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IL MALE

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2010 13:18
31/03/2009 16:02
 
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tu però parli di Dio.. ma il Dio o la "religione" in cui credi tu non è la stessa mia...

bene e male sono due facce della stessa medaglia per me... ora ho poco tempo stasera scrivo bene.
31/03/2009 17:18
 
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Re:
elyna.luna, 31/03/2009 16.02:

tu però parli di Dio.. ma il Dio o la "religione" in cui credi tu non è la stessa mia...

bene e male sono due facce della stessa medaglia per me... ora ho poco tempo stasera scrivo bene.




Scusa Elina, potrei sapere quel'è la tua idea di Dio? E della tua religione?
Già che ci siamo quale pensi che sia la mia idea di Dio? E quale pensi che sia la mia religione?
A domani, questa sera vado al corso.
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31/03/2009 17:38
 
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Re: Re:
bimbasperduta, 31/03/2009 17.18:




Scusa Elina, potrei sapere quel'è la tua idea di Dio? E della tua religione?
Già che ci siamo quale pensi che sia la mia idea di Dio? E quale pensi che sia la mia religione?
A domani, questa sera vado al corso.




e qui si apre un bel discorso.. io non credo esattamente in DIO nel senso cristiano della parola.

credo nel bene e nel male credo in entità superiori.
Credo sinceramente che ci sia un entità superiore alle altre in ordine di importanza che racchiuda in se bene e male che racchiuda la magia..
ho una visione particolare anche di demoni e angeli, perchè per quanto mi riguarda i demoni non sono propriamente ciò che la cultura cristiana ci ha sempre fatto vedere anzi.
Sono solo entità.. come gli angeli entità.. solo che i demoni sono molto più vicini all'umanità di quanto lo siano altri.

Dio.. perchè chiamarlo Dio poi, per comodità?...
io credo nell'energia superiore non in Dio.
per questo ho detto che abbiamo una visione diversa..
01/04/2009 19:56
 
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Re: Re: Re:
elyna.luna, 31/03/2009 17.38:


Dio.. perchè chiamarlo Dio poi, per comodità?...



Ciao,
saranno le sudate e le leggiadre carte alle quali ultimamente mi sto dedicando, sarà il teatro che mi dà alla testa ma lascio che sia Giulietta a risponderti:
"Cos'è un nome? Ciò che chiamiamo rosa,
con qualsiasi altro nome non avrebbe lo stesso profumo,
così come Romeo ( o anche Dio) se non si chiamasse più Romeo (o Dio),
conserverebbe quella cara perfezione che possiede
anche senza quel nome. (Giulietta, W. Shakespeare)

elyna.luna, 31/03/2009 17.38:


io credo nell'energia superiore non in Dio.
per questo ho detto che abbiamo una visione diversa..



Scusa che differenza c'è [SM=g10303] ?


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02/04/2009 13:43
 
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Re: Re: Re: Re:
bimbasperduta, 01/04/2009 19.56:



Scusa che differenza c'è [SM=g10303] ?






dipende da che religione segui, se sei cristiano la vedi la differenza, perchè credi in Dio sopra ogni altra cosa.. e Dio non è semplicemente ENERGIA, io ho una visione più vicina agli indiani d'america, energia - spiriti vari.. cosa che non si concilia con la visione di chi crede in un SOLO DIO.
ci siamo sulla differenza?
02/04/2009 14:24
 
