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curiosità sul cattolicesimo

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2008 23:05
05/04/2008 17:38
 
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Re:

Nessun OT l'ho aperto io questo topic, e siccome sono curiosità sulla dottrina cattolica, mi sento di dire che anche se queste scendono più nella morale, non sono OT.



Si hai ragione.



Poi possono essere d'accrordo sul fatto che sia una patologia, tempo fa un ricercatore affermò che addirittura è genetico. Poi in alcune persone si sviluppa magari con un fattore scatenante, e in altre no.



Le ipotesi eziologiche sono diverse, io non appoggio quella che prevede un problema a livello genetico.
Appoggio l'ipotesi della patologia psicologica.



Ma questo non significa che sia un peccato.



E' difficile che una patologia possa essere considerata "peccato", poichè il peccato è un azione.



Come si può dire che l'omosessuale non è in abominio con il signore ma l'atto si?



Si può dire, anzi è la cosa più coerente che si può dire, che la condizione della persona non è peccaminosa ma lo è l'eventuale atto.



Quell'atto lo rende felice perchè è l'unico modo di fare l'amore che riconosce..



Anche il pedofilo trova la felicità nel sodomizzare un bambino e lo vede come unico modo di fare l'amore che riconosce...poi ci sono anche altre forme di perversione che interessano anche le persone eterosessuali.

Ciò non rende l'azione meno peccaminosa.
Se è "peccaminosa" non è perchè fa schifo a Dio...ma perchè l'effetto di una tale azione, a lungo o a breve termine, apporta sofferenza all'uomo.



Certo che poi per chi vede una cosa tanto bella e naturale solo come fine alla procreazione è difficile da accettare.



Dovresti leggere Deus Caritas Est per renderti conto che le cose non stanno proprio così per chi è cattolico.
www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20051225_deus-caritas-est...

Poi c'è cosa naturale e cosa contronatura.



Già perchè per alcuni la donna non dovrebbe provare nessuno piacere, ma solo essere una macchina da figli, ecco perchè è in abominio, perchè tra uomo e uomo e donna e donna non esiste la procreazione!



Se leggi la prima parte dell'enciclica che ti ho riportato ti renderai conto che la strumentalizzazione della donna non è al centro della dottrina cristiana...


"Ma è veramente così? Il cristianesimo ha davvero distrutto l'eros? Guardiamo al mondo pre- cristiano. I greci — senz'altro in analogia con altre culture — hanno visto nell'eros innanzitutto l'ebbrezza, la sopraffazione della ragione da parte di una « pazzia divina » che strappa l'uomo alla limitatezza della sua esistenza e, in questo essere sconvolto da una potenza divina, gli fa sperimentare la più alta beatitudine. Tutte le altre potenze tra il cielo e la terra appaiono, così, d'importanza secondaria: « Omnia vincit amor », afferma Virgilio nelle Bucoliche — l'amore vince tutto — e aggiunge: « et nos cedamus amori » — cediamo anche noi all'amore.
Nelle religioni questo atteggiamento si è tradotto nei culti della fertilità, ai quali appartiene la prostituzione « sacra » che fioriva in molti templi. L'eros venne quindi celebrato come forza divina, come comunione col Divino.

A questa forma di religione, che contrasta come potentissima tentazione con la fede nell'unico Dio, l'Antico Testamento si è opposto con massima fermezza, combattendola come perversione della religiosità. Con ciò però non ha per nulla rifiutato l'eros come tale, ma ha dichiarato guerra al suo stravolgimento distruttore, poiché la falsa divinizzazione dell'eros, che qui avviene, lo priva della sua dignità, lo disumanizza. Infatti, nel tempio, le prostitute, che devono donare l'ebbrezza del Divino, non vengono trattate come esseri umani e persone, ma servono soltanto come strumenti per suscitare la « pazzia divina »: in realtà, esse non sono dee, ma persone umane di cui si abusa. Per questo l'eros ebbro ed indisciplinato non è ascesa, « estasi » verso il Divino, ma caduta, degradazione dell'uomo. Così diventa evidente che l'eros ha bisogno di disciplina, di purificazione per donare all'uomo non il piacere di un istante, ma un certo pregustamento del vertice dell'esistenza, di quella beatitudine a cui tutto il nostro essere tende."


Capito? L'eros ha bisogno di disciplina...per chi è cristiano.
Non è distrutto, tutt'altro.

Ciò che c'è tra "uomo e uomo" e tra "donna e donna" non è ciò che c'è tra "uomo e donna", poichè solo quest'ultimo tipo di coppia ha tutte le caratteristiche necessarie per poter giungere ad un COMPLETAMENTO...fisico ed anche psicologico.

La sessualità, infatti, non è semplicemente l'insieme delle caratteristiche anatomiche sessuali...ma ha un riscontro anche psicologico.



Se è in abominio l'atto, lo è anche la persona uno non può escludere l'atto e non esiste nemmeno il discorso che dovrebbe reprimere i suoi desideri sessuali, solo perchè si è deciso che è peccato!
Assurdo!



