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curiosità sul cattolicesimo

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2008 23:05
07/04/2008 01:33
 
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Re: Re: Re: Re: Re:

Si ma si parlava di omosessualità come peccato, quindi tralasciando le tue opinioni personali sulla tua preferenza nelle teorie eziologiche ( lecita, ma considerando che in 23 anni di età sei la prima persona che me la espone, direi che rientri in una minoranza...) e riferendoci a quella più in voga, si puo affermare che l'individuo omosessuale non è un peccatore fin quando non commette l'atto sessuale ( almeno questo è quello che ci siamo detti fino ad ora). E quindi Dio non è imputabile.. ma, se per la Chiesa fosse stato peccato il semplice fatto di essere diversi ( ricordiamoci che stiamo sempre prendendo in considerazione la teoria eziologica innatistica) a quel punto sarebbe stata colpa di Dio, è come se si dicesse che un "nero" è peccatore, di cosa? Di essere nato? O di non avere i soldi di Michael Jackson? Fin qui tutto ok. Spero di aver chiarito questa cosa.



Il fatto è che i "se" non fanno mai la storia...quindi il discorso rimane un po' campato per aria.
Il peccato è sempre il risultato di una scelta.


Mai incontrati. Eppure lavoro nel campo della moda, sapissi quanti ne conosco.



Io ne conosco due del mio paese (4500 anime).



Siamo arrivato al termine "piaga"? ( dolore sempre vivo e cocente; male grave, rovina )
Mauri ipotizzando per assurdo che domani il dottor Taldeitali trova la prova inconfutabile riconosciuta a livello mondiale che l'omosessualità è dovuta da un fattore naturale genetico, ti toccheranno mesi e mesi di ammenda.



Nessuna ammenda poichè io sto esprimendo un'opinione nella coscienza che attualmente ha le proprie buone probabilità di essere corretta.
Se in un futuro il mondo accademico si dovesse pronunciare con prove incontrovertibili negando l'ipotesi patologica, allora semplicemente la mia opinione sarebbe stata sbagliata.
Ma non mi devo scusare di niente...non ne vedo il motivo.

Se è una patologia...ed è estesa nella società, è una sofferenza.
La patologia è sempre una sofferenza.


Si ci scrive chiunque, ma le pagine sono cmq supervisionate, non si possono scrivere "cazzate" clamorose, magari il modo in cui vengono scritte puo essere più propenso verso una versione della storia, ma si tratta sempre di argomentazioni il più delle volte seguite da un link di approfondimento esterno. Io cmq concordo integralmente con l'articolo e non credo che a prendere decisioni per l'Organizzazione Mondiale della Sanità ci sia l'ultimo tonto del villaggio.



Credo di non dover aggiungere nulla alla presa di posizione che ho già espresso.
Separo l'opinione personale (che tra l'altro non vedo argomentata in maniera sufficiente) dai dati oggettivi.



Ehm, ma quale sofferenza? I miei amici sprizzano di felicità, poi dipende, io non so dove vivi, ma nel paesino con i "paesani" con svastica al braccio c'è ovviamente un clima di terrore, nella grandi metropoli come Napoli, Roma, Milano ( e sempre per lavoro le giro tutte e 3)... si vive la cosa con molta disinvoltura... Poi ti ripetò non so di dove sei, non posso immedesimarmi.



Non sto parlando della sofferenza dovuta alla non accettazione (che, tra l'altro, dal mio punto di vista è più facile trovare nelle grandi città che non nel paesino dove si conoscono tutti)...ma a quella che deriva dal non trovare completamento nell'altra persona.



Si ma dubito che l'OMS pubblicherà il libro "12 semplici mosse per sedurre un infante", assecondare puo anche significare "aiutare" i pedofili ( visto che di malati si parla) a guarire dal disturbo. Certo dipendesse da me li colpirei con acqua gelida e ferri roventi, ma tu da cattolico dovresti porgere l'altra guancia.