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Si ci siamo, solo che io non ho una visione cristiana, nè aderente a qualsiasi altra religione.
Sono una ricercatrice solitaria, penso che le religioni siano tutte modelli utili per comprendere la Verità ma che nessuna di loro offra la Verità, per cui le rispetto tutte, me ne interesso e cerco di conoscerle.
La mia idea di Dio ha conosciuto molte fasi nella mia vita, evito di proposito il termine evoluzione poichè non posso sapere se si tratti di questo posso dire che le mie idee circa Dio, la mia concezione di questa Entità è in continua e costante trasformazione.
Da bambina era per me il Dio Cristiano, il Padre di tutto e tutti, personificato in un Gesù modello da seguire, quindi qualcosa di molto concreto.
Nella mia adolescenza il Padre è divenuto anche Madre concretizzandosi nell'immagine del mare, idea che in seguito nella prima giovinezza (a partire dai 18 anni) si è estesa all'intera Natura, sua manifestazione visibile. Col tempo questa idea si è ancora più rarefatta, divendendo energia che si manifesta nel visibile e invisibile Natura tangibile, Spiriti, Angeli, fino ad una nuova rarefazione, in cui anche Spiriti, angeli ed altre entità sono solo i vari nomi con cui chiamiamo tale enrgia inconoscibile ma percepibile. Al momento per Dio è indefinibile con le parole, lo chiamo per cui Verità, Amore, Felicità, Sublimità, ma questi termini per me esprimono solo concetti incapaci di rendere la mia idea di Dio, forse la parola giusta sarebbe Assoluto ma o sono un esserino piccolo che può solo avere visioni relative per cui dell'Assoluto non so un bel niente.
In sintesi le parole che lo definiscono sono per me parole che non gli somigliano, scelgo la parola Dio perch+è appunto non significa null'altro che questa Entità indefinibile della quale percepisco la presenza costante e dalla quale ricevo insegnamenti e messaggi come tutti gli esseri viventi, nè più nè meno.
Le mie idee circa il bene e il male, l'amore e via discorrendo nascono da riflessioni personali a volte dal sapore iconoclastico, ma anche dall'osservazione acuta della realtà che mi circonda, per ultima ma non meno importante, compenente della mia formazione ideologica è la lettura dei testi del Dalai Lama, il Corano, la Bibbia, il Vangelo, i Tarocchi, l'I-Ching, Gandhi e via di seguito, sperimentando se questi scritti dicono il vero o meno, insomma prima di fidarmi li metto alla prova, faccio esperimenti e osservo.
Quindi quando mi si legge è bene non prendermi troppo alla lettera, se uso la parola Karma non è perchè io credo davvero che esista il karma ma perchè questa parola riunisce bene in sè un concetto in cui credo, lo stesso vale per altre parole come Angeli, Demoni, Inferno ecc. non sempre il loro significato comune mi interessa, anzi a volte le uso in maniera diversa dal comune significato.
Scusa il post lungo Elina, ma ho creduto necessario chiarirci fino in fondo prima di continuare la discussione, a presto.
Bimba
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21/04/2009 15:26
 
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... rguardo la guerra
M. di Caraba, 05/03/2009 14.24:


Cari Amici, e le guerre?
A chi giovano le guerre?

Qualcuno mi saprebbe indicare qual è il punto di vista benefico? [SM=g10303]

In questo caso il progresso non c'entra perchè da che mondo e mondo i
belligeranti sono sempre in agguato.

Attendo lumi.

Salut

MdC




Caro Marchese,
è proprio vero che in Natura ogni cosa ha il suo tempo e perfino il pensiero umano non sfugge a tale legge.
E' trascorso, ormai, più di un mese da quando hai posto questa domanda ma la Natura aveva i suoi tempi di
maturazione nonstante sia già primavera!
Mentre preparavo un dolce, questa mattina mi distraevo dalla noiosa attività di girare la crema leggendo
l'autobiografia di Gandhi, "La mia vita per la libertà" e sono inceppata in un capitolo che sembra sia stato
scritto dal Mahatma, con lo scopo di risponderti.
Gandhi ha avunto un certo peso nella formazione della ma personalità, specialmente in campo spirituale, per
cui, sebbene non abbia digerito bene il pensiero che qui esprime concordo con lui, sottopongo agli occhi
del forum il suo scritto per discuterne con gli altri e trovare aiuto nella perfetta assimilazione di questo
pensiero.
Faccio dunque appello alla vostra pazienza ma anche al vostro entusiasmo e desiderio di giungere alla Verità,
il pezzo è un po' lungo e va letto con calma e attenzione ma ho piena fiducia in tutti voi e, nel caso potete sempre
scegliere di non leggerlo, bene, ora mi eclisso e lascio la parola al Maestro:

