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Il Tempio dell'Esoterismo

Tracce di Divinità nell'uomo

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    M. di Caraba
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    00 19/06/2009 17:48

    Cari Amici,
    a questo punto corre l'obbligo di aprire un topic a parte e giacchè si parla di divinità
    (in questo caso dell'uomo) lo pongo qui nella sezione dedicata alle religioni.

    Tracce di Dio nell'uomo? Le cerco da tempo ma sino ad ora non ne ho trovate.

    Anche a me piacerebbe vederle se qualcuno volesse indicarmele...

    Salute a tutti

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    elyna.luna
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    00 19/06/2009 18:19
    Re:
    M. di Caraba, 19/06/2009 17.48:


    Cari Amici,
    a questo punto corre l'obbligo di aprire un topic a parte e giacchè si parla di divinità
    (in questo caso dell'uomo) lo pongo qui nella sezione dedicata alle religioni.

    Tracce di Dio nell'uomo? Le cerco da tempo ma sino ad ora non ne ho trovate.

    Anche a me piacerebbe vederle se qualcuno volesse indicarmele...

    Salute a tutti

    MdC




    ogni uomo è diverso, ma in tutti c'è traccia di qualcosa che lo lega al divino.

    dopotutto "come sopra cosi sotto".

    Penso che la prima cosa che porta l'uomo verso il divino è la consapevolezza che la verità va ricercata. E che ne esiste sempre una maggiore.
    Siamo tutti piccole potenziali divinità.
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    M. di Caraba
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    00 21/06/2009 12:08
    Re: Re:
    elyna.luna, 19/06/2009 18.19:


    ogni uomo è diverso, ma in tutti c'è traccia di qualcosa che lo lega al divino.

    dopotutto "come sopra cosi sotto".

    Penso che la prima cosa che porta l'uomo verso il divino è la consapevolezza che la verità va ricercata. E che ne esiste sempre una maggiore.
    Siamo tutti piccole potenziali divinità.


    Cara Amica,
    si, naturalmente, lo credo anch'io.

    Per contro la domanda che mi pongo (e fino ad ora mi trovo con le mani vuote) è questa:
    cosa ci induce a pensare di essere delle potenziali divinità?

    Salute

    MdC

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    ulissa
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    00 25/06/2009 07:52
    perché potenziali divinita?

    Bentrovato M. di Caraba e saluti a tutti :)
    sono elatami nel forum della montesion

    Penso che dovremmo, prima di parlare di questo argomento, chiarirci su cosa pensiamo sia Dio.
    Ora nelle tradizioni dell'uomo c'è tutta una serie di divinità (dove sembra esserci un Dio unico ci sono santi o nomi di dio) ognuna delle quali ha una qualità divina assoluta. Gli Dei nati insieme alla manifestazione. Parlando della nostra tradizione, quella mediterranea per intenderci, essi sono nati dopo il tempo.
    Al principio era il caos, l'infinito (0 colui che è e non è), dal quale si generò cosmos (l'essere), l'indefinito, con l'apparizione del cielo (1) e della terra (2), l'unione dei quali la generazione dei Titani (3), (tra cui Crono)
    Semi di una nuova generazione: di nuovo unitaria (4), ma capovolta.
    Il seme della manifestazione (72) generò la nuova unità (73) manifestata.
    Ora mi chiedo le tracce di quale Dio stiamo cercando in noi?
    E in quale parte di noi la cerchiamo?

    Saluti [SM=g7554]
    Rita


    [Modificato da M. di Caraba 25/06/2009 11:25]
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    M. di Caraba
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    00 25/06/2009 11:20
    Re: perché potenziali divinita?

    Carissima Elatami,
    sono molto felice di ritrovarti. [SM=x1740815]

    Inoltre grazie infinite per le domande assai stimolanti.

    Riguardo alla prima, ossia:
    ulissa, 25/06/2009 7.52:

    Ora mi chiedo le tracce di quale Dio stiamo cercando in noi?

