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Il Tempio dell'Esoterismo

Ore Planetarie - Diverse tradizioni. Quale piu' attendibile?

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    Auri
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    00 28/12/2013 12:23
    Salve, scrivo questo post per discutere delle ore planetarie e delle diverse modalità' per calcolarle.Per tutte le modalità' vale la sequenza caldaica. Questo post non e' per tutti nel senso che sara' compreso a chi ha un minimo di basi sull'astrologia. Me ne scuso con chi non lo comprenderà' e lo consideri uno stimolo ad interessarsene nel caso gli sia gradito l'approfondimento.

    La prima tradizione insegna che si deve dividere per 12 il tempo che va' dall'alba quando sorge il sole al suo tramonto per le ore diurne e dal tramonto all'alba per le ore notturne. E' inteso quindi che a seconda del periodo dell'anno le ore non hanno una durata fissa in quanto d'estate si ha più' tempo di luce e meno di buio e di inverno viceversa. Ogni giorno della settimana ha il suo astro nascente ad esempio il lunedì' la prima ora all'alba e' la Luna, al martedì la prima ora e' Marte ecc ecc. Tuttavia devo anche fare presente che nelle ultime letture si fa' presente che questo metodo e' da scartare poiché a certe latitudini come ai poli non sarebbero applicabili poiché il sole rimane alto per mesi. Questa contestazione sembra incontestabile perché si basa sul moto dei pianeti in oggetto.

    La seconda tradizione insegna che le ore del giorno e della notte sono tutte uguali e cioè' sie le ore diurne che notturne sono di 60 minuti l'una. Ad esempio se si vuole considerare le ore di un mercoledì con alba alla ore 7:12, la prima ora andrà' sarà' di mercurio e andrà' dalle 7.12 alle 8.12, la seconda ora sarà' delle luna e andrà' dalle 8.12 alle 9.12, la terza ora del mercoledì' sarà' di saturno e andrà' dalle 9.12 alle 10.12 . Dalla prima ora si contano 12 ore. La tredicesima sarà' la prima ora notturna e cosi' via sino all'alba del giorno successivo.

    La terza tradizione indica che il giorno inizia quadro il sole e' al fondo cielo ossia dalla parte opposta rispetto alla nostra locazione geografica. Valgono le stesse regole della seconda tradizione solo che sempre prendendo l'esempio del mercoledì' fatto sopra la prima ora che sarà' di mercurio non sarà' alle 7.12 ma all'1.12. Il fondo cielo corrisponderebbe a quella che viene chiamata mezzanotte magica. Pertanto il movimento del sole dal FC al MC e' ascendente perché sale mentre il suo ritorno dal MC al FC sarebbe discendente perché scende.

    Una volta analizzate queste tre tradizioni per questioni ovvie si dovrebbe concordare che la prima tradizione non e' universalmente accettabile per le questioni sopra esposte. Rimangono la seconda e la terza tradizione che mi sembrano interessanti.

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    M. di Caraba
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    00 29/12/2013 16:23
    Ore Naturali

    Caro Auri, ben ritrovato.

    Attendibile dal mio punto di vista non significa nulla. Cosa intendi?
    Più vera... più valida... ma in senso assoluto?
    Ma se tutto è relativo come si fa? [SM=g9215]

    Certamente quella che chiami "Prima Tradizione" è la più tradizionale [SM=g9371]

    Nel senso che è più antica.

    Ed è anche la più "naturale" poichè non tiene conto della durata convenzionale delle ore di 60 minuti.

    Un ora dura 60 minuti solo nella nostra testa e nei nostri orologi.
    Gli antichi non avevano gli orologi meccanici che possediamo noi.
    I Caldei dividevano la durata intera del giorno (dall'alba al tramonto) per 12 ricavando le "ore naturali" così dette poichè seguono il ritmo illuminativo naturale.

    Stessa cosa fecero per le ore della notte.
    Non si preoccupavano della questione dei poli perchè a loro (che abitavano in Mesopotamia) non interessava.

    Sulla validità o meno bisognerebbe sperimentare... sulla propria pellaccia.

