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| Registrato il: 31/01/2008 | Sesso: Femminile | Utente Senior | |
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Cari Sirith e Morrighan,
credo stiate dicendo la stessa cosa... nessuno di noi può stabilire cosa sia bene e cosa male per tutti.
Certo, generalmente si considera che il "non nuocere", o almeno provarci, sia il tentativo di seguire il bene...
ma chi può dire se e quante volte nuociamo anche senza volerlo, e magari senza saperlo? E chi può giudicare,
inoltre, quando è che si nuoce solo in apparenza, per produrre un bene maggiore (ad esempio, quando si
rattrista un amico nel dirgli ciò che pensiamo veramente, scegliendo di esser sinceri piuttosto che
non ferire...).
Insomma, sono d'accordo con voi. Nessuno può giudicare cosa sia bene e male, dal momento che abbiamo tutti
una comune morale, che in generale ci proibisce, almeno in teoria, di fare del male consapevolmente.
Ma che succede, quando qualcuno, invece, consapevolmente decide di smettere di far sua questa
semplice e generica morale comune?
Quando, cioè, uno decida consapevolmente di volere e di cercare di ottenere l'altrui male.
Mi piacerebbe poter avere la vostra opinione, su questo, perchè è un argomento su cui i dubbi mi
attanagliano da lungo tempo, e non sono mai riuscita a dipanare la matassa.
Esiste, secondo voi, chi davvero vuole il male altrui consapevolmente, e che cioè vuole nuocere per
nuocere? E se sì, credete che siano eccezioni quasi introvabili, o ritenete che ce ne possa essere
una buona minoranza in giro? E ritenete che siano, se esistono, persone riconoscibili, anche se
probabilmente normalissime? Ed in che modo, secondo voi?
Infine, perchè uno dovrebbe
scegliere di "servire a far danno", quindi, per così dire, di servire il male?
Lo so che desiderare il male (anche altrui) appare, ad ogni persona di buon senso, come una contraddizione in sè,
e quindi un assurdo inesistente, poichè implica desiderare la propria ignoranza, e di avere una visione
parziale. Significherebbe, infatti, considerare se stessi ed il proprio bene come separati
da quello del resto del mondo. E questa è una visione parziale, ed è frutto di ignoranza.
Ma secondo voi, e torno alla domanda che vi pongo, esistono persone che fanno questa scelta?
E di conseguenza, anche persone che consapevolmente e sapendo cosa significa, subiscano il fascino
dell'eventuale poter diventare "maghi neri"?
Mi scuso per essermi dilungata, Amici, ma mi premeva riuscire a spiegarmi al meglio, dal momento che
vi faccio questa domanda perchè mi preme davvero parlarne, e magari ricevere qualche lume.
Ciao
Viola
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