credere profondamente e totalmente con tutto il mio essere che non esiste una verità oggettiva al di fuori della nostra percezione, in questo contesto tutte le cose sono vere e possibili.
M. di Caraba
00giovedì 29 agosto 2013 18:09
Re: Dovrei...
LauraDivan, 28/08/2013 23:29:

Dovrei... Credere profondamente e totalmente con tutto il mio essere che non esiste una verità oggettiva al di fuori della nostra percezione, in questo contesto tutte le cose sono vere e possibili.


Cara Laura,
innanzi tutto ben venuta tra noi.

Se credi nei postulati della magia postmoderna "si".

Ma anche nella "new age" si parla di cose simili, se non erro [SM=g9215]

Salut

MdC

bimbasperduta
00giovedì 29 agosto 2013 19:24
Re: Dovrei...
LauraDivan, 28/08/2013 23:29:

Dovrei... Credere profondamente e totalmente con tutto il mio essere che non esiste una verità oggettiva al di fuori della nostra percezione, in questo contesto tutte le cose sono vere e possibili.




Cara Laura,
ben venuta, in realtà la psicologia della Gestalt e la psicologia cognitiva in genre hanno dimostrato largamente ciò che gli sciamani già affermano da secoli: la realtà, per ciascuno di noi è soggettiva, noi non conosciamo la realtà oggettiva ammesso che essa esista.

Personalmente penso che non esista un'oggettività, tuttavia c'è sempre da tener presente che la mia soggettività s'Incontra/scontra con la soggettività altrui, quando c'è un incontro abbiamo la così detta realtà oggettiva:

Io e te andiamo in parco, vediamo entrambe un albero: l'albero è oggettivamente reale.

Ora, tu vedi le foglie dell'albero color verde brillante, io le vedo verde tenero, si creano due realtà, se, per caso, molte persone concordano con te il mio albero diventa irreale, fantasia e se io continuo a vederlo sarò dichiarata pazza mentre, se opto per la sanità mentale comincerò a credere d'aver avuto un'allucinazione e che l'albero sia verde brillante.

Se riuscissimo davvero a comprendere di essere Uno con la realtà che ci circonda potremmo davvero fare tutto ma dal credere a cio al saperlo e passa!



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