M. di Caraba, 26/11/2008 11.16:
Cara
Violetta e Cara
Bimba,
personalmente ritengo che una verità disconnessa da manifestazioni materiali non ha molto a che
fare con l'alchimia.
Leggendo i testi Ermetici ci si accorge presto che gli autori (quelli "Veri") parlano di materie
che hanno un colore, un odore, un certo peso e persino un sapore (per chi ha il coraggio d'assaggiare).
Qualcuno dice che lo spirito profuma.
Tutto questo se ho ben capito ciò che ho quotato del tuo discorso.
Diavolo sono due righe!!! Eppure sapete... il mio unico neurone ogni tanto fa cilecca.
Questa cosa della manifestazione materiale della Verità è sottolineata anche dall'estratto
riportato generosamente dall'amico
Semplice.
Penso che questo meriti d'essere ben meditato e digerito anche per onorare la faticata del "travaso"
di un passo così lungo dal libro sul computer.
In quanto "munifico" (
) non mancherò di dire la mia.
Salute a tutti
MdC
Spiritualità vs manifestazioni materiali
Mio carissimo marchese,
E' fuori di dubbio che ogni progresso o regresso spirituale abbia poi risvolti e implicazioni esteriori
e dunque materiali, ma ciò non vuol dire che i risvolti siano sempre di proporzioni importanti o meglio
enfatiche, come quelli avuti dalla scoperta della polvere da sparo!
Quello che le persone sono interiormente è sempre manifestato dalle loro azioni e dai materiali prodotti
di queste azioni.
Per quel che riguarda l'estratto proposto dal nostro amico semplice due passi mi hanno molto colpita:
E' nato prima l'uovo o la gallina?
semplice-mente, 25/11/2008 19.49:
«I praticanti dell'alchimia... formano due scuole. Una è quella di coloro che conoscono la scienza
essoterica e la mettono in opera; il risultato appare loro senza che scoprano i segreti esoterici che
concernono le realtà metafisiche e le verità gnostiche inerenti a questa scienza. La seconda scuola è quella
di coloro che acquisiscono l'aspetto esteriore di questa scienza e che in seguito sono illuminati dal manifesto
per scoprire l'occulto». Qui si afferma quindi che sarebbe teoricamente possibile che un alchimista "essoterico"
pratichi l'arte ottenendone risultati operativi anche importanti, senza accorgersi del suo senso nascosto.
Per ritornare al misterioso fuoco segreto, potrebbe dunque sfuggire alla comprensione anche di chi opera con
successo il suo doppio aspetto, quello per cui, se da un lato è certamente un corpo che appartiene alla realtà
sensibile, dall'altro si colloca in un altro universo
Non vi are che questo passo mostri come il problema che ci stiamo ponendo sia misterioso?
Insomma è come decidere se è nato prima l'uovo o la gallina non vi pare?
Perchè se non ho mal capito, la sostanza della domanda che Semlicemente ci pone è la seguente:
"vedere per credere o credere per vedere?"
Caro amico, tu sei proprio come i fanciulli, che con l'eccessiva semplicità e la meravigliosa
ingenuità delle loro domande mettono in crisi noi adulti!
Comunque ancora una volta mi viene in soccorso l'Arte (quella profana, intendiamoci, io posso parlare solo di quella)
Dunque, voi tutti saprete che esistono tecniche accessibili a chiunque per imparare a dilettarsi
in qualsiasi tipo di arte si desisderi.
Esiste una tecnica per imparare a scrivere romanzi, una per imparare a scrivere drammi,
una tecnica per dipingere, scolpire suonare, esiste una tecnica persino per imparare a comporre musica.
Tutti, davvero tutti, possono imparare questa tecnica e possono impararla tanto bene da produrre anche cose belle
tuttavia, pochi sono i Tolstoy, i Mozart, i Beethoven, i Picasso, gli Edoardo.
Perchè?
Perchè l'arte per essere tale ha in se qualcosa in più della perfetta esecuzione tecnica, alcuni
chiamano questo qualcosa genio, altri ispirazione, ma l'unico nome appropriato a questo qualcosa
è
mistero.
Così credo sia per tutto il resto, alchimia compresa, anzi soprattutto per l'alchimia.
Le cose divine sono tali perchè misteriose e non tanto perchè non vengono diffuse, quanto
per l'impossibilità di farlo.
Chiedetemi di insegnarvi una tecnica per recitare ed io lo farò, chiedetemi cosa mi accade,
nel profondo del cuore, quando recito come e perchè il teatro abbia mutato tutto il mio essere
quali Verità mi abbia insegnato, di quali misteri mi abbia reso partecipe ed io, aprirò invano la
mia bocca, cercherò parole in tutte le lingue del mondo ma non potrò spiegare, perchè ciò è un mistero.
Io penso che dovremmo accettare tale mistero, chiedere a Dio di accompagnarci nel tragitto che
lo svela e ringraziare per tale dono, nulla di più.
Dio non si può comprendere lo si può solo amare e venerare.
Jinn, una sola parola per svelare Iside
semplice-mente, 25/11/2008 19.49:
Per ritornare al misterioso fuoco segreto, potrebbe dunque sfuggire alla comprensione anche di chi opera con
successo il suo doppio aspetto, quello per cui, se da un lato è certamente un corpo che appartiene alla realtà
sensibile, dall'altro si colloca in un altro universo(Jaldakì dice che ha la natura dei Jinn), quel mesacosmo
che sta tra il mondo manifestato e quello dell'Intelletto divino.
ciao a tutti
semplice-mente
La prima volta che ho sentito il termine Jinn è stato leggendo "Le Mille e una Notte", ricordavo che la
traduzione letterlale è "genio" e che essi erano nella mitologia musulmana delle creature simili agli angeli
almeno per il fatto di essere intermediari fra la dimensione terrena e quella ultraterrena ma guardate un po'
Alcune loro caratteristiche non vi ricordano un tipo strano che gira con le ali ai piedi?
Ma io ci vedo molto di più, nn solo quello...