    Invero non pensavo ad un Dio in particolare o legato ad una specifica tradizione...
    come sai meglio di me nella letturatura esoterica si fa un gran parlare dell'uomo
    come una "divinità in potenza", e della possibilità dell'essere umano, attraveso
    delle pratiche spirituali che possono essere di varia natura, di attuare e sviluppare
    queste sue potenzialità.

    Per "divinità" intendo certamente un essere
    1 soprannaturale
    2 immortale
    3 creatore
    4 perfetto

    Con "perfetto" (punto 4) intendo
    1 sovrumanamente giusto
    2 sovrumanamente consapevole
    3 sovrumanamente buono

    Mi rendo conto che questi punti sono solo un abbozzo sbilenco... spero abbiate pazienza.
    ulissa, 25/06/2009 7.52:

    E in quale parte di noi la cerchiamo?


    Infatti me lo chiedo anche io, dove?
    Si, io cerco in me e fuori di me queste eventuali tracce "sovrumane"
    ed invece trovo solo tracce... "umane". [SM=x1740807]

    Salute

    MdC
    [Modificato da M. di Caraba 25/06/2009 11:29]
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    00 25/06/2009 11:50
    Eppure... eppure.

    M. di Caraba, 25/06/2009 11.20:


    Si, io cerco in me e fuori di me queste eventuali tracce "sovrumane"
    ed invece trovo solo tracce... "umane". [SM=x1740807]



    Cari Ulissa e Marchese... [SM=g8954]

    Il suono di queste parole mi fa venire in mente che (curiosa circostanza), quando comunemente parliamo di persona
    particolarmente "umana" (Fantozzi a parte [SM=g9215] )... intendiamo qualcuno di particolare, che ci appare un po' più
    cosciente della media, uno che, per essere un essere umano, ha un inaspettato grado di moralità.

    E l'usanza ricorre anche in altre lingue. Ad esempio, il tedesco "menschlich" (da "Mensch"=essere umano) ha lo stesso
    significato.

    Che un collegamento, pur sottilissimo, ci sia tra il vero Umano e ciò che è più in alto?


    Ciao
    Viola
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    00 06/07/2009 10:19
    Sento vero quello che dici Viola, Umano ha la dignità di essere vivente, a parte la moralità. Che dire allora di tutti gli uomini che mostrano di aver perso questà dignità?

    Forse è Dio che si manifesta anche in questo?
    Io penso di sì.
    Intendendo con Dio l'essere imperscrutabile, il motore immobile che agisce tutte le cose.

    Andando alla radice, forse le sue tracce in noi, potremmo trovarle lasciando che agisca senza interferire... insomma non essere per essere e pure essere per non essere.
    [Modificato da ulissa 06/07/2009 10:22]
    Rita
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    un viaggio di scoperta non consiste nel guardare nuovi paesaggi ma nell'avere nuovi occhi
    [SM=x113293] Coccò amazzone - [SM=x113301] Camilla cacatua - [SM=x113311] Polly cenerino
    - [SM=x113298] Quaqua - [SM=x113298] Formaggino ara nobilis
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    ulissa
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    00 06/07/2009 10:51
    Re: Re: perché potenziali divinita?
    Grazie M. di Caraba,
    sono anche io felice di ritrovarti, anzi è per la tua gradita presenza che ho iniziato a scrivere su questo forum [SM=x1740813]


    Per "divinità" intendo certamente un essere
    1 soprannaturale
    2 immortale
    3 creatore
    4 perfetto

    Con "perfetto" (punto 4) intendo
    1 sovrumanamente giusto
    2 sovrumanamente consapevole
    3 sovrumanamente buono



    vorrei dirti solo ciò che ho notato e che mi fa riflettere:

    1) soprannaturale - naturale
    2) immortale - mortale
    3) creatore - creato
    4) perfetto - imperfetto

    e ancora

    1) sovrumanamente giusto - sovrumanamente ingiusto
    2) sovrumanamente consapevole - sovrumanamente inconsapevole
    3) sovrumanamente buono - sovrumanamente cattivo

    Mi sembra che siano tutte qualità che negli uomini sono presenti in una certa quantità e sono presenti in modo assoluto negli dei del panteon, per esempio, di cui troviamo facilmente traccia in noi stessi. Non solo ma che sono evocabili se se ne richiede la presenza essi ci sono nella natura.
    Ogni qualità ne ha una contrapposta... e allora cerchi un Dio limitato dal suo opposto o ricerchi l'unità, l'infinito?






    Rita
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    M. di Caraba
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    00 06/07/2009 12:49
    pesciolino
    ulissa, 06/07/2009 10.51:

    Mi sembra che siano tutte qualità che negli uomini sono presenti in una certa quantità e sono presenti in modo assoluto negli dei del panteon, per esempio, di cui troviamo facilmente traccia in noi stessi. Non solo ma che sono evocabili se se ne richiede la presenza essi ci sono nella natura.
    Ogni qualità ne ha una contrapposta... e allora cerchi un Dio limitato dal suo opposto o ricerchi l'unità, l'infinito?

    Cara Rita,
    la tua domanda è molto interessante ed assolutamente ben posta... mi fa venire in mente
    una storiella che traggo e rigiro ben volentieri:

    -----------------------------------------------------------------------
    C'era una volta un pesciolino che chiedeva informazioni a chiunque incontrasse.
    «Scusate», diceva tutto agitato, «sto cercando l'oceano, sapete dirmi dove posso trovarlo?».
    Ma pareva che nessuno lo sapesse.
    Finalmente un giorno incontrò un pesce più anziano e più saggio di lui che gli rispose:
    «Certo che so dov'è l'oceano!».
    «Ah, sì? E dov'è?», chiese ansiosamente il pesciolino.
    «Ma non vedi? L'oceano è qui, intorno a te. Ci stai nuotando dentro».
    Ma la risposta non convinse il pesciolino:
    «Questo non è l'oceano. È solo acqua», disse fra sé, e nuotò in un'altra direzione alla
    ricerca di una diversa, e più soddisfacente risposta.
    (da www.ibs.it/code/9788838484438/de-mello-anthony/pesciolino-alla-...
    -----------------------------------------------------------------------

    Penso che la storiella fornisca una risposta... o forse sbaglio...
    aspetta, rileggo meglio... si, la risposta c'è... mi identifico con il pesciolino
    ricercatore. [SM=g8429]

    E tu cosa ne pensi?
    Ritieni sia possibile per un pesciolino trovare l'oceano? [SM=g11001]

    Salut

    MdC


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    Violaoscura
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    00 06/07/2009 15:10
    Re: Re: Re: perché potenziali divinita?
    ulissa, 06/07/2009 10.51:




    vorrei dirti solo ciò che ho notato e che mi fa riflettere:

    1) soprannaturale - naturale
    2) immortale - mortale
    3) creatore - creato
    4) perfetto - imperfetto

    e ancora

    1) sovrumanamente giusto - sovrumanamente ingiusto
    2) sovrumanamente consapevole - sovrumanamente inconsapevole
    3) sovrumanamente buono - sovrumanamente cattivo

    Mi sembra che siano tutte qualità che negli uomini sono presenti in una certa quantità e sono presenti in modo assoluto negli dei del panteon, per esempio, di cui troviamo facilmente traccia in noi stessi. Non solo ma che sono evocabili se se ne richiede la presenza essi ci sono nella natura.
    Ogni qualità ne ha una contrapposta... e allora cerchi un Dio limitato dal suo opposto o ricerchi l'unità, l'infinito?



    Cara Ulissa, credo di non aver compreso bene. Perchè l'imperfezione dovrebbe limitare la perfezione, la sovrumana cattiveria dovrebbe limitare la sovrumana bontà?

    A me pare che l'evoluzione di tutto ciò che è manifesto tenda, per recondita volontà e forse anche per sua natura, verso le doti che qui il Marchese ha definito come divine. Tutto ciò che è inconsapevole tende lentamente verso la consapevolezza, tutto ciò che è mortale tende verso la purificazione dai suoi elementi instabili e perituri, per conservare ciò che è durevole, tutto ciò che è cattivo tende all'apprendimento (non in modo automatico, ma attraverso dolori ed atrocità di ogni genere) del rispetto, della rinuncia all'altrui male.

    E' solo una tendenza, ma probabilmente, se si vuole ricercare una scintilla divina nel Creato, per ora non si trova che questo...


    Ciao
    Viola

    P.s. Caro Marchese... l'Oceano che abbiamo intorno, eh? Ci devo pensare. [SM=g8954] A volte basterebbe aprire gli occhi, se solo fosse così facile.
    [Modificato da Violaoscura 06/07/2009 15:13]
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    ulissa
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    00 07/07/2009 05:32
    Cara Viola,
    il mondo in cui siamo è il mondo delle opposizioni, lo stesso mondo che viene chiamato maya, cioè illusione. La tendenza verso l'una o verso l'altra della coppia di opposti dipende dai cicli cosmici. Al tramonto non c'è tendenza verso la luce ma bensì verso l'ombra. La luce non ha senso senza l'ombra... risolvere l'opposizione non è indicato come abbracciare una delle parti ma come accettarle entrambe ed entrare in una "sfera" in cui le opposizioni coincidono.
    Mi viene in mente il simbolo del Tao.

    Come un Dio può essere limitato dalla sua sovrumana bontà? Semplice dalla sovrumana cattiveria che a quel punto non è più in Dio ma allora dove sta? Può un Dio essere limitato dal suo opposto? Sì ma solo un Dio "minore", una energia che in genere viene evocata dalla magia.
    Inoltre bontà, mortalità, consapevolezza, giustizia sono tutte qualità che appartengono alla mente dell'uomo, un mondo dove esistono gli opposti senza i quali non è possibile neanche l'atto del pensare... questo mondo genera opinioni e non vera "conoscenza", infatti ciò che è buono per te potrebbe non esserlo per me.
    C'è un racconto, in un libro che secondo me è un pozzo dal quale attingere saggezza e indicazioni: "la bibbia dei poveri", che si intitola "E chi ti ha detto che sia un male?". Se lo trovo lo posto.

    Personalmente, il mio fine non è quello di trovare tracce di queste qualità, ma raggiungere il centro, passando dal mondo delle opinioni al mondo dell'essere.
    I veri artisti, non fanno altro che ammirare, l'azione dell'unico Artista.
    In un percorso di "conoscenza", è indispensabile avere una sorta di schizofrenia controllata.
    [Modificato da ulissa 07/07/2009 05:35]
    Rita
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    00 07/07/2009 05:46
    Carissimo M. di Caraba
    il racconto del pesciolino è molto significativo, ma non bisogna, a mio parere, fermarsi all'interpretazione più ovvia.
    Certo che se è il motore immobile (l'oceano, l'infinito) a far muovere tutte le cose, e tutti i mondi, puoi trovare le sue tracce ovunque, ma bisogna stare attenti a non confondere la traccia con con la causa, la circonferenza con il centro.
    Questa unità la si può trovare (se si può trovare) secondo me, solo dopo aver raggiunto la "consapevolezza", della quale, come ben sai, non si può neanche parlare. Alla fine (se c'è una fine) rimane solo il silenzio. [SM=x1740813]
    Rita
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    00 07/07/2009 11:38
    Re:
    ulissa, 07/07/2009 5.46:

    Carissimo M. di Caraba
    il racconto del pesciolino è molto significativo, ma non bisogna, a mio parere, fermarsi all'interpretazione più ovvia.

    Cara Rita,
    l'interpretazione più ovvia fatta da chi? Ti riferisci a quella di Viola o di De Mello?
    Beh si, il pesciolino che cerca l'oceano ma vede solo acqua. Quello sono io. [SM=g11001]
    Però pare che vi siano pochi pesciolini saggi e fortunati che hanno visto l'oceano...
    tuttavia l'oceano non è ne Dio ne infinito [SM=g10341]

    Mi domando:
    Un pesciolino "finito" e "limitato" può mai concepire una cosa "infinita" ed "illimitata"?
    Al massimo può immaginare l'oceano. [SM=g1488773]

    L'uomo ha dei seri problemi a figurarsi la velocità della luce (300.000 km/s [SM=g10285]), che è comunque
    una roba "fisica", figurarsi poi l'infinito, l'eterno.

    Mi sembra che siamo d'accordo. [SM=g8954]

    Questo topic nasce in attesa di smentite... perchè nel forum ci sono taluni che si
    sentono delle potenziali divinità.

    Cerco un pesce Saggio, 100 volte più saggio del pesce saggio della storiella. [SM=g6889]

    Salut

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    ulissa
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    00 08/07/2009 06:50
    Buongiorno M. di Caraba,
    penso che solo attraverso la metafora possiamo parlare (se possiamo) del centro (metafora anch'esso infatti).

    L'infinito è inoltre un concetto che possiamo capire in quanto si oppone al "finito", chiuso, limitato... siamo ancora nel mondo delle opposizioni... e l'idea più semplice da afferrare penso sia l'infinito in potenza, (indefinito) già se parliamo di "transfinito", ci viene il mal di testa, pensa che succede alla nostra mente quando tentiamo di figurarci l'infinito assoluto [SM=g11001]

    Già per noi pesciolini stare nell'acqua e riconoscerla come tale è un bel traguardo [SM=g9371]. Anzi è un traguardo notevole capire di essere piccoli e finiti pesciolini... potrebbe essere la via verso, non dico l'infinto, ma l'oceano almeno.

    Riflettevo e mi è venuto in mente che questo discorso porta dritto dritto al concetto di realtà... sei d'accordo?

    cari saluti
    Rita
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    00 08/07/2009 14:35
    cerchi
    ulissa, 08/07/2009 6.50:

    Riflettevo e mi è venuto in mente che questo discorso porta dritto dritto al concetto di realtà... sei d'accordo?

    Carissima Rita,
    si concordo, realtà, o (se si preferisce) cosapevolezza di ciò che è reale e
    di ciò che non lo è.

    Potrebbe essere una vera e propria "via" (chi lo sa?) sicuramente poco battuta
    dal popolo dell'esoterismo moderno.

    La così detta "via del matto" raffigurata dalla lamina "zero" dei tarocchi.
    La circonferenza cui accennavi nel tuo penultimo post.

    Salut

    MdC


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    00 08/07/2009 15:42
    Re: cerchi

    M. di Caraba, 08/07/2009 14.35:


    si concordo, realtà, o (se si preferisce) cosapevolezza di ciò che è reale e
    di ciò che non lo è.

    Potrebbe essere una vera e propria "via" (chi lo sa?) sicuramente poco battuta
    dal popolo dell'esoterismo moderno.

    La così detta "via del matto" raffigurata dalla lamina "zero" dei tarocchi.
    La circonferenza cui accennavi nel tuo penultimo post.



    Cari Rita e Marchese,

    mi scuso, ma su questi vostri discorsi mi sto già perdendo un po'. [SM=g11001]

    La via del cerchio? Uguale alla strada del matto? Diversa dalle vie battute nell'esoterismo moderno?

    E solitamente, che strade sono usuali nell'esoterismo moderno?

    Faccio tutte queste domande, perchè davvero mi piacerebbe poter seguire il filo delle vostre conversazioni.

    Grazie della pazienza!


    [SM=g8322]
    Viola
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    M. di Caraba
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    Re: Re: cerchi

    Cara Viola,
    anche a me piacerebbe riuscire a seguire e comprendere bene il filo delle
    argomentazioni che (nel mio caso) sono miste a deduzioni ed elucubrazioni. [SM=g6889]

    C'è una famosa frase che dice più o meno questo:
    La natura di Dio è un cerchio il cui centro è ovunque e la cui circonferenza non è da nessuna parte.

    L'aforisma è forse di Nicola Cusano il quale lo ha ripreso da Empedocle di Agrigento.

    Beninteso, si tratta di una cosa che non va presa alla lettera (naturalmente) se no potremmo
    dire che Dio fa l'architetto (altra sfruttata allegoria) con sommo gaudio per le facoltà
    universitarie di architettura. [SM=g9371]

    Cambiando metafora, mi chiedevo:
    se (come dice Ulissa tra le righe) Dio è il centro di un ipotetico cerchio la cui circonferenza segna
    il confine tra ciò che è "divino" e ciò che è materiale, ebbene un indagatore della natura
    si muoverebbe su quel confine che è "naturale" e "reale" ma che ha qualche non disprezzabile
    punto di contatto con il divino.

    Non so se il pensiero metaforico / arzigogolato è chiaro.

    Salut

    MdC


    Ps:
    Violaoscura, 08/07/2009 15.42:

    E solitamente, che strade sono usuali nell'esoterismo moderno?

    Secondo me: L'unica grande strada dalle tante corsie denominata "fantasia" [SM=g8429]
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    ulissa
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    00 09/07/2009 12:08
    Carissimi,
    per rimanere nel metaforico/arzigogolato... il mondo delle opinioni e anche quello della fantasia esoterica è sulla circonferenza, infatti basta che passi da un punto ad un altro della stessa che il mio punto di vista cambia... ma ci dovrà anche essere un "raggio", che lega un punto (speriamo che sia il mio [SM=g9371] ) al centro... per percorrerlo però prima dovrei capire che sono sulla circonferenza (pesciolino piccolo e finito) , poi dovrei rinunciare a pensare di essere questo o quello, così e colà, e come Ulisse nel suo viaggio veder morire morire tutti i miei compagni... ecco spiegata anche la via del Matto... [SM=g8954]
    Rita
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    un viaggio di scoperta non consiste nel guardare nuovi paesaggi ma nell'avere nuovi occhi
    [SM=x113293] Coccò amazzone - [SM=x113301] Camilla cacatua - [SM=x113311] Polly cenerino
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    M. di Caraba
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    00 10/07/2009 11:05
    Fantasie
    ulissa, 09/07/2009 12.08:

    ... il mondo delle opinioni e anche quello della fantasia esoterica è sulla circonferenza...

    Cara Rita,
    è vero, la parola "fantasia" può essere intesa in due modi:

    1) come la facoltà della mente umana di creare immagini che traggono ispirazione dalla realtà
    2) come immaginazione stravagante ed irrazionale, che non ha alcun fondamento nel reale

    Per "fantasia" intendevo la seconda opzione. Superstizione. [SM=g8429]

    Ma quanto è difficile distinguere la prima fantasia (l'unica che, secondo me, giace sulla
    nostra circonferenza) dalla seconda. Spesso ci si espone a certe docce fredde... [SM=g8151]

    Salut

    MdC


    Ps: Ulisse, compagni morti, via del matto... 6 Mitica!!! [SM=g8920]
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    (bianconiglio)
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    00 27/10/2009 06:18
    Buon giorno?sera?... bo... marchese di carabas (penso di intuire..) Mi piace molto il tuo quesito ma prima di dir la mia te ne devo necessariamente porre uno io...se ti dicessi che è concesso di percepire la Divinità stessa... lo considereresti una traccia di divinità nell'uomo o solo un modo per avvicinarsi a Dio che però non eleva l'uomo che quindi ne risulterebbe ugualmente manchevole?

    grazie, a presto...

    Ps: avevo scritto un lunghissimo e, a mio parere interessante, post in un altra sessione ma mi ha cancellato tutto e non ho recuperato nulla... forse ho sbagliato qualcosa...nel caso mi par di capire che fai parte dello staff quindi magari ti chiedo cortesemente qualche dritta per evitare che risucceda...

    rigrazie
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