Secondo me un'atteggiamento come quello ripreso dalla citazione che ho fatto è assai grave...
E non centra proprio nulla il "porgere l'altra guancia".
Il problema, infatti, è la "normalizzazione" sia del peccato sia della patologia.
Con questo io non sto dicendo che bisogna colpevolizzare, ma che non bisogna "normalizzare" e "depeccaminizzare".
Se si normalizza qualcosa che normale non è...il problema ha tutto il tempo di radicarsi in una società e di trovare il suo habitat ideale.
Se si depeccaminizza qualcosa la questione, agli occhi della fede, è ancora più grave.
Lo è perchè fa cadere ogni resistenza ogni barriera ed ogni limite all'atto peccaminoso.



Non lo dico solo io, ti ho dimostrato che c'è scritto anche su wikipedia che è un concetto risalente alla guerra, anzi ancora prima. Visto che i nazisti eliminavano anche gli omosessuali insieme agli ebrei per ottenere una razza pura, e se credevano fosse un disturbo psicologico non si capisce il loro concentramento per la purezza genetica della razza ( purezza genetica e psicologia sono due cose diverse).



Stiamo parlando dei padri della psicanalisi la cui icona è Sigmund Freud, che era ebreo.

I nazisti eliminavano anche gli handicappati e le persone con problemi psicologici.
Ciò non significa che queste persone non fossero handicappate realmente e non avessero realmente problemi psicologici.
Mi sembra un discorso molto demagogico...perchè me lo hai tirato in ballo?

Un'ipotesi non si valuta mai sulla base della sua origine nel tempo, ma della sua validità.
A quanto pare sembra che la sua validità sia tale che nessuna delle altre teorie riesce ad escluderne le argomentazioni.

La moderna psicanalisi affonda ancora profondamente le sue radici negli studi di quelle persone che consideravano l'omosessualità una patologia psicologica.



Vorrei farti vedere i cani di mia zia...c'è una coppia di cani maschi che si divertono molto senza le femmine ( villetta in campagna, 2 cani maschi 3 cani femmine, aggiungo questi dettagli per rendere chiaro il concetto).



Non fa niente, uno dei due è il leader, l'altro si lascia sodomizzare in segno di sottomissione.
Non è una questione di "femmine", ma di rapporto sociale.



Mauri mi sono permessa di porre delle domande ad un ragazzo gay con cui chatto da diverso tempo, lui è di Salerno e lo chiameremo "Mario" ed ha 24 anni. Per chi volesse verificarne la veridicità basterà contattarmi via ffz.



Ok, provo a commentare le sue risposte più inerenti a quanto stiamo discutendo:



d) Credi che l'atto sessuale omosessuale sia un peccato?
r) è un peccato perché le Sacre Scritture lo affermano, ma queste sono state scritte 2000 anni fa e sono cambiate molte cose da allora. Era un peccato anche dire che la Terra era tonda, Galileo Galilei ne sa qualcosa. Io non ho fatto voto di castità, non mi sento in peccato e vivo una storia importante da circa 3 anni, non posso sacrificare la mia vita in base a delle parole scritte, io ho il diritto di amare e di essere amato.



Nell'esegesi dei testi sacri, come ho già detto, è un'errore una lettura fondamentalistica (vedi caso Galileo Galilei)...ma lo è (altrettanto grosso) una lettura relativistica.
Ne abbiamo già discusso ed ho già dato argomentazione.
E' un tentativo di trovare giustificazione all'atto sessuale, cosa che è comprensibilissima ed anche molto umana, ma che dal punto di vista strettamente esegetico non è sostenibile.

Relativamente alle sue scelte non mi esprimo...è una questione troppo intima e personale. Fa parte del percorso spirituale di ogni singola persona.



d) cosa ne pensi di quel ragazzo gay che venne cacciato dal coro della chiesa dopo aver partecipato a Ciao darwin?
r) no comment.