Ma ci mancherebbe...allora non ci sarebbe uomo non in abomino per il Signore.
Ce ne sono di cose che facciamo e che sono peccaminose...
L'importante è riconoscerle come tali e non cercare di giustificarcele.

Chi è cristiano non reprime i suoi istinti poichè qualcun altro ha deciso che il loro sfogo è peccaminoso...
Vede nella legge di Dio una strada per la felicità.
Ciò che è peccaminoso degrada l'uomo e lo lega alla sofferenza, paralizzandolo.
Quindi chi è cristiano cerca di evitare di rimanere legato e paralizzato...con tutte le sue forze cerca di combattere e resistere alla tentazione.

E' una scelta che fa il cristiano.

Poi, è ovvio, uno può cadere per debolezza...come in tutti gli altri tipi di peccato.



E ora non mi dire, che allora anche la pedofilia...
Perchè non è nemmeno minimamente paragonabile.
La pedofilia oltre che essere una malattia è anche un GRAVISSIMO REATO PENALE...
Quello si che è un abominio, ma non con il signore con l'umanità intera.
Quindi evitiamo ti prego di fare paragoni assurdi!
Non diventerà mai una cosa accettata dalla società.
E' vero per esempio nell'antica Grecia c'era il rapporto tra maestro e allievo, ma (a parte che non si parla di pedofilia ma pederastia, e poi era diversa la società)ed era considerato normale, ma direi che ora siamo ben lontani anche solo dall'acecttazione causa malattia.



Guarda, io non ho paragonato la gravità di un atto di pedofilia ad due persone dello stesso sesso che decidono di avere un rapporto sessuale...

Ho evidenziato semplicemente che il processo con il quale tali patologie vengono "depatologizzate" e, purtroppo nel caso della pedofilia anche quasi "decolpevolizzate"...è molto simile ed è in atto.

Se non ci credi leggi quanto segue perchè è la realtà nuda e cruda dei fatti...quella che accade sotto il nostro naso:

"La pedofilia tra colpevolizzazione e patologizzazione

In tema di pedofilie esiste una polarità, dalla quale è difficile fuoriuscire, tra accettazione e colpevolizzazione. Si tratta di un inganno autoassolutorio con alla base una rappresentazione ingenua del male, la quale svolge la funzione utilitaristica di sollevare la collettività da ogni responsabilità: l’eliminazione del male attraverso l’eliminazione fisica del perverso o l’eliminazione del fantasma della perversità.
La sostituzione terminologica operata da Mc Dougall di “perversione” con “neosessualità”, ad esempio, è criticata da Balier con la ragione che se da una parte esso toglie possibili connotazioni moralistiche, dall’altra potrebbe indurre a legittimarle, una volta depatologizzate, come forme normalmente praticabili di sessualità, come è avvenuto per l’omosessualità. La disattenzione alla pedofilia nei testi più recenti di psichiatria rimanderebbe più che a un disinteresse o sottovalutazione o ad una annessione a titolo esclusivo della problematica da parte della criminologia, ad una vera e propria censura di ordine moralistico. Infatti, con la pubblicazione delle ultime edizioni del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), che classificano la pedofilia tra le parafilie, seguendo l’onda dell’interesse della pubblica opinione, si assiste ad un’inversione di tendenza. «L’aspetto positivo legato all’abbandono di una visuale prevalentemente etica» in psichiatria ha, però, un «contraltare», il limite, cioè, «di svuotare la pedofilia della sua centralità psichiatrica, a vantaggio, ancora una volta, del deficit relativo al funzionamento sociale della persona». Stoller ha sostenuto che classificare la pedofilia non più come perversione ma come parafilia, cela il tentativo di “sanare” la perversione. «Il termine perversione andrebbe mantenuto in quanto un senso di peccato è un prerequisito di un’attività perversa per creare eccitamento sessuale». Infatti occorre non dimenticare che il pedofilo prova piacere nel far certe cose proprio perché fatte con i bambini, e dunque trasgressive.
Con l’introduzione di criteri descrittivi nelle più recenti edizioni del DSM, la diagnosi che riguarda la pedofilia risulta sostanzialmente identica a quella di ICD-10 (Organizzazione mondiale della Sanità, 1992), nella quale si parla di preferenza sessuale per i bambini. Sfuggono a questa definizione tutti coloro che non hanno sentimenti di colpa o non sono scoperti. La definizione del DSM-IV non tiene conto infine di due elementi che sembrano invece di grande importanza, anche diagnostica: che la pedofilia non è un’entità nosografia a se stante, ma un sintomo, e quello del ciclo della violenza."


Incredibile vero?

Riguardo alla "depeccaminazione" dell'omosessualità nessuno dice nulla...
Relativamente alla depeccaminazione della pedofilia sicuramente ci sarebbe chi dice qualcosa...oggi, forse domani non più.



Anche le ragazze erano date in sposa a 12 anni, ma perchè?
La vita a 40 anni finiva quindi la ragazza di 12 anni di allora non è la bimba di 12 anni di adesso.



Questa non è pedofilia...

Ciao
Mauri

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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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