    Salut

    MdC
    [Modificato da M. di Caraba 29/12/2013 16:25]
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    Auri
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    00 29/12/2013 21:32
    Stesso ragionamento che ho fatto io....Ma come le si dividerebbero le ore planetarie se si abitasse ai poli? Capisci dove voglio arrivare. Gli antichi non avevano orologi, al massimo la meridiana, ma gli antichi che studiavano le ore planetarie evidentemente non si sono posti il problema dei poli. Vi e' cmq da dire che dalle letture che ho seguito io sia la mezzanotte magica che il mezzogiorni magico corrispondono all'esatta meta' del tempo del totale di buio e di luce. Vi e' altresì da dire che le ore e i giorni planetari se ne fregano della posizione dei pianeti. Cosa assurda per me visto che il sole e' il luminare per eccellenza perché e' lui l'unico che emette ciò che viene riflesso dalla luna come primaria polarità' luminare opposta e dagli altri pianeti come polarità' opposta e frazionata. Allora la domanda, detto questo diventa: Ci fidiamo delle ore e dei giorni o delle posizioni planetarie? Forse si potrebbe attenersi al moto dei pianeti e utilizzare il medio cielo come picco di influenza nella giornata senza tenere conto di che giorno e ora sia...In un certo senso sarebbe allo stesso tempo naturale e più' semplice.
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    M. di Caraba
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    00 06/01/2014 13:11
    Re:
    Auri, 29/12/2013 21:32:

    Allora la domanda, detto questo diventa: Ci fidiamo delle ore e dei giorni o delle posizioni planetarie? Forse si potrebbe attenersi al moto dei pianeti e utilizzare il medio cielo come picco di influenza nella giornata senza tenere conto di che giorno e ora sia...In un certo senso sarebbe allo stesso tempo naturale e più' semplice.



    Caro Auri,
    si, seguo il tuo discorso che condivido.

    In effetti già Tolomeo (nel suo "la Tetrabiblos") aveva sbiffato le ore planetarie.

    Tuttavia le ore planetarie fanno riferimento al ciclo illuminativo del
    Sole e quindi fanno riferimeto al luminare diurno, cosa abbastanza corretta poichè anche
    gli astrologi affermano che il Sole è l'astro più importante.

    Secondo me ci si può riferire sia alle ore planetarie, sia ai passaggi degli astri sul medio cielo o sull'ascendente.
    Per verificare quale dei due sistemi sia più valido bisognerebbe organizzare qualche esperimento. [SM=g9215]

    L'esperienza è sempre madre della scienza, anche di quella esoterica.

    Salut

    MdC
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    Auri
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    00 28/01/2014 22:37
    Caro Marchese , alla fine , avendo letto diversi libri , comprendo che la cose possono essere molto più facili di quando sembra. Credo che ci siano aspetti più o meno evidenti. I più evidenti e puri sono il domicilio , esaltazione , esilio e caduta. Poi ci sono i trigoni , sestine, quadrati ecc ecc ma non solo se consideriamo anche la questione delle triplicità nella quale i pianeti assumo un aspetto trigono pertanto non molto diverso dal trigono salvo che forse la triplicità è una configurazione del trigono. Dico forse perché riservo sempre una parte di dubbio nelle mie considerazioni. Fondamentalmente molte cose si capiscono osservando il cielo e in particolare come dici tu primariamente quale pianeta illumina il sole e successivamente che relazione a con esso quindi la natura tra i pianeti e il nostro astro. A questo punto però se si segue questa linea guida si dovrebbe comprendere che le ore a giorni tendono a assumere una importanza relativa. Cioè quando due pianeti sparano forte e sono compatibili tra loro i "fuochi d'artificio" si vedono. Tuttavia considerano un inizio anno con il Sole in Ariete forse potrebbe essere questo un principio dei giorni e ore planetarie. Ma non si possono non citare i decani e le case lunari allora. Sostanzialmente per concludere ritengo che ci siano moltissime "opportunità" tra cui alcune forti che si sviluppano ciclicamente in un anno e altre meno forti ma più rapide rilevabili tramite gli aspetti di cui detti prima. Questo probabilmente può fare la differenza da molta o meno forza. Cosa non meno importante è la procedura di consacrazione per la quale come esposto ho diversi dubbi.
    [Modificato da Auri 28/01/2014 22:40]