Ci tengo a sottolineare che è non è un comportamento corretto nemmeno per la Chiesa.
Fra i catechisti noi ne abbiamo uno omosessuale ed è un ragazzo veramente di cuore.
A volte le persone sbagliano...bisogna stare attenti a non confondere l'errore del singolo con la dottrina cattolica e la pastorale della Chiesa.



d) Perché si diventa omosessuale?
r) Avendo vissuto IO la mia adolescenza, so che non è stata una scelta, sono fermamente convinto che si tratti di un fattore individuale che si determina alla nascita. Forse l'ambiente circostante per alcuni puo servire da incentivo, ma solo se si è già preordinati a diventarlo.



Anche secondo me non è stata una scelta...ma relativamente alle cause siamo ancora in alto mare.
Le ipotesi le abbiamo già elencate.



d) Cosa pensi di chi afferma che sia tutta una questione di patologia mentale?
r) Milena io sono il terzo di tre figli, tutti cresciuti seguendo gli stessi criteri educativi, tutti portati dal papà allo stadio e tutti tenuti lontani dalle scuole di danza classica. I miei due fratelli sono sposati con figli. Credo che ci sia grossa ignoranza su chi afferma questo, spesso si puo trattare di omofobi o ancora di chi ha grossi pregiudizi, ma sinceramente non mi è mai capitato nessuno che mi abbia dato del "malato di mente". Cmq la cosa non offende, se a parlare fosse una persona che ho a cuore mi offenderei, se a parlare fosse un eminente dotto ne prenderei atto, ma se a parlare è tizio e caio, ma chissene...
Il fattore psicologico lo posso prendere in considerazione solo ed esclusivamente quando in un gruppo di sesso omogeneo, si verificano atti sessuali, come i seminari, le carceri, l'esercito...STOP.



Mi rimetto al pensiero di chi ha espresso questa teoria nella piena competenza dei suoi studi.
Evidentemente i fattori possono essere i più svariati e su tre figli ci possono essere personalità che reagiscono diversamente a seconda delle varie situazioni.
Ma ipotizzo perchè non è il mio campo, sicuramente tal ipotesi, se resistono così fortemente anche oggi, non è perchè sono così campate per aria.



d) Cosa ne pensi delle adozioni da parte di genitori gay?
r) Sono un po conservatore su questo punto di vista, io non ho il desiderio della paternità e non credo che mi verrà in futuro. L'idea di due uomini con un bambino mi suona strana, ma sempre perché ho vissuto in una famiglia molto conservatrice, per quanto io abbia una mia mente è cmq condizionata da anni e anni di nozioni regresse. Ma con questo non dico che invece altri non debbano arrivare a tale gioia, anche oggi ad esempio due donne lesbiche posso allevare dei figli grazie all'inseminazione artificiale... Nessuno potrebbe fermarle. A volte sento dire sempre dalle persone ignoranti, frasi tipo: "Ma se un bambino entra in camera da letto e vede due uomini fare sesso resta traumatizzato!" e io rispondo "Ma se un bambino entra in camera da letto e vede la mamma e il papà a pecora cosa farà? Sarà normale?"



Commento solo l'esempio finale.
Un bambino piccolo (così come un cucciolo di qualsiasi specie animale), nei primi momenti della sua vita (fino ad un tempo imprecisato), è sottoposto al fenomeno dell'imprinting.
Tale fenomeno nei primi istanti della vita dell'individuo focalizza e "scrive" indelebilmente nell'individuo delle caratteristiche fondamentali necessarie per la sopravvivenza primaria.
Appartenenza ad una precisa specie, riconoscimento dei genitori...questo è un meccanismo naturale che serve al cucciolo o al bambino nel nostro caso...a reagire d'istinto rivolgendosi al suo genitore.
Questo fenomeno, però, può interessare diversi altri aspetti che formano la colonna vertebrale psicologica del bambino.
Uno di questi è il rapporto fra il padre e la madre.