" 39. DILEMMA SPIRITUALE
Non appena in Sud Africa si seppe che io ed altri indiani avevamo offerto il nostro aiuto agli inglesi (durante il
primo conflitto Mondiale), ricevetti due telegrammi, uno dei quali da Polak, che contestava la coerenza del mio
atteggiamento con la mia frofessione dell'ahimsa.
In un certo senso avevo previsto questa obiezione ed infatti ne avevo discusso nel mio libro Hind Swaraj o Autogoverno
dell'India, e instancabilmente ne discutevo ogni giorno con i miei amici in Sud Africa. Tutti noi eravamo d'accordo che
la guerra era immorale: non concepivo di vendicarmi di chi mi faceva del male, dunque non dovevo prendere parte alla
guerra, tanto più che non sapevo se il motivo dei combattimenti fosse o no valido. I miei amici sapevano naturalmente
che in precedenza avevo servito durante il conflitto boero, ma pensavano che nel frattempo avessi cambiato opinione.
Invece determinante nella mia decisione era stato lo stesso ragionamento fatto quando partecipai alla guerra boera.
Sapevo bene che la guerra non si concilia con l'ideale della non violenza. Ma non sempre ci è concesso il sapere
chiaramente qual'è il nostro dovere, spesso chi cerca la verità è costretto a brancolare nel buio.
Quella della non violenza è una teoria complessa: noi siamo esseri mortali indifesi, coinvolti nella violenza (himsa).
Il detto <<la vita vive della vita>> ha un profondo significato, l'uomo non può vivere nemmeno un momento senza
commettere violenze a livello conscio o inconscio. Il fatto stesso che egli è vivo - che mangia, beve e si muove -
implica necessariamente l'himsa, ovvero una sia pur minima distruzione di vita; perciò chi è votato alla non violenza
tiene fede al suo credo se la molla che ispira tutte le sue azioni è la pietà, se fa di tutto per evitare la distruzione
anche della creatura più minuscola, se si adopera per salvarla e così senza sosta combatte per sfuggire alla mortale
spirale della violenza. Il suo auto-controllo e la sua pietà aumenteranno incessantemente, ma egli non potrà mai
liberarsi del tutto dalla violenza altrui.
Inoltre poiché la base dell'ahimsa è l'armonia della vita, l'errore del singolo coinvolge tutti e per questo l'uomo
non può liberarsi dalla violenza. Fintanto che egli sarà un essere sociale non potrà evitare la violenza che la stessa
vita sociale implica. Quando due nazioni sono in conflitto, il dovere di chi è votato alla non violenza è di far cessare
la guerra. Chi non è all'altezza di questo compito, chi non ha la forza o i requisiti per opporvisi, può prender parte
alla guerra oppure con tutte le forze dovrà cercare di liberarne se stesso, la sua patria e il mondo.
Avevo sperato di migliorare la mia condizione e quella del mio popolo tramite l'impero britannico. Quand'ero in
Inghilterra godevo della protezione della flotta inglese e riparandomi dietro alla sua forza armata come feci, partecipavo
direttamente alla sua violenza potenziale. Perciò vedevo dinanzi a me tre possibilità, se volevo mantenere il legame con
l'impero britannico e vivere sotto la sua bandiera: oppormi alla guerra in modo manifesto e perciò, in armonia con lo spirito
del Satyagrah, boicottare l'impero finchè non mutasse la sua politica militare; potevo farmi mettere in prigione per
disobbedienza alle leggi cui era possibile disobbedire; infine, potevo partecipare al conflitto a fianco dell'impero e così
acquisire la capacità ed i requisiti per opporre resistenza alla violenza della guerra: ero privo di questa capacità e
di quei requisiti, perciò non mi restava altro che prestare servizio.
Dal punto di vista dell'ahimsa non faccio differenza fra belligeranti e non belligeranti. Colui che di sua spontanea volontà
collabora con una banda di briganti, facendo loro da corriere o da sentinella, opure curandoli in caso di ferimento,
è colpevole di brigantaggio quanto i briganti stessi. Alla stessa maniera quelli che in guerra si limitano a curare i feriti
non possono essere scagionati dalla colpa di aver preso parte alla guerra.
A forza di ragionare mi ero persuaso di tutto ciò ancora prima che arrivasse il telegramma di Polak; quando lo ricevetti
espressi il mio punto di vista a diversi amici ed arrivai alla conclusione che era mio dovere offrire di partecipare alla
guerra. Nemmeno oggi trovo di aver sbagliato, né rimpiango quello che ho fatto, tenuto conto che allora ero favolrevole
all'alleanza con la Gran Bretagna.
So bene che nemmeno allora riuscii a convincere tutti i miei amici della giustezza delle mie vwedute. La questione è
ambigua, si può essere di opinioni diverse, ed è per questo che ho spiegato più chiaramente possibile il mio punto di
vista a coloro che credono nell'ahimsa e che fanno seri sforzi per praticarla in ogni circostanza della vita. Un cultore
della verità deve rifiutarsi di piegarsi alle convenzioni. Egli deve sempre accettare le critiche, e quando scopre di essere
nel torto deve assolutamente fare ammenda e spiegare il suo sbaglio."


Ritorno solo un attimo per riportare dei link a beneficio di chi voglia conoscere il significato dei seguenti termini:
himsa , ahimsa
e Satyagraha

Ciao a tutti [SM=g8954]
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22/04/2009 17:14
 
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Re: ... rguardo la guerra

Carissima Bimba,
mi pare che il pensiero del Mahatma conferma quanto si andava dicendo sulla guerra
e sul fatto che l'uomo (per quanto grande sia la sua anima) si trova sempre a transitare
sul filo che separa il bene ed il male.

Nonostante l'imperfezione penso che sia auspicabile una nostra tensione verso il sommo
Bene... forse irragiungibile con le sole forze umane ma pur sempre (secondo me) desiderabile. [SM=g8954]

Salut

MdC
[Modificato da M. di Caraba 22/04/2009 17:14]
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la mia opinione personale è ke semplicemente il bene ed il male non esistono, sono solo concetti che l'uomo "crea" per comodità, come i vari dei delle mitologie (cristiana compresa)... Non credo ke esista il "divino" in alcun modo, esistono delle entità energetike e di questo ne sn sicuro visto ke ci sono anke entrato in contatto come ritengo molti in questo forum... Quoto Elyna, quella degli indiani d'america è per così dire la religione più vicina alla realtà dei fatti... Per quanto riguarda il discorso del bene o del male, ripeto secondo me non esistono, sono infinite le sfaccettature che stanno nel mezzo e ke fanno prendere una decisione ad una persona, o ke fanno compiere un gesto, se ci fosse stato un eroe militare ke fosse partito in Irac, avrebbe stanato e ucciso Osama Bin Laden prima del 9/11 avrebbe fatto bene? e se si, perchè bene? ha ucciso un essere umano ke per il senso civico è un male, eppure ne avrebbe salvato molte altre innocenti... Nessuno può decidere o capire cosa è bene e cosa è male, nemmeno il più saggio può riuscire a calcolare tutti gli esiti... Se invece si parla dei famigerati "angeli e demoni" (visto ke quì piace kiamarli così ^^) ki può dire ki sta dalla parte del bene? io vedo solo 2 skieramenti in guerra tra loro semplicemente per motivi diversi, Lucifero è considerato un malvagio, ma fu lui ha consigliare all'uomo di mangiare dall'albero della conoscienza così da acquisire la conoscenza divina... se non fosse per lui (secondo le religioni bibliche ovviamente) l'uomo starebbe ancora vagando sulla terra come un indigeno... E anche quando fosse stato così nessuno potrebbe dire che non fosse stato un bene per questo pianeta che stiamo uccidendo a poco a poco... Come vedete nessuno potrebbe davvero dire cosa è bene e cosa è male...
03/07/2009 21:50
 
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Re:
Himothep, 03/07/2009 18.00:

la mia opinione personale è ke semplicemente il bene ed il male non esistono, sono solo concetti che l'uomo "crea" per comodità, come i vari dei delle mitologie (cristiana compresa)... Non credo ke esista il "divino" in alcun modo, esistono delle entità energetike e di questo ne sn sicuro visto ke ci sono anke entrato in contatto come ritengo molti in questo forum... Quoto Elyna, quella degli indiani d'america è per così dire la religione più vicina alla realtà dei fatti... Per quanto riguarda il discorso del bene o del male, ripeto secondo me non esistono, sono infinite le sfaccettature che stanno nel mezzo e ke fanno prendere una decisione ad una persona, o ke fanno compiere un gesto, se ci fosse stato un eroe militare ke fosse partito in Irac, avrebbe stanato e ucciso Osama Bin Laden prima del 9/11 avrebbe fatto bene? e se si, perchè bene? ha ucciso un essere umano ke per il senso civico è un male, eppure ne avrebbe salvato molte altre innocenti... Nessuno può decidere o capire cosa è bene e cosa è male, nemmeno il più saggio può riuscire a calcolare tutti gli esiti... Se invece si parla dei famigerati "angeli e demoni" (visto ke quì piace kiamarli così ^^) ki può dire ki sta dalla parte del bene? io vedo solo 2 skieramenti in guerra tra loro semplicemente per motivi diversi, Lucifero è considerato un malvagio, ma fu lui ha consigliare all'uomo di mangiare dall'albero della conoscienza così da acquisire la conoscenza divina... se non fosse per lui (secondo le religioni bibliche ovviamente) l'uomo starebbe ancora vagando sulla terra come un indigeno... E anche quando fosse stato così nessuno potrebbe dire che non fosse stato un bene per questo pianeta che stiamo uccidendo a poco a poco... Come vedete nessuno potrebbe davvero dire cosa è bene e cosa è male...



direi che quoto ogni tua singola parola... anche i puntini [SM=g9371]

04/07/2009 17:04
 
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Re: Re:
elyna.luna, 03/07/2009 21.50:



direi che quoto ogni tua singola parola... anche i puntini [SM=g9371]





E detto da te ne sono ancora più contento [SM=g9371]
05/07/2009 13:59
 
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Interessante visione...
Himothep, 03/07/2009 18.00:

l'uomo starebbe ancora vagando sulla terra come un indigeno... E anche quando fosse stato così nessuno potrebbe dire che non fosse stato un bene per questo pianeta che stiamo uccidendo a poco a poco... Come vedete nessuno potrebbe davvero dire cosa è bene e cosa è male...


di mio non approvo l'interpretazione alla lettera di scritture palesemente allegoriche (come è ogni testo sacro dalla Bibbia al Corano) inoltre essendo scritture così antiche non si potranno mai interpretare alla lettera anche perchè celano un significato che a noi non giungerà mai...

Himothep, 03/07/2009 18.00:

Non credo ke esista il "divino" in alcun modo, esistono delle entità energetike e di questo ne sn sicuro visto ke ci sono anke entrato in contatto come ritengo molti in questo forum...quella degli indiani d'america è per così dire la religione più vicina alla realtà dei fatti...


Le religioni degli indiani d'America erano molto eterogenee, andavano dal culto della morte (in parallelo ai Maya, Aztechi ed Incas) al venerare la natura (un culto animista) e in ogni caso dire prima che non esiste "il divino in alcun modo" e poi dire che la visione più attaccata alla realtà è quella indigena (dunque animista) è un contro senso, ma è un mio pensiero.

Riguardo a ciò che è bene o male...è uno dei problemi antichi quanto l'umanità. Penso che in presenza di infinite variabili sia impossibile trovare una soluzione definita per questo tipo di problema.

Arrivederci
06/07/2009 22:43
 
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Re: Re:
EmpaticoAzariel, 05/07/2009 13.59:

Interessante visione...

Le religioni degli indiani d'America erano molto eterogenee, andavano dal culto della morte (in parallelo ai Maya, Aztechi ed Incas) al venerare la natura (un culto animista) e in ogni caso dire prima che non esiste "il divino in alcun modo" e poi dire che la visione più attaccata alla realtà è quella indigena (dunque animista) è un contro senso, ma è un mio pensiero.

Riguardo a ciò che è bene o male...è uno dei problemi antichi quanto l'umanità. Penso che in presenza di infinite variabili sia impossibile trovare una soluzione definita per questo tipo di problema.

Arrivederci



Gli indiani d'America non considerano nessuno degli spiriti a cui fa riferimento il loro culto "divini"... Determinate entità spirituali e/o energetike esistono da millenni prima della religione cristiana, e certi culti indoamericani sono solo ripresi da quello maya ke a loro volta sono stati ripresi da quelli aztechi (Aztechi ovvero abitanti di Aztlan) tutto proviene da li... ad ogni modo le credenze idnoamericane, precolombiane, egiziane e sumere non fanno riferimento a nesusn essere "divino" si riferiscono a degli esseri in carne ed ossa o al massimo entità energetiche, che non hanno alcun elemento in comune con gli dei per come sono intesi dal pensiero occidentale attuale...


06/07/2009 23:16
 
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Re: Re: Re:
Himothep, 06/07/2009 22.43:



Gli indiani d'America non considerano nessuno degli spiriti a cui fa riferimento il loro culto "divini"... Determinate entità spirituali e/o energetike esistono da millenni prima della religione cristiana, e certi culti indoamericani sono solo ripresi da quello maya ke a loro volta sono stati ripresi da quelli aztechi (Aztechi ovvero abitanti di Aztlan) tutto proviene da li... ad ogni modo le credenze idnoamericane, precolombiane, egiziane e sumere non fanno riferimento a nesusn essere "divino" si riferiscono a degli esseri in carne ed ossa o al massimo entità energetiche, che non hanno alcun elemento in comune con gli dei per come sono intesi dal pensiero occidentale attuale...






OH MIO DIO, potrei sposarti.. dico sul serio.. (sorry per l'OFF TOPIC ma non mi sono mai trovata cosi in "sintonia" con un utente qui dentro)...

SOno pienamente d'accordo, i nostri Spiriti, non sono esseri divini, ma energie soprattutto...
07/07/2009 21:14
 
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Re: Re: Re:
Himothep, 06/07/2009 22.43:


Gli indiani d'America non considerano nessuno degli spiriti a cui fa riferimento il loro culto "divini"... Determinate entità spirituali e/o energetike esistono da millenni prima della religione cristiana, e certi culti indoamericani sono solo ripresi da quello maya ke a loro volta sono stati ripresi da quelli aztechi (Aztechi ovvero abitanti di Aztlan) tutto proviene da li... ad ogni modo le credenze idnoamericane, precolombiane, egiziane e sumere non fanno riferimento a nesusn essere "divino" si riferiscono a degli esseri in carne ed ossa o al massimo entità energetiche, che non hanno alcun elemento in comune con gli dei per come sono intesi dal pensiero occidentale attuale...


... ...
Dunque, giustamente questo discorso andrebbe fatto in un cartella apposita e non in questa il cui argomento è il Male, tuttavia non ritengo corretto questo pensiero!

Gli indiani pregavano il fratello Vento, la sorella Terra, il fratello Fuoco e la sorella Acqua; però non solo, possedevano un vasto retaggio spirituale, veneravano gli animali che li nutrivano, ringraziavano gli ortaggi che raccoglievano, ecc.
Se ritenessi potrei azzardare che la loro religione fosse a carattere animista. Bè e se ritenessi di voler generalizzare ulteriormente direi che veneravano, pregavano, ringraziavano e proteggevano l'intera Natura, vista come genitrice di tutto.
Tutto ciò che sovrasta il trascendente può essere classificato come divino!! Il Cristianesimo, l'Islam, ecc sono tutte religioni monoteiste moderne e hanno accentrato tutte le caratteristiche del "divino" in un unica entità che sovrasta ogni cosa, mentre i politeisti (tutti quelli non monoteisti, marchiati come Pagani dai cristiani) hanno separato le caratteristiche del "divino" in vari spiriti (con raffigurazioni materiali e non materiali).

Dunque mi sento libero di affermare che gli indiani d'America avessero una religione animista (considerando l'intera Natura come entità spirituale) da cui prendendomi ancora più libertà potrei affermare che il "divino" possiede molteplici ed infinite forme, tante quante l'uomo riesce a scomporre la divinità.
I Cristiani lo chiamano Dio, i Mussulmani Allah, gli indiani d'America non identificavano il divino in un solo essere ma in tutto ciò che appartiene alla Natura ( dal Vento, alla Terra, Alla Luna, al Lupo, all'Orso, al Cavallo, al Salice, alla Quercia, ecc) quindi continuo a pensare che sia una contraddizione quanto tu abbia affermato prima e cioè:
Himothep, 03/07/2009 18.00:

Non credo ke esista il "divino" in alcun modo, esistono delle entità energetike e di questo ne sn sicuro visto ke ci sono anke entrato in contatto come ritengo molti in questo forum...quella degli indiani d'america è per così dire la religione più vicina alla realtà dei fatti...

mi permetteresti una domanda? Perchè?

Ah, mentre Aztlàn viene volgarizzato come "luogo degli aironi bianchi" ma non solo ha pure un secondo significato il quale deriverebbe direttamente dal nome del Dio Aztecodi tutte le acque chiamato Atl e significherebbe "vicino all'acqua". Casualmente l'airone era l'animale a lui sacro e come se non bastasse lo stesso airone vive in un ecosistema acquitrinoso! Credo di aver fatto tornare i conti, giusto? Oppure è tutto frutto di coincidenze e casualità! Tuttavia non mi interessa...

Scusate l'offtopic!!
08/07/2009 00:19
 
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Scusa Az, ma gli indiani d'america come hai giustamente detto, veneravano la "natura" ma c'erano degli "spiriti" superiori che venivano venerati, e che erano il "principio del tutto"...

però sono d'accordo, dovremmo affrontare l'argomento in un altra cartella, credo ci sia già, la devo aver aperta un po di tempo fa..
08/07/2009 11:00
 
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In ogni caso "laicizzare" gli spiriti dicendo che sono solo pura energia e di seguito sostenere che la "religione" ( e già se sostengo che non esista il "divino in alcun modo" dovrei riferirmi ad una corrende filosofica di pensiero, ma questa è solo pignoleria) più vicina alla "realtà" è quella degli indiani d'America (a stampo animista) per me resta e sarà sempre uno contraddizione!
08/07/2009 11:56
 
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Re:
EmpaticoAzariel, 08/07/2009 11.00:

In ogni caso "laicizzare" gli spiriti dicendo che sono solo pura energia e di seguito sostenere che la "religione" ( e già se sostengo che non esista il "divino in alcun modo" dovrei riferirmi ad una corrende filosofica di pensiero, ma questa è solo pignoleria) più vicina alla "realtà" è quella degli indiani d'America (a stampo animista) per me resta e sarà sempre uno contraddizione!




Ma laicizzare in che senso scusa?.. gli indiani d'america hanno un idea ben precisa, della forza e l'importanza degli spiriti.. non vedo il senso di questa tua frase scusa..
08/07/2009 17:53
 
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Re: Re: Re: Re:
EmpaticoAzariel, 07/07/2009 21.14:


Dunque, giustamente questo discorso andrebbe fatto in un cartella apposita e non in questa il cui argomento è il Male, tuttavia non ritengo corretto questo pensiero!




La discussione c'è già, Emp, buon divertimento

indiani d'america
*****************************
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08/07/2009 20:22
 
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Re: Re:
elyna.luna, 08/07/2009 11.56:




Ma laicizzare in che senso scusa?.. gli indiani d'america hanno un idea ben precisa, della forza e l'importanza degli spiriti.. non vedo il senso di questa tua frase scusa..


Infatti ho scritto "laicizzare" tra virgolette non a caso, il non considerare in "alcun modo il divino" fa si di non avere una o più "divintà" e con divinità intendo qualcosa di superiore allo stesso essere umano (divino nel senso universale del termine)! Dunque non essendoci una divinità non può esserci una religione! e l'animiso in sè è una religione.
Il senso e questo!


In ogni caso torniamo a parlare del male??
Esiste? Non esiste? Combatterlo? Assecondarlo? e il suo opposto è veramente il suo opposto, oppure è solo un'altra forma della stessa cosa?
Arrivederci.



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