Poi se per uno è buono l'imprinting omosessuale non c'è nulla da dire...
Ma se è valida l'ipotesi patologica, capisci anche tu, che non può essere cosa accettabile.



d) Tornando all'argomento religione, come intendi vivere la tua vita se continui a far parte di una religione che a parer tuo non ti rispetta?
r) Io credo semplicemente che la parola di Dio sia stata fraintesa dall'uomo, Dio è amore, non puo punirmi se anch'io do amore. Non ho uno stile di vita promiscuo e non vado contro ai comandamenti. Se delle persone con mentalità molto simili a quelle fasciste mi bollano come peccatore solo perché compio un atto ai miei occhi normale ma ai loro immondo, sono problemi loro non miei. Saranno poi loro peccatori di superbia a risponderne a Cristo. Sarebbe la migliore delle giustizie, gli stolti accecati dai pregiudizi a seguire scrupolosamente le indicazioni di un libro scritto "dall'uomo" e rielaborato nel corso di 2000 anni a dover patire per poter essere ammessi nei cieli... dove ad attenderli ci sarà un Cristo in attesa di chiarimenti sul perché le sue parole sono state alterate.



Non è mio compito intervenire nel percorso spirituale di una persona, però non ci azzecca niente con il cattolicesimo...è una forma di protestantesimo nella quale ogni cattolico si è sicuramente trovato durante il suo cammino spirituale.

Quello che mi preme dire, però, è che nessuno parla di punizione di Dio...
L'effetto del peccato è la vera punizione, lo scotto che paghiamo.
La Legge serve per evitarci di cadere nel peccato e quindi pagare il prezzo.
Se uno la segue lo fa a sui favore...non è obbligato.

Ritrovo però qualcosa di molto valido tra le parole che ha detto.
Io do amore e Dio non mi condanna se do amore....
Verissimo, ma Dio non condanna proprio nessuno, nemmeno se sbaglia.
E' sempre pronto a perdonare.

Mi riportava una mia amica ebrea:

Una delle più conosciute rappresentazioni di Dio nella tradizione popolare ebraica è quella secondo la quale Dio siede su due troni, che corrispondono a due attributi diversi, quella della Giustizia (e del giudizio) e quello molto forte della Misericordia(rachamìm). Il trono del Giudizio richiede la punizione dell'uomo per le sue colpe, sapendo che questo è per il suo bene e per quello degli altri, ma quello della Compassione invita Dio alla Misericordia, alla grazia,e al perdono per le fragili creature umane che egli ama come figli.

Diceva Rabbì Yehudà in nome di Rav: "Dodici ore ci sono nel giorno;nelle prime tre il Santo,benedetto sia,si dedica alla Torah;nella seconde tre giudica tutto il mondo e quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e siede su quello della Misericordia...." (b'Avodà zarà 3b).


...però questo non ci rende lecito il non riconoscere il peccato in quanto tale...



d) Sai conosco una persona che avrà molto da ridire su quest'ultima affermazione... mi citerà probabilmente la Bibbia [SM=g9371]
r) Se ti replica lo facesse con un testimone oculare pronto a giurare che le parole della Bibbia sono dettate da Gesù, parola per parole, includendo la punteggiatura e la sintassi. Se non puo, qualsiasi altra replica è vana.



Non è vana perchè io parto dal punto di vista cristiano innanzitutto ed in particolare cattolico.
Questo punto di vista ha, come premessa, che i libri del canone biblico siano da considerarsi ispirati.

Se il discorso esula dal cattolicesimo e dal cristianesimo...esula anche dal senso del mio intervento poichè a me, lo ripeto, interessa ribadire qual'è la posizione cattolica.

Poi uno può dire anche: io non credo che quello che è scritto sulla Bibbia si Parola di Dio...
Fa parte del suo percorso spirituale persona e delle sue scelte e delle sue esperienze.

Ciao!
Buona notte! [SM=g8769]
Mauri.